False promesse per quanto concerne l’imposta sulle successioni
Per quanto concerne la successione di imprese, gli autori dell’iniziativa parlavano inizialmente di una franchigia di 8 milioni di franchi, poi di 20 milioni, oggi di 50 milioni – qualcuno addirittura di 100 milioni. Gli iniziativisti non dicono, per contro, che ogni erede che non può o non vuole proseguire l’attività per almeno dieci anni dovrà pagare la totalità dell’imposta. In altre parole, la franchigia è ridotta retroattivamente a 2 milioni di franchi e l’onere fiscale portato al 20%. Così, in dieci anni, un onere fiscale pesa, come una spada di Damocle, sulla testa degli imprenditori e delle loro famiglie. Questa minaccia limita considerevolmente il loro margine di manovra. Anche i lavoratori faranno le spese di questa incertezza, poiché le imprese investiranno di meno e mostreranno una certa prudenza in materia di assunzioni.
Gli iniziativisti non dicono nemmeno che con più la franchigia è elevata, meno l’imposta genererà entrate e meno l’AVS riceverà delle risorse. Anche i cantoni figurano tra i perdenti, poiché perderanno delle entrate fiscali. Per contro, si sa chi dovrà compensare queste perdite di entrate: i contribuenti. La soluzione è in realtà un pericoloso boomerang.