La competitività è stata rinforzata ed è stata scongiurata una regolamentazione eccessiva
Mercoledì scorso il Consiglio nazionale ha discusso della legge sugli investimenti collettivi, adottandone la revisione parziale con 113 voti a 62. Con questa decisione, la Camera del popolo ha rafforzato la competitività della piazza finanziaria svizzera e ha dichiarato non ricevibili regolamentazioni eccessive come «Swiss finish».
Il Consiglio nazionale, seconda camera a deliberare, ha esaminato il progetto. Ha seguito quanto suggerito dalla sua commissione per quanto riguarda la maggior parte dei punti. Ha inoltre proceduto a miglioramenti degni di nota su punti decisivi per i prestatori di servizi finanziari. Purtroppo è stato deciso d’introdurre un ampio obbligo di protocollo per ciò che concerne la vendita di investimenti collettivi di capitali. Le regole di condotta e gli obblighi di protocollo dovrebbero essere regolamentati in maniera uniforme per tutti i prodotti finanziari. La legge sui servizi finanziari annunciata dal Consiglio federale si presterebbe allo scopo. Disposizioni speciali non servono né alla protezione degli investitori né alla praticabilità. Inoltre questo induce una distorsione della concorrenza tra i vari prodotti finanziari.
economiesuisse si rallegra della decisione del Consiglio nazionale. Su esempio del Consiglio degli Stati, ha in gran parte evitato un eccessivo «Swiss finish». Innanzitutto la revisione dovrà garantire agli amministratori di beni svizzeri l’accesso al mercato europeo in modo di rafforzare la competitività della piazza finanziaria svizzera e migliorare la protezione degli investitori su alcuni punti essenziali. Questi obiettivi possono essere perseguiti senza la necessità delle rigide restrizioni proposte dal Consiglio federale. Il progetto torna ora al Consiglio degli Stati per l’eliminazione delle divergenze. Si spera che quest’ultimo segua quanto proposto dal Consiglio nazionale con l’eccezione di ciò che concerne l’estensione dell’obbligo di protocollo.
economiesuisse si rallegra della decisione del Consiglio nazionale. Su esempio del Consiglio degli Stati, ha in gran parte evitato un eccessivo «Swiss finish». Innanzitutto la revisione dovrà garantire agli amministratori di beni svizzeri l’accesso al mercato europeo in modo di rafforzare la competitività della piazza finanziaria svizzera e migliorare la protezione degli investitori su alcuni punti essenziali. Questi obiettivi possono essere perseguiti senza la necessità delle rigide restrizioni proposte dal Consiglio federale. Il progetto torna ora al Consiglio degli Stati per l’eliminazione delle divergenze. Si spera che quest’ultimo segua quanto proposto dal Consiglio nazionale con l’eccezione di ciò che concerne l’estensione dell’obbligo di protocollo.