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Debiti legati al coronavirus: per un ammortamento totale entro un termine ragionevole

Il Consiglio federale ha lanciato una consultazione sull’ammortamento dei debiti legati alla crisi del coronavirus. Oltre alla distribuzione degli utili della Banca nazionale svizzera, anche le eccedenze devono essere utilizzate per ridurre i debiti legati al coronavirus. Questo deve permettere di ammortizzare i debiti nella loro totalità su un periodo di undici anni, senza piani di austerità né aumenti delle imposte. È inutile prevedere una variante dove soltanto la metà dei debiti viene ammortizzata in maniera vincolante. Ciò andrebbe contro una delle regole centrali del freno all’indebitamento.

Le misure adottate dalla Confederazione per attenuare le conseguenze della crisi del coronavirus comportano spese elevate. Queste ultime sono contabilizzate nel budget straordinario, nel conto d’ammortamento. Secondo le stime, questo conto denoterà un disavanzo di 25 miliardi di franchi alla fine dell’anno. In virtù della legge, questo disavanzo dev’essere ammortizzato entro un termine di sei anni, che è però possibile prorogare.

DISTRIBUZIONI DI UTILI SUPPLEMENTARI DELLA BNS: IDEALI PER AMMORTIZZARE I DEBITI LEGATI AL COVID

In giugno, il Consiglio federale ha preso una decisione preliminare: gli utili distribuiti dalla Banca nazionale svizzera (BNS) saranno utilizzati anche per riassorbire il deficit. Questi utili raggiungono attualmente fino a 1,3 miliardi di franchi. In tempi normali, gli utili distribuiti dalla BNS vanno nel budget generale della Confederazione. Considerato il loro aumento, il Consiglio federale ha dichiarato che una parte sarà ritenuta come straordinaria. Questa parte, che è superiore alla media a lungo termine e che è dunque considerata come una distribuzione supplementare, sarà utilizzata nei prossimi anni per ammortizzare i debiti legati alla crisi del coronavirus. Questa decisione è di competenza del Consiglio federale e non fa parte della consultazione. economiesuisse sostiene questa soluzione.

SOLUZIONE 1: AMMORTIZZARE COMPLETAMENTE I DEBITI SU UN PERIODO DI UNDICI ANNI

Nel caso in cui le distribuzioni supplementari della BNS non dovessero permettere di ammortizzare i debiti legati alla crisi del coronavirus entro un termine ragionevole, il Consiglio federale propone, nella consultazione, di destinarvi anche altre risorse. La prima soluzione sarebbe quella di utilizzare anche le eccedenze annuali del budget ordinario. Queste risorse sono già utilizzate per ammortizzare i debiti, ma andrebbero principalmente a favore dei debiti legati alla crisi del coronavirus. In combinazione con le distribuzioni supplementari della BNS, ciò permetterebbe di ammortizzare i debiti del coronavirus entro un termine di circa undici anni. Non sarebbe dunque più necessario ridurre le spese o aumentare le imposte. Un periodo equivalente a quasi tre legislature è ragionevole. Questa soluzione è equilibrata.

SOLUZIONE 2: AMMORTIZZARE LA METÀ DEI DEBITI ATTRAVERSO COMPENSAZIONI

Con la seconda soluzione, i debiti sarebbero ammortizzati ancora più rapidamente, ma soltanto su carta o sul piano contabile. Oltre alla prima soluzione, la seconda prevede di compensare nuovi debiti legati alla crisi del coronavirus con «vecchie» eccedenze della Confederazione. Queste vecchie eccedenze sono state realizzate nell’ambito del budget ordinario «normale» e contabilizzate nel conto di compensazione. In virtù della legge, esse possono essere impiegate unicamente per ammortizzare dei debiti. Attualmente, il saldo del conto di compensazione è leggermente inferiore a 30 miliardi di franchi. I debiti ammortizzati dopo l’introduzione del freno all’indebitamento raggiungono un simile volume.

Secondo la soluzione 2, il saldo positivo del conto di compensazione sarebbe compensato dal saldo negativo del conto d’ammortamento (vale a dire dai debiti legati alla crisi del coronavirus). Ma non completamente, soltanto in ragione della metà del deficit. Così, il deficit del conto di ammortamento legato alla crisi del coronavirus diminuirebbe di colpo del 50%. La fregatura è che i debiti sarebbero ammortizzati soltanto sulla carta. Essi perdurerebbero di fatto nella loro totalità. La soluzione 2 non prevede misure per ammortizzarli.

IL FRENO ALL’INDEBITAMENTO NON PREVEDE IL RINVIO DELLE ECCEDENZE

Come mostra la soluzione 1, non è necessario compensare le vecchie eccedenze con nuovi debiti – è possibile ammortizzare effettivamente i debiti in maniera vincolante entro un termine ragionevole e senza ridurre altre spese.

Un altro argomento contro la seconda soluzione è che il freno all’indebitamento non ammette l’utilizzo delle eccedenze in un altro periodo. Il legislatore ha deliberatamente escluso questa possibilità in occasione dell’elaborazione del freno all’indebitamento allo scopo di permettere l’ammortamento dei debiti dopo un rapido aumento del debito negli anni novanta. Come spiegato, le eccedenze possono essere usate soltanto per ammortizzare i debiti; rinviarli nel futuro per finanziare altre spese non è possibile. Compensare dei debiti come proposto dalla seconda soluzione, equivarrebbe ad un simile trasferimento.

Questa regola centrale del freno all'indebitamento non dovrebbe essere violata. Soprattutto se esiste un'altra soluzione significativamente migliore in termini di efficacia, trasparenza e conformità del sistema - come previsto nella variante 1.