Ses­sio­ne in­ver­na­le 2020

Con le ul­ti­me vo­ta­zio­ni della ses­sio­ne in­ver­na­le 2020, le Ca­me­re fe­de­ra­li chiu­do­no quel­lo che per molti aspet­ti è stato un anno po­li­ti­co straor­di­na­rio. I pac­chet­ti mi­liar­da­ri per at­tu­ti­re le con­se­guen­ze eco­no­mi­che e so­cia­li della pan­de­mia di co­ro­na­vi­rus sono stati fi­na­liz­za­ti e pos­so­no es­se­re su­bi­to messi in vi­go­re.

Rias­sun­to della ses­sio­ne

L’an­no po­li­ti­co 2020 del Par­la­men­to fe­de­ra­le ri­mar­rà negli an­na­li non fosse altro che in ter­mi­ni di or­ga­niz­za­zio­ne: dopo l’in­ter­ru­zio­ne della ses­sio­ne pri­ma­ve­ri­le a se­gui­to della pan­de­mia, le Ca­me­re si sono riu­ni­te «extra muros» a Ber­nex­po dap­pri­ma per la ses­sio­ne straor­di­na­ria e in se­gui­to per la ses­sio­ne esti­va. Dopo la ses­sio­ne au­tun­na­le, esse si sono nuo­va­men­te riu­ni­te a Pa­laz­zo fe­de­ra­le – che nel frat­tem­po è stato do­ta­to di se­pa­ra­zio­ni in ple­xi­glas e mi­su­re di pro­te­zio­ne. Un’al­tra no­vi­tà è giun­ta nel­l’ul­ti­ma set­ti­ma­na della ses­sio­ne in­ver­na­le: i mem­bri della Ca­me­ra bassa hanno po­tu­to vo­ta­re a di­stan­za, per via elet­tro­ni­ca, nel caso in cui sono stati co­stret­ti a ri­ma­ne­re a casa per mo­ti­vi di ma­lat­tia o qua­ran­te­na. Il Con­si­glio degli Stati ha in­ve­ce ri­fiu­ta­to di ap­pli­ca­re que­sta re­go­la.

A li­vel­lo di con­te­nu­ti, il 2020 è stato con­tras­se­gna­to, tra l’al­tro, dai nu­me­ro­si in­ter­ven­ti le­ga­ti al Covid-19: dap­pri­ma dagli aiuti di sva­ria­ti mi­liar­di per at­tu­ti­re le con­se­guen­ze eco­no­mi­che e so­cia­li della pan­de­mia. Que­sti ul­ti­mi sono re­go­la­men­ta­ti ad esem­pio dalla legge Covid-19 e da quel­la sulle fi­de­ius­sio­ni. Ben­ché la prima fosse già stata adot­ta­ta in oc­ca­sio­ne della ses­sio­ne au­tun­na­le, è stata ri­vi­sta a più ri­pre­se in oc­ca­sio­ne della ses­sio­ne in­ver­na­le, prin­ci­pal­men­te sulla que­stio­ne dei casi di ri­go­re e per au­men­ta­re i fondi. Per quan­to con­cer­ne le im­pre­se, at­tual­men­te sono a di­spo­si­zio­ne per i casi di ri­go­re 2,5 mi­liar­di di fran­chi. Le con­di­zio­ni per ot­te­ne­re que­sti fondi sono state age­vo­la­te. Gli av­ver­ti­men­ti del mi­ni­stro delle fi­nan­ze che chie­de­va­no di ri­spet­ta­re al­cu­ni prin­ci­pi fon­da­men­ta­li al­me­no per quan­to con­cer­ne il rim­bor­so dei pre­sti­ti non sono stati con­si­de­ra­ti. Il ter­mi­ne di rim­bor­so è stato por­ta­to a otto anni, con­tro i cin­que pre­vi­sti fi­no­ra. I due pro­get­ti sono stati ela­bo­ra­ti sotto pres­sio­ne ed en­tre­ran­no in vi­go­re a breve.

Anche a causa delle im­por­tan­ti spese le­ga­te al co­ro­na­vi­rus, le Ca­me­re hanno adot­ta­to il pre­ven­ti­vo 2021 in gran parte se­con­do il pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le, ciò che eco­no­mie­suis­se aveva au­spi­ca­to. Le spese della Con­fe­de­ra­zio­ne sono sti­ma­te a 82 mi­liar­di di fran­chi e do­vreb­be­ro com­por­ta­re un di­sa­van­zo di 6,1 mi­liar­di di fran­chi.

Le due Ca­me­re hanno inol­tre vo­ta­to a fa­vo­re della par­te­ci­pa­zio­ne della Sviz­ze­ra alla pros­si­ma ge­ne­ra­zio­ne del pro­gram­ma di ri­cer­ca del­l’UE Ho­ri­zon e ap­pro­va­to un pac­chet­to di 6,15 mi­liar­di di fran­chi. Il pro­se­gui­men­to della par­te­ci­pa­zio­ne sviz­ze­ra al più im­por­tan­te pro­gram­ma di ri­cer­ca del mondo è es­sen­zia­le per la qua­li­tà e la com­pe­ti­ti­vi­tà in­ter­na­zio­na­le della ri­cer­ca sviz­ze­ra.

Un altro punto po­si­ti­vo è il chia­ro im­pe­gno delle due Ca­me­re di con­ti­nua­re a pro­muo­ve­re fer­ma­men­te la for­ma­zio­ne, la ri­cer­ca e l’in­no­va­zio­ne (mes­sag­gio FRI). Gra­zie alle de­ci­sio­ni delle Ca­me­re, la for­ma­zio­ne sviz­ze­ra può ri­ma­ne­re di qua­li­tà ele­va­ta e la ri­cer­ca com­pe­ti­ti­va a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le.

