Il paese ha bi­so­gno di agri­col­to­ri orien­ta­ti all‘espor­ta­zio­ne

Ri­dur­re gli agri­col­to­ri a be­ne­fi­cia­ri di sov­ven­zio­ni sa­reb­be un er­ro­re. Anche se po­li­ti­ca­men­te nel set­to­re del­l’a­gri­col­tu­ra ri­ma­ne an­co­ra molto da fare, al­cu­ni agri­col­to­ri hanno ri­co­no­sciu­to i cam­bia­men­ti in atto e cer­ca­no già di con­qui­sta­re mer­ca­ti este­ri con i loro pro­dot­ti di qua­li­tà. La Cina po­treb­be ri­ve­lar­si nei pros­si­mi anni un im­por­tan­te mer­ca­to d’e­spor­ta­zio­ne. Un even­to or­ga­niz­za­to a Salez (SG) a fine feb­bra­io mo­stre­rà le op­por­tu­ni­tà che si pro­spet­ta­no agli agri­col­to­ri sviz­ze­ri nel­l’im­pe­ro ci­ne­se.
​Il 28 feb­bra­io 2013 verrà or­ga­niz­za­ta pres­so il Land­wir­ts­chaf­tli­chen Zen­trum SG di Salez una ma­ni­fe­sta­zio­ne de­di­ca­ta alle op­por­tu­ni­tà che la Cina offre agli agri­col­to­ri. L’o­biet­ti­vo è quel­lo di esa­mi­na­re più da vi­ci­no il mer­ca­to ci­ne­se dal punto di vista agri­co­lo. Una ta­vo­la ro­ton­da che riu­ni­sce per­so­na­li­tà di alto rango cer­che­rà di iden­ti­fi­ca­re pos­si­bi­li mo­del­li di par­te­na­ria­to per con­qui­sta­re i mer­ca­ti asia­ti­ci.

La Cina cre­sce ad una ve­lo­ci­tà sfre­na­ta e que­sta cre­sci­ta fa emer­ge­re una nuova clas­se so­cia­le che di­spo­ne di un po­te­re d’ac­qui­sto com­pa­ra­ti­va­men­te ele­va­to. Da anni, il tasso di cre­sci­ta del pro­dot­to in­ter­no lordo del­l’e­co­no­mia ci­ne­se si situa tra l’8% e il 10% e il red­di­to di­spo­ni­bi­le pro ca­pi­te nelle fa­mi­glie ci­ne­si ha re­gi­stra­to un forte au­men­to tra il 2008 e il 2011 – nelle città (85,5%), ma anche in cam­pa­gna (94,5%). Per quan­to con­cer­ne la Sviz­ze­ra – primo paese eu­ro­peo a ne­go­zia­re un ac­cor­do di li­be­ro scam­bio con la Cina – essa be­ne­fi­cia di un’ec­cel­len­te re­pu­ta­zio­ne. La si­tua­zio­ne è molto van­tag­gio­sa, anche se l’ac­ces­so al mer­ca­to non è privo di osta­co­li. I dazi do­ga­na­li si si­tua­no in media al di sopra del 15% per i pro­dot­ti agri­co­li e a quasi il 9% per i pro­dot­ti in­du­stria­li. I pro­dot­ti sviz­ze­ri di qua­li­tà hanno tut­ta­via ot­ti­me chan­ces pres­so i Ci­ne­si. I pro­dot­ti sviz­ze­ri di­ven­ta­no an­co­ra più at­trat­ti­vi man mano che il po­te­re d’ac­qui­sto au­men­ta. Que­sto con­cer­ne sia i pro­dot­ti in­du­stria­li, sia i pro­dot­ti agroa­li­men­ta­ri.

Do­man­da cre­scen­te di pro­dot­ti di qua­li­tà
Du­ran­te la ma­ni­fe­sta­zio­ne ci si chie­de­rà come sia pos­si­bi­le met­te­re in atto nuovi ca­na­li d’e­spor­ta­zio­ne se gli agri­col­to­ri sviz­ze­ri con­clu­do­no par­te­na­ria­ti con l’in­du­stria nei set­to­ri del latte, del for­mag­gio e della carne. Per quan­to con­cer­ne lo sfrut­ta­men­to delle op­por­tu­ni­tà d’e­spor­ta­zio­ne in par­ti­co­la­re sui mer­ca­ti asia­ti­ci, l’a­gri­col­tu­ra può be­ne­fi­cia­re del­l’e­spe­rien­za del­l’in­du­stria. Si trat­te­rà inol­tre di mo­stra­re le op­por­tu­ni­tà dei pro­dot­ti di qua­li­tà nel­l’am­bi­to dei ne­go­zia­ti di li­be­ro scam­bio e di il­lu­stra­re una vi­sio­ne glo­ba­le del mer­ca­to agri­co­lo ci­ne­se.
Se­con­do le stime, la po­po­la­zio­ne ci­ne­se ar­ri­ve­rà entro il 2050 a 1,5 mi­liar­di di abi­tan­ti; essa con­su­me­rà dun­que circa 780 mi­lio­ni di ton­nel­la­te di ce­rea­li e 120 mi­lio­ni di ton­nel­la­te di carne al­l’an­no. Di con­se­guen­za, la do­man­da per pro­dot­ti agri­co­li cre­sce­rà, men­tre le su­per­fi­ci agri­co­le utili di­mi­nui­ran­no. Un mer­ca­to che de­no­ta una si­mi­le cre­sci­ta offre pos­si­bi­li­tà d’e­spor­ta­zio­ne uni­che per pro­dut­to­ri sviz­ze­ri in­no­va­ti­vi – in par­ti­co­la­re quan­do essi pos­so­no con­qui­star­lo prima di altri.