Ses­sio­ne in­ver­na­le 2019

La ses­sio­ne in­ver­na­le si è svol­ta dal 2 al 20 di­cem­bre. Que­sta è stata la prima ses­sio­ne par­la­men­ta­re della nuova le­gi­sla­tu­ra. Ecco le no­stre prese di po­si­zio­ne sui temi im­por­tan­ti.

Rias­sun­to della ses­sio­ne

La prima ses­sio­ne par­la­men­ta­re della nuova le­gi­sla­tu­ra si è con­clu­sa. Nel corso delle ul­ti­me tre set­ti­ma­ne, il Par­la­men­to in nuova com­po­si­zio­ne ha (ri)elet­to il Con­si­glio fe­de­ra­le, ha no­mi­na­to i mem­bri delle sue com­mis­sio­ni, ha fis­sa­to basi im­por­tan­ti in ter­mi­ni di con­te­nu­to e molto altro an­co­ra.

Dopo il Con­si­glio na­zio­na­le, anche il Con­si­glio degli Stati ha chia­ra­men­te re­spin­to l’i­ni­zia­ti­va con­tro gli Ac­cor­di bi­la­te­ra­li, che in­ten­de porre un ter­mi­ne alla li­be­ra cir­co­la­zio­ne delle per­so­ne con l’UE. Que­sta ini­zia­ti­va sarà sot­to­po­sta al po­po­lo nel primo se­me­stre 2020. eco­no­mie­suis­se, che non ha at­te­so per op­por­si a que­sta ini­zia­ti­va, si ral­le­gra di que­sta de­ci­sio­ne. (Per mag­gio­ri in­for­ma­zio­ni, leg­ge­re il no­stro dos­sier­po­li­ti­ca «L'ac­cet­ta­zio­ne del­l’i­ni­zia­ti­va per la li­mi­ta­zio­ne si­gni­fi­ca la fine della via bi­la­te­ra­le»).

Il Par­la­men­to ha com­piu­to un passo im­por­tan­te verso la nor­ma­liz­za­zio­ne delle re­la­zio­ni bi­la­te­ra­li con l’UE adot­tan­do il se­con­do con­tri­bu­to di coe­sio­ne. In que­sta di­re­zio­ne va anche il Con­si­glio fe­de­ra­le che ha chie­sto di con­dur­re nuovi ne­go­zia­ti in re­la­zio­ne al­l’ac­cor­do isti­tu­zio­na­le uni­ca­men­te su tre punti (pro­te­zio­ne dei sa­la­ri, aiuti di Stato e di­ret­ti­va sulla cit­ta­di­nan­za del­l’UE) in­ve­ce di sei.

Pri­vi­le­gian­do il con­tro­pro­get­to in­di­ret­to al­l’i­ni­zia­ti­va «Per im­pre­se re­spon­sa­bi­li», il Con­si­glio degli Stati sce­glie di in­tro­dur­re gli stru­men­ti più ri­gi­di al mondo. Con­tra­ria­men­te al con­tro­pro­get­to del Con­si­glio na­zio­na­le, que­sta pro­po­sta si basa su stru­men­ti ri­co­no­sciu­ti a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le e ri­nun­cia così ad una so­lu­zio­ne par­ti­co­la­re dan­no­sa.

La Ca­me­ra alta, da parte sua, ha net­ta­men­te ina­spri­to le re­go­le sulla pro­te­zio­ne dei dati, per quan­to con­cer­ne ad esem­pio la pro­fi­la­zio­ne. Nel­l’am­bi­to della re­vi­sio­ne della legge sulla pro­te­zio­ne dei dati, essa ha, senza ra­gio­ni ap­pa­ren­ti, peg­gio­ra­to inu­til­men­te la ver­sio­ne del Con­si­glio na­zio­na­le. Bi­so­gna cor­reg­ge­re il tiro poi­ché la Sviz­ze­ra e le im­pre­se in­se­dia­te nel no­stro Paese hanno bi­so­gno di una legge am­mi­ni­stra­ti­va­men­te sop­por­ta­bi­le, ade­gua­ta e coor­di­na­ta a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le.

Come di con­sue­to, il di­bat­ti­to sul bud­get della Con­fe­de­ra­zio­ne ha con­trad­di­stin­to la ses­sio­ne in­ver­na­le: le Ca­me­re fe­de­ra­li hanno au­men­ta­to so­stan­zial­men­te il bud­get 2020 e ciò senza giu­sti­fi­ca­zio­ne ma­te­ria­le. Da no­ta­re nel con­tem­po che esse non hanno to­tal­men­te esau­ri­to il mar­gi­ne di ma­no­vra fi­nan­zia­rio. eco­no­mie­suis­se aveva op­ta­to per l’a­do­zio­ne tale e quale del pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le (per mag­gio­ri in­for­ma­zio­ni, leg­ge­re il no­stro dos­sier­po­li­ti­ca «Bud­get fe­de­ra­le 2020: basi so­li­de, anche con l’at­tua­zio­ne del pro­get­to AVS e ri­for­ma fi­sca­le»).

Il Con­si­glio degli Stati, quale se­con­da ca­me­ra, ha ap­pro­va­to l’im­por­tan­te ac­cor­do di li­be­ro scam­bio con l’In­do­ne­sia. Que­sto mer­ca­to cela un po­ten­zia­le ele­va­to per le im­pre­se espor­ta­tri­ci sviz­ze­re, ra­gio­ne per la quale eco­no­mie­suis­se aveva so­ste­nu­to la con­clu­sio­ne del­l’ac­cor­do.

