Chiudere finestre e porte a doppia mandata?

Iniziamo a sfatare un luogo comune: noi non vogliamo aderire all’Unione Europea. E proseguiamo con una costatazione obiettiva: la tendenza generale non è l’apertura, ma la chiusura.

Alcuni si compiacciono nel condividere l’idea che sia sufficiente chiudere finestre e porte a doppia mandata affinché tutto ritorni “come prima”. Ma era davvero meglio prima? Occorre meno crescita? Gli anni ‘90 hanno dimostrato come l’assenza di crescita sia drammatica in termini di impieghi e di prosperità. Ma ormai il protezionismo è di moda. Sfortunatamente, si costruiscono barriere, e non solo commerciali. Per un paese come la Svizzera la cui dimensione esigua del mercato interno impone di poter accedere ai mercati internazionali con meno ostacoli possibili, il ritorno di misure protezionistiche è una tendenza inquietante, della quale non bisogna rallegrarsi. Tuttavia, molti si fregano già le mani, galvanizzati dalla vittoria – come Pirro – della Brexit, pensando che la Svizzera possa vivere indubbiamente con l’autarchia, e allettati dall’idea che l’abolizione della libera circolazione delle persone significherà la fine di tutti i problemi in Svizzera. Un gioco da ragazzi. Ma se guardassimo piuttosto ai fatti? Oggettivamente, per un paese come il nostro, la libera circolazione non è la causa dei problemi, ma piuttosto la conseguenza di una crescita che molti ci invidiano; una crescita  per la quale si tratta di accompagnare gli effetti per non lasciare persone “sul ciglio della strada”. Non c’è altra scelta che trovare delle soluzioni alle legittime preoccupazioni della popolazione di fronte alla liberalizzazione del commercio. Ma la risposta non si trova nel protezionismo. E men che meno nei discorsi semplicistici. La nostra società vive dei cambiamenti profondi, generati dalla globalizzazione e acuiti dai progressi tecnologici. La Svizzera non vi sfugge, ma anzi ne approfitta largamente. Ci aspettano delle importanti campagne che caratterizzeranno il futuro del nostro paese: l’iniziativa dell’UDC contro i diritti umani, l’accordo quadro e le future iniziative contro la libera circolazione delle persone. Avremo l’occasione di ritornarci in un prossimo articolo. Tuttavia non è “chiudendo finestre e porte a doppia mandata” che potremo trovare delle soluzioni adeguate ai problemi che già conosciamo.

Maggiori informazioni: www.aperta-sovrana.ch