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Il Con­si­glio Fe­de­ra­le svi­lup­pa ul­te­rior­men­te l’e­la­bo­ra­zio­ne del rap­por­to sulla so­ste­ni­bi­li­tà

In oc­ca­sio­ne della riu­nio­ne di ve­ner­dì 22 set­tem­bre, il Con­si­glio Fe­de­ra­le ha adot­ta­to i pa­ra­me­tri chia­ve per l'ul­te­rio­re svi­lup­po delle re­go­le in ma­te­ria di ge­stio­ne azien­da­le so­ste­ni­bi­le in Sviz­ze­ra. eco­no­mie­suis­se si com­pia­ce del fatto che il Con­si­glio Fe­de­ra­le con­fer­mi an­co­ra una volta l'ap­proc­cio coor­di­na­to a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le, reso pos­si­bi­le dal ri­fiu­to del­l'i­ni­zia­ti­va «Per im­pre­se re­spon­sa­bi­li». Con i suoi pa­ra­me­tri di ri­fe­ri­men­to, il Con­si­glio Fe­de­ra­le pre­ve­de un ul­te­rio­re svi­lup­po della con­tro­pro­po­sta al­l'i­ni­zia­ti­va estre­ma del 2020. Ciò av­vie­ne in base alle nuove di­ret­ti­ve sul ren­di­con­to nel­l'UE.

Il con­tro­pro­get­to par­la­men­ta­re al­l'i­ni­zia­ti­va «Per im­pre­se re­spon­sa­bi­li» è in vi­go­re dal gen­na­io 2022. La legge ri­pren­de la re­go­la­men­ta­zio­ne del­l’U­nio­ne Eu­ro­pea e in al­cu­ni punti, come il la­vo­ro mi­no­ri­le, pro­po­ne ad­di­rit­tu­ra una nor­ma­ti­va più se­ve­ra.

Da al­lo­ra, le gran­di im­pre­se sviz­ze­re sono ob­bli­ga­te per legge a crea­re tra­spa­ren­za su al­cu­ne aree delle loro at­ti­vi­tà com­mer­cia­li. L'ob­bli­go di ren­di­con­to ri­guar­da i ri­schi in am­bi­to am­bien­ta­le, so­cia­le, dei di­pen­den­ti, dei di­rit­ti umani e della lotta alla cor­ru­zio­ne, non­ché le mi­su­re adot­ta­te con­tro tali ri­schi (ob­bli­go di ren­di­con­to sulla so­ste­ni­bi­li­tà). L'ob­bli­go di ren­di­con­to è stato com­ple­ta­to da norme spe­ci­fi­che sul CO2, che en­tre­ran­no in vi­go­re il 1° gen­na­io 2024.

NEL SET­TO­RE DEL LA­VO­RO MI­NO­RI­LE, LA SVIZ­ZE­RA HA UNA RE­GO­LA­MEN­TA­ZIO­NE PIÙ SE­VE­RA DEL­L'UE

Le norme sviz­ze­re si con­cen­tra­no sul­l'ob­bli­go di ren­di­con­to, in­te­gra­to da spe­ci­fi­ci ob­bli­ghi di di­li­gen­za. Per quan­to ri­guar­da il la­vo­ro mi­no­ri­le, la Sviz­ze­ra ha nor­ma­ti­ve più se­ve­re ri­spet­to quel­le del­l'UE.

Già oggi le re­go­le in vi­go­re sono ri­gi­de ri­spet­to gli stan­dard in­ter­na­zio­na­li e la loro ap­pli­ca­zio­ne al­l’in­ter­no delle azien­de in­te­res­sa­te è im­pe­gna­ti­va.

UL­TE­RIO­RI SVI­LUP­PI DEL­L'OB­BLI­GO DI REN­DI­CON­TO NEL­L'UE

Nel­l'am­bi­to dei re­qui­si­ti di ren­di­con­to, l'UE ha ul­te­rior­men­te svi­lup­pa­to la pro­pria re­go­la­men­ta­zio­ne. Al­l'i­ni­zio del 2023 è en­tra­ta in vi­go­re la cor­ri­spon­den­te nuova di­ret­ti­va, at­tual­men­te in fase di at­tua­zio­ne negli Stati mem­bri. Essa ri­chie­de una ren­di­con­ta­zio­ne an­co­ra più com­ple­ta, so­prat­tut­to da parte delle im­pre­se più pic­co­le.

Poi­ché anche le im­pre­se sviz­ze­re sa­ran­no in­te­res­sa­te - di­ret­ta­men­te o in­di­ret­ta­men­te - dalle nuove norme, è lo­gi­co che il Con­si­glio Fe­de­ra­le esa­mi­ni in che mi­su­ra la Sviz­ze­ra debba ade­gua­re le pro­prie di­spo­si­zio­ni in ma­te­ria di ren­di­con­to non fi­nan­zia­rio.

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Con la so­lu­zio­ne in vi­go­re fino ad oggi, la Sviz­ze­ra si era orien­ta­ta alla pas­sa­ta re­go­la­men­ta­zio­ne del­l'UE. È dun­que in grado di dar se­gui­to ai nuovi svi­lup­pi in­ter­na­zio­na­li so­vra­na­men­te e sulla base delle pro­prie re­go­le.

eco­no­mie­suis­se di­scu­te­rà con i suoi mem­bri i det­ta­gli della bozza non ap­pe­na sa­ran­no di­spo­ni­bi­li e par­te­ci­pe­rà al pro­ces­so di con­sul­ta­zio­ne. Ad esem­pio, si dovrà di­scu­te­re del pre­vi­sto ob­bli­go di re­vi­sio­ne ester­na delle ren­di­con­ta­zio­ni e del­l'e­sten­sio­ne degli ob­bli­ghi ad altre azien­de, anche di di­men­sio­ni mi­no­ri.

LE RI­CHIE­STE DI RE­QUI­SI­TI DI DUE DI­LI­GEN­CE PIÙ SE­VE­RI SONO IR­RA­GIO­NE­VO­LI

Un ul­te­rio­re am­plia­men­to dei ri­go­ro­si ob­bli­ghi di di­li­gen­za at­tual­men­te in vi­go­re in Sviz­ze­ra nel set­to­re del la­vo­ro mi­no­ri­le e dei mi­ne­ra­li pro­ve­nien­ti da zone con­flit­to non sarà og­get­to della pro­po­sta con­cre­ta. Anche nel­l'UE la di­scus­sio­ne non si è an­co­ra con­clu­sa e non è an­co­ra chia­ro quale sarà la forma delle norme cor­ri­spon­den­ti. La Sviz­ze­ra fa­reb­be bene a os­ser­va­re gli svi­lup­pi nel­l'UE su que­sta im­por­tan­te que­stio­ne, in quan­to sa­reb­be inop­por­tu­no avan­za­re ri­chie­ste di una le­gi­sla­zio­ne più se­ve­ra in Sviz­ze­ra in que­sta fase. At­ten­dia­mo con in­te­res­se l'a­na­li­si an­nun­cia­ta dal Con­si­glio Fe­de­ra­le per la fine del­l'an­no.