L’e­co­no­mia è sod­di­sfat­ta della de­ci­sio­ne del Con­si­glio na­zio­na­le di chie­de­re al Con­si­glio fe­de­ra­le un pac­chet­to di mi­su­re per ri­vi­ta­liz­za­re l’e­co­no­mia. Il Con­si­glio degli Stati aveva tra­smes­so, dopo la ses­sio­ne au­tun­na­le, la mo­zio­ne «Of­fen­si­va per raf­for­za­re la piaz­za eco­no­mi­ca sviz­ze­ra» – non­ché un in­ter­ven­to per mo­der­niz­za­re, ri­va­lu­ta­re e adat­ta­re il bre­vet­to sviz­ze­ro alle esi­gen­ze in­ter­na­zio­na­li. Un esame esau­sti­vo del con­te­nu­to sarà ora ef­fet­tua­to al mo­men­to del­l’i­scri­zio­ne e la pro­ce­du­ra di de­po­si­to sarà sem­pli­fi­ca­ta. La Ca­me­ra bassa ha se­gui­to la prima ca­me­ra.

La Ca­me­ra del po­po­lo ha inol­tre ef­fet­tua­to degli adat­ta­men­ti si­gni­fi­ca­ti­vi nel pro­get­to di re­vi­sio­ne del di­rit­to della so­cie­tà ano­ni­ma (pro­get­to 1). L’e­co­no­mia de­plo­ra però che il Con­si­glio na­zio­na­le abbia se­gui­to la Ca­me­ra dei Can­to­ni, a stret­ta mag­gio­ran­za, e re­spin­to una sem­pli­fi­ca­zio­ne delle crea­zio­ni di im­pre­se. Su que­sto punto, il Par­la­men­to ha perso l’oc­ca­sio­ne di snel­li­re la bu­ro­cra­zia e di mo­der­niz­za­re il di­rit­to delle so­cie­tà.

Per quan­to con­cer­ne la legge sul­l’u­ti­liz­za­zio­ne delle forze idri­che, è stato giu­sta­men­te de­ci­so che lo stu­dio d’im­pat­to am­bien­ta­le rea­liz­za­to per il rin­no­vo di una con­ces­sio­ne non deve più ba­sar­si sulle con­di­zio­ni ori­gi­na­rie prima della co­stru­zio­ne del­l'im­pian­to. Al suo posto, lo stato at­tua­le al mo­men­to della pre­sen­ta­zio­ne della do­man­da do­vreb­be ser­vi­re come va­lo­re di ri­fe­ri­men­to - come già av­vie­ne oggi. Con la loro de­ci­sio­ne, en­tram­be le ca­me­re stan­no ora crean­do la ne­ces­sa­ria cer­tez­za del di­rit­to. 

Anche la de­ci­sio­ne del Con­si­glio na­zio­na­le sul con­tro­pro­get­to in­di­ret­to al­l’i­ni­zia­ti­va sulle cure in­fer­mie­ri­sti­che è in­com­pren­si­bi­le. La Ca­me­ra bassa ha di fatto mo­di­fi­ca­to il con­tro­pro­get­to in­di­ret­to per av­vi­ci­nar­lo al­l’i­ni­zia­ti­va che ha re­spin­to. In que­sto modo, essa dota il set­to­re delle cure in­fer­mie­ri­sti­che di uno sta­tu­to par­ti­co­la­re in­giu­sti­fi­ca­to. Bi­so­gna spe­ra­re che il Con­si­glio degli Stati cor­reg­ga que­sta de­ci­sio­ne.

Le Ca­me­re hanno inol­tre preso una de­ci­sio­ne in­com­pren­si­bi­le nel­l’am­bi­to della legge sul­l’e­spro­pria­zio­ne: hanno de­ci­so che i pro­prie­ta­ri di ter­re­ni col­ti­va­bi­li ri­ce­ve­ran­no in­den­ni­tà più ge­ne­ro­se di tutti gli altri pro­prie­ta­ri. Il Con­si­glio degli Stati vuole ri­sar­cir­li tre volte di più, il Con­si­glio na­zio­na­le ad­di­rit­tu­ra sei volte di più. Il pro­get­to ri­tor­na da­van­ti alla Ca­me­ra del po­po­lo.

In con­clu­sio­ne, il Con­si­glio na­zio­na­le ha preso im­por­tan­ti de­ci­sio­ni in re­la­zio­ne alla re­vi­sio­ne della legge sul con­trat­to d’as­si­cu­ra­zio­ne: ana­lo­ga­men­te al CO, esso non ha este­so il di­rit­to di re­vo­ca in caso di im­por­tan­ti mo­di­fi­che del con­trat­to. Inol­tre, ha in­tro­dot­to nella legge il di­vie­to di di­sdet­ta or­di­na­ria e in caso di ver­sa­men­to di pre­sta­zio­ni per l’as­si­cu­ra­zio­ne ma­lat­tia com­ple­men­ta­re. A tale pro­po­si­to, è im­por­tan­te pre­ve­de­re un’ec­ce­zio­ne per l’as­si­cu­ra­zio­ne col­let­ti­va di in­den­ni­tà gior­na­lie­re. Sus­si­ste una di­ver­gen­za tra le Ca­me­re per quan­to con­cer­ne un pro­lun­ga­men­to della co­per­tu­ra, di cin­que anni, per l’as­si­cu­ra­zio­ne ma­lat­tia com­ple­men­ta­re e un di­rit­to d’a­zio­ne di­ret­to ge­ne­ra­le.