Il Par­la­men­to ha de­ci­so che la Sviz­ze­ra ri­pren­de­rà le basi giu­ri­di­che per il fun­zio­na­men­to e l’u­ti­liz­zo del si­ste­ma d’in­for­ma­zio­ne Schen­gen (SIS) e potrà così par­te­ci­pa­re alla base di dati Schen­gen al­lar­ga­ta.

De­li­be­ra­zio­ni in seno al Con­si­glio degli Stati: su­pe­ra­ta la prima tappa per abo­li­re i dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li

La de­ci­sio­ne del Con­si­glio degli Stati di sop­pri­me­re gli osta­co­li am­mi­ni­stra­ti­vi che con­cer­no­no i dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li e la loro abo­li­zio­ne co­sti­tui­sce un’ot­ti­ma no­ti­zia per le im­pre­se e la piaz­za eco­no­mi­ca sviz­ze­ra. Il Con­si­glio na­zio­na­le deve as­so­lu­ta­men­te se­gui­re que­sto esem­pio. Ogni altra de­ci­sio­ne sa­reb­be in­com­pren­si­bi­le.

Come il Con­si­glio na­zio­na­le, anche il Con­si­glio degli Stati de­si­de­ra pro­se­gui­re la di­gi­ta­liz­za­zio­ne nel set­to­re fi­sca­le e ri­nun­cia­re ad esem­pio alla firma delle di­chia­ra­zio­ni fi­sca­li sot­to­po­ste per via elet­tro­ni­ca. Un altro punto po­si­ti­vo è che il Con­si­glio degli Stati, se­con­da Ca­me­ra, rac­co­man­da chia­ra­men­te al po­po­lo e ai Can­to­ni di re­spin­ge­re l’i­ni­zia­ti­va «Per prez­zi equi». Esso ha anche «mi­glio­ra­to» leg­ger­men­te il con­tro­pro­get­to in­di­ret­to del Con­si­glio na­zio­na­le, ma que­st’ul­ti­mo non farà co­mun­que di­mi­nui­re il li­vel­lo dei prez­zi come au­spi­ca­to. Se­con­do gli am­bien­ti eco­no­mi­ci, il pro­get­to de­v’es­se­re adat­ta­to su al­cu­ni punti es­sen­zia­li.

De­li­be­ra­zio­ni in seno al Con­si­glio na­zio­na­le: per quan­to con­cer­ne la legge sul ri­ci­clag­gio di de­na­ro e la sop­pres­sio­ne della tassa di bollo la porta resta aper­ta

Il Con­si­glio na­zio­na­le ha lan­cia­to un se­gna­le im­por­tan­te pro­nun­cian­do­si a fa­vo­re del pro­get­to di legge ten­den­te ad abo­li­re l’im­po­sta sulla tassa di bollo d’e­mis­sio­ne sui fondi pro­pri. Da anni l’e­co­no­mia ne chie­de l’a­bo­li­zio­ne – ma il pro­get­to è con­ge­la­to dal 2014. Bi­so­gna spe­ra­re che il Con­si­glio degli Stati segua il Con­si­glio na­zio­na­le. Que­st’ul­ti­mo au­spi­ca che il di­bat­ti­to sul­l’a­bo­li­zio­ne delle ul­ti­me tasse di bollo – di ne­go­zia­zio­ne e sui premi as­si­cu­ra­ti­vi – sia con­dot­to pa­ral­le­la­men­te alla ri­for­ma di legge sul­l’im­po­sta pre­ven­ti­va. Il mes­sag­gio è at­te­so nella pri­ma­ve­ra 2021. eco­no­mie­suis­se con­ti­nue­rà a so­ste­ne­re que­sta idea, per il bene della piaz­za eco­no­mi­ca.

Il Con­si­glio na­zio­na­le ha rin­via­to il pro­get­to in com­mis­sio­ne con il com­pi­to di tro­va­re un com­pro­mes­so. In que­sto modo, esso la­scia aper­ta la porta af­fin­ché la Sviz­ze­ra possa do­tar­si di una legge sul ri­ci­clag­gio di de­na­ro con­for­me agli stan­dard in­ter­na­zio­na­li.

In­fi­ne, la Ca­me­ra bassa ha preso im­por­tan­ti de­ci­sio­ni per quan­to con­cer­ne la legge sui pro­dot­ti del ta­bac­co, raf­for­zan­do ad esem­pio la pro­te­zio­ne dei gio­va­ni. Que­sto punto è il prin­ci­pa­le obiet­ti­vo della re­vi­sio­ne, un obiet­ti­vo chia­ra­men­te con­di­vi­so da eco­no­mie­suis­se. La sua at­tua­zio­ne passa però da re­stri­zio­ni tal­vol­ta trop­po ri­gi­de in ma­te­ria di pub­bli­ci­tà. Su que­sto punto du­ran­te la ses­sio­ne in­ver­na­le il Con­si­glio na­zio­na­le ha op­ta­to per un ap­proc­cio più equi­li­bra­to del Con­si­glio degli Stati. Se­con­do eco­no­mie­suis­se, ciò co­sti­tui­sce un passo im­por­tan­te nella giu­sta di­re­zio­ne. S’im­pon­go­no però ul­te­rio­ri ade­gua­men­ti.