No al­l’a­bo­li­zio­ne del ser­vi­zio mi­li­ta­re ob­bli­ga­to­rio, sì alla legge sul la­vo­ro

eco­no­mie­suis­se rac­co­man­da di re­spin­ge­re l’i­ni­zia­ti­va ten­den­te ad abo­li­re l’ob­bli­go di pre­sta­re ser­vi­zio mi­li­ta­re sia per con­si­de­ra­zio­ni di po­li­ti­ca eco­no­mi­ca che di si­cu­rez­za. Il suo Co­mi­ta­to di­ret­ti­vo rac­co­man­da, per con­tro, di ac­cet­ta­re la re­vi­sio­ne della legge sul la­vo­ro, tema sul quale il po­po­lo si pro­nun­ce­rà il 22 set­tem­bre 2013.
Man­te­ne­re un si­ste­ma di mi­li­zia
La si­cu­rez­za e la sta­bi­li­tà della Sviz­ze­ra sono fat­to­ri di at­trat­ti­vi­tà es­sen­zia­li per la sua piaz­za eco­no­mi­ca. Se­con­do eco­no­mie­suis­se, un eser­ci­to forte ha molta im­por­tan­za dal punto di vista isti­tu­zio­na­le, come pure per l’e­co­no­mia del paese. Senza un si­ste­ma di mi­li­zia fun­zio­nan­te, i costi sa­reb­be­ro si­gni­fi­ca­ti­va­men­te più ele­va­ti ri­spet­to ai mo­del­li al­ter­na­ti­vi. In ge­ne­ra­le, con un “pre­mio as­si­cu­ra­ti­vo” re­la­ti­va­men­te mo­de­sto, l’e­ser­ci­to sviz­ze­ro di mi­li­zia offre dun­que una ga­ran­zia di si­cu­rez­za no­te­vo­le di fron­te ai po­ten­zia­li pe­ri­co­li e mi­nac­ce.

Li­be­ra­liz­za­re gli orari di aper­tu­ra dei ne­go­zi si­tua­ti nelle sta­zio­ni di ser­vi­zio
Per ra­gio­ni di prin­ci­pio, eco­no­mie­suis­se so­stie­ne la re­vi­sio­ne della legge sul la­vo­ro e le pro­ce­du­re ten­den­ti ad eli­mi­na­re un’ec­ces­si­va re­go­la­men­ta­zio­ne. La re­go­la at­tua­le che esige che una parte del­l’as­sor­ti­men­to di pro­dot­ti delle 24 sta­zio­ni di ser­vi­zio in­te­res­sa­te sia na­sco­sta agli occhi dei con­su­ma­to­ri tra la 1 e le 5 del mat­ti­no è as­sur­da e in­di­fen­di­bi­le, sia per il per­so­na­le che per i clien­ti. La re­vi­sio­ne della legge mo­di­fi­ca que­sta si­tua­zio­ne, senza cam­bia­re nulla per quan­to con­cer­ne la pro­te­zio­ne giu­ri­di­ca dei la­vo­ra­to­ri.