Sessione invernale 2021

La sessione invernale 2021 si è conclusa. Il Parlamento condotto in porto la riforma dell’imposta preventiva, attesa da molto tempo, ed ha approvato il preventivo finanziario per il 2022, stabilizzato l’AVS a breve termine e, infine, spianato la strada a un progetto visionario d’infrastrutture. Nel complesso, gli ambienti economici sono soddisfatti del risultato delle deliberazioni.

Riassunto della sessione

Come ogni anno, il Parlamento ha esaminato nel corso della sessione invernale il preventivo della Confederazione per l’anno successivo. Prima della sessione, economiesuisse aveva lanciato un appello per porre fine allo stato d’emergenza per quanto concerne le finanze della Confederazione ed evitare nuove spese. Ciononostante, le Camere federali hanno significativamente aumentato le spese. Per il 2022, bisogna attendersi un disavanzo del budget federale di miliardi di franchi.

Anche l’AVS non si trova in una situazione particolarmente rallegrante. L’armonizzazione dell’età di pensionamento degli uomini e delle donne a 65 anni e l’aumento dell’IVA permettono di stabilizzare il primo pilastro a breve termine, ma queste misure sono lungi dall’essere sufficienti per stabilizzare l’AVS a lungo termine, tenuto conto dell’allungamento della speranza di vita. Sono necessarie altre misure strutturali. Il Parlamento dovrà dunque ben presto chinarsi nuovamente sui problemi di finanziamento del primo pilastro.

Le Camere dovrebbero inoltre assolutamente evitare di utilizzare i redditi della Banca nazionale svizzera (BNS) per finanziare l’AVS. Questa idea è stata respinta ben due volte nel corso della presente sessione e si spera che il Parlamento continui a difendere fermamente l’indipendenza della BNS. Anche se il fatto di attingere alle casse della BNS possa sembrare a prima vista allettante, i tassi di interesse negativi sono una misura di politica monetaria temporanea e le entrate che ne deriveranno non si prestano ad un finanziamento stabile dell’AVS. Ma soprattutto la BNS deve potersi concentrare sulla propria missione, ossia quella di garantire la stabilità dei prezzi in Svizzera. Politicizzare la BNS sarebbe un errore fatale.

Il Parlamento ha dato prova di lungimiranza decidendo che gli interessi versati sulle obbligazioni svizzere non siano più sottoposti all’imposta preventiva. Le attività di finanziamento delle piccole e grandi imprese dovrebbero così ritornare in Svizzera a medio termine, ciò che darebbe un impulso all’economia e farebbe aumentare le entrate fiscali. La riforma è molto vantaggiosa per la Svizzera. Questo rende ancora più incomprensibile l'annunciato referendum del PS. Nell’eventualità di un referendum, economiesuisse si impegnerà risolutamente a favore della riforma.

Anche la decisione relativa al progetto «Cargo sous terrain» dovrebbe rivelarsi lungimirante. Il Parlamento ha creato le condizioni quadro necessarie affinché le merci possano un giorno essere trasportate sotto terra in Svizzera. Se questo progetto d’infrastrutture, integralmente finanziato da fondi privati, venisse un giorno attuato, la popolazione svizzera potrebbe beneficiare di una diminuzione degli ingorghi stradali, del rumore ma soprattutto delle emissioni di CO2.

Il proseguimento degli accordi sugli obiettivi per le imprese fino al 2024, deciso durante questa sessione, è altrettanto importante per la riduzione delle emissioni di CO2. Si tratta di una buona notizia per il clima e l’economia svizzera. L’associazione mantello delle piccole e grandi imprese si impegna per lo sviluppo dello strumento estremamente efficace che sono gli accordi sugli obiettivi: tutte le imprese della Svizzera devono potervi accedere senza restrizioni, affinché le emissioni evitate dalle imprese continuino ad aumentare.

L’esenzione dei nuovi metodi di ingegneria genetica, come CRISPR/Cas, dalla moratoria sulla messa in circolazione di organismi geneticamente modificati avrebbe anche un effetto positivo sul clima. Di fatto, delle varietà più resistenti permetterebbero di ridurre considerevolmente l’utilizzo di pesticidi. Il Consiglio degli Stati ha compiuto, a risicata maggioranza, un piccolo importante passo nella buona direzione: gli organismi geneticamente modificati in cui non è stato introdotto materiale genetico estraneo devono essere esentati dalla moratoria. Il Consiglio nazionale sarebbe propenso a seguirlo.

Il Consiglio degli Stati ha giustamente respinto le tre iniziative cantonali che chiedono una moratoria sulla tecnologia di telefonia mobile 5G. La loro accettazione sarebbe stata incomprensibile. Il volume dei dati utilizzati aumenta fortemente e da parecchio tempo in Svizzera, ragione per la quale la rete di telefonia mobile deve essere modernizzata. Buone infrastrutture sono del resto una condizione per un’economia fiorente e in salute.