FAIF : il Parlamento deve finalmente discutere le questioni pendenti
Durante la sessione invernale, il Consiglio degli Stati si chinerà per la prima volta sul progetto di finanziamento e ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria (FAIF). La Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni, nelle sue deliberazioni, si è purtroppo limitata all’infrastruttura ferroviaria e non si è occupata dell’aspetto concernente il finanziamento. Questo aspetto deve essere considerato nelle deliberazioni parlamentari.
Il progetto FAIF è molto complesso. Esso tratta, oltre allo sviluppo delle infrastrutture, importanti questioni in materia di politica finanziaria e fiscale. Inoltre FAIF prevede un aumento dell’imposta federale diretta che, per la prima volta nella storia, potrebbe essere soggetta di una destinazione vincolata. Stando alla volontà della commissione, anche l’imposta sul valore aggiunto sarebbe aumentata. Inoltre, la ripartizione delle entrate dell’imposta sugli oli minerali, che di principio dovrebbe servire a finanziare le strade, andrebbe ancora una volta a finanziare la ferrovia per un decennio. Durante questo lasso di tempo verrebbe a mancare il denaro necessario all’eliminazione dei problemi di capacità sulle nostre strade. Non da ultimo, anche in futuro, la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) servirebbe a finanziare lo sviluppo dei trasporti delle persone, piuttosto che essere uno strumento di trasferimento di fondi.
Questo ed altri aspetti estremamente importanti sono stati quasi completamente tralasciati dalla commissione che si è concentrata esclusivamente sullo sviluppo del sistema ferroviario. Dai 3,5 miliardi stanziati inizialmente per una prima fase di ristrutturazione delle infrastrutture si è passati a 6,4 miliardi.
L’infrastruttura ferroviaria rappresenta sicuramente un tema importante. In effetti, siamo confrontati quotidianamente a numerose difficoltà e altre sono prevedibili. Ma è altrettanto evidente che più l’infrastruttura si sviluppa, più i costi di gestione e di manutenzione saranno elevati. La commissione non si è espressa neppure su questi costi legati al progetto supplementare desiderato. Il progetto da 3,5 miliardi proposto dal Consiglio federale è già oggetto di numerose perplessità. Allo stesso modo, anche deduzioni massime concesse agli automobilisti pendolari non rappresenta una misura accettabile senza riserve. Anche la proposta di un fondo temporaneamente illimitato destinato all’infrastruttura ferroviaria dev’essere discussa poiché, in questo modo, si troverebbe una soluzione a livello costituzionale senza lasciare la possibilità di continue correzioni.
La commissione non ha risposto a queste domande fondamentali in materia di politica finanziaria e fiscale. Per l’economia, il progetto come proposto oggi, non è sostenibile. Ora, il Parlamento deve chinarsi sulle questioni ancora aperte e non limitarsi ad agire secondo i canoni della politica regionale.
Questo ed altri aspetti estremamente importanti sono stati quasi completamente tralasciati dalla commissione che si è concentrata esclusivamente sullo sviluppo del sistema ferroviario. Dai 3,5 miliardi stanziati inizialmente per una prima fase di ristrutturazione delle infrastrutture si è passati a 6,4 miliardi.
L’infrastruttura ferroviaria rappresenta sicuramente un tema importante. In effetti, siamo confrontati quotidianamente a numerose difficoltà e altre sono prevedibili. Ma è altrettanto evidente che più l’infrastruttura si sviluppa, più i costi di gestione e di manutenzione saranno elevati. La commissione non si è espressa neppure su questi costi legati al progetto supplementare desiderato. Il progetto da 3,5 miliardi proposto dal Consiglio federale è già oggetto di numerose perplessità. Allo stesso modo, anche deduzioni massime concesse agli automobilisti pendolari non rappresenta una misura accettabile senza riserve. Anche la proposta di un fondo temporaneamente illimitato destinato all’infrastruttura ferroviaria dev’essere discussa poiché, in questo modo, si troverebbe una soluzione a livello costituzionale senza lasciare la possibilità di continue correzioni.
La commissione non ha risposto a queste domande fondamentali in materia di politica finanziaria e fiscale. Per l’economia, il progetto come proposto oggi, non è sostenibile. Ora, il Parlamento deve chinarsi sulle questioni ancora aperte e non limitarsi ad agire secondo i canoni della politica regionale.