Libero scambio con l’Indonesia: opportunità per i due Paesi
Mentre il Parlamento ha adottato, nel mese di dicembre 2019 e a netta maggioranza, l’accordo di libero scambio tra gli Stati membri dell’AELS e l’Indonesia, è in atto una raccolta di firme per un referendum. Per le imprese svizzere, è importante che questo accordo venga attuato al più presto.
«L’Indonesia sarebbe domani l’alternativa alla Cina?» – era questo il titolo di un recente articolo apparso sulla Neue Zürcher Zeitung che metteva anche in evidenza il fatto che l’Indonesia offre importanti opportunità alle imprese svizzere. È rallegrante che la Svizzera possa concludere un accordo di libero scambio esaustivo con l’Indonesia, il quale è stato adottato a vasta maggioranza dal Parlamento lo scorso dicembre, ed entrerà in vigore quest’anno. Ora, gli oppositori all’accordo hanno iniziato a raccogliere firme per un referendum su questo oggetto. Se la ratifica dell’accordo di libero scambio dovesse essere bloccata, sarebbe un segnale sfavorevole per la piazza industriale e finanziaria svizzera.
LA POSTA IN GIOCO VA BEN OLTRE I DAZI DOGANALI
L’importanza dell’Indonesia è incontestata. Circa 265 milioni di persone vivono in questo Paese che figura tra le prime 20 economie al mondo. La classe media si sviluppa rapidamente e gli esperti ritengono che l’Indonesia diventerà nel 2050 il quarto mercato d’esportazione mondiale. L’accordo di libero scambio attribuisce alle imprese svizzere un importante vantaggio iniziale. Di fatto, esso sopprime i dazi doganali sul 98% delle loro esportazioni. Le imprese svizzere, gli orologi e i produttori di macchine, ad esempio, risparmierebbero così oltre 25 milioni di franchi all’anno. A ciò vanno aggiunti i numerosi ulteriori ostacoli al commercio soppressi dall’Indonesia nei settori della protezione della proprietà intellettuale o della protezione degli investimenti.
L’ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO RAFFORZA LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Anche la Svizzera ha potuto concordare con l'Indonesia un accordo globale sulla sostenibilità con impegni vincolanti che l'Indonesia non ha ancora sottoscritto con nessun altro partner commerciale. L’olio di palma, uno dei principali prodotti d’esportazione dell’Indonesia, è al centro di questo accordo sulla sostenibilità. Con la produzione di olio di palma, si guadagnano la base esistenziale circa 50 milioni di persone. L'accordo prevede riduzioni tariffarie per una certa quantità di olio di palma indonesiano, ma solo per prodotti certificati e quindi solo a determinate condizioni. L’accordo tiene in questo modo conto dell’attuale realtà commerciale della Svizzera, dal momento che i nostri produttori utilizzano quasi esclusivamente olio di palma certificato proveniente da coltivazioni sostenibili. L'accordo con l'Indonesia avrà un impatto minimo sul volume totale dell'olio di palma importato, ma in futuro i volumi importati dall’Indonesia potrebbero aumentare a scapito di altri Paesi. La Svizzera rimarrà un importatore marginale: essa consuma appena lo 0,03% della produzione mondiale (maggiori informazioni nella nostra scheda informativa in francese).
L’accordo di libero scambio invita dunque i produttori indonesiani a promuovere l’olio di palma da coltivazioni sostenibili. Boicottare l'accordo, invece, avrebbe l'effetto opposto: il mercato svizzero dell’olio di palma sostenibile si restringerebbe e i contadini indonesiani dovrebbero rivolgersi ai grandi consumatori di olio di palma convenzionale. L’accordo prevede inoltre l’attuazione di una piattaforma di dialogo sulla quale la Svizzera e l’Indonesia potrebbero avere degli scambi sui temi relativi allo sviluppo sostenibile e trovare soluzioni comuni. Se l’accordo non fosse ratificato, questa piattaforma non sarebbe creata.
Secondo economiesuisse, è chiaro che l’accordo di libero scambio con l’Indonesia rappresenta un’incredibile opportunità per le imprese svizzere, ma anche per l’Indonesia e il suo sviluppo.