Sessione estiva 2020

La sessione estiva 2020 delle Camere federali è terminata il 19 giugno. Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno esaminato dei progetti decisivi per il futuro della Svizzera, dopo una sessione straordinaria dedicata esclusivamente alle misure finanziarie urgenti per lottare contro le conseguenze della pandemia di coronavirus. Secondo gli ambienti economici, il bilancio è in chiaroscuro, anche se sono state prese decisioni positive su dossier importanti. È molto positivo che dopo vari anni di braccio di ferro sulla questione della responsabilità delle imprese, il Parlamento si sia infine messo d’accordo su un controprogetto indiretto rivolto al futuro e coordinato a livello internazionale.

Riassunto della sessione

Se molte attività quotidiane sono nuovamente possibili, le conseguenze economiche della pandemia di coronavirus sono purtroppo lungi dall’essere dietro di noi. Al contrario, il tasso di disoccupazione aumenterà sicuramente quest’anno e anche il prossimo – come pure il numero dei fallimenti. Prima della sessione estiva, gli ambienti economici avevano pubblicato un programma in otto punti che propone una strategia per il rilancio. In questo programma le imprese e le organizzazioni economiche invitano gli ambienti politici a dar prova di prudenza in materia di politica economica e a privilegiare fattori di successo sperimentati, quali regolamentazioni rapide, preservare la libertà imprenditoriale e un freno all’indebitamento efficace. Al termine delle tre settimane di sessione, è il momento del bilancio: il Parlamento ha tenuto conto dell’appello dell’economia?

Per quanto concerne l’iniziativa «Per imprese responsabili», il Parlamento ha trovato un’alternativa mirata sostenuta dall’economia. Il controprogetto indiretto elaborato dal Consiglio degli Stati rafforza il carattere vincolante della legislazione (ciò che l’iniziativa chiede) senza introdurre una responsabilità con inversione dell’onere della prova quale quella richiesta dall’iniziativa. Inoltre, si basa su un mix di strumenti collaudati a livello internazionale ed è quindi non solo orientato al futuro, ma anche alle sfide reali dei mercati globali. Entrambe le Camere respingono chiaramente l'iniziativa stessa.

Il Consiglio degli Stati ha inoltre sostenuto la libertà economica rifiutando il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico. Non solo il progetto interessato non avrebbe fornito l’effetto sperato, ma avrebbe anzi creato problemi di demarcazione tra le imprese.

L’approvazione da parte del Consiglio nazionale dell’accordo tra la Svizzera e il Regno Unito sui diritti dei cittadini lancia un altro segnale importante – soprattutto in tempi di crisi – a favore dell’apertura delle frontiere e dell’accesso ai mercati esteri. Rafforzando la certezza del diritto per le imprese, questo accordo pone delle basi importanti per il proseguimento di strette relazioni tra i due Paesi.

Le decisioni del Consiglio nazionale relative alle tecnologie della blockchain e della Distributed-Ledger-Technologie (DLT) migliorano il relativo quadro giuridico. Esse creano le condizioni affinché la Svizzera possa essere un polo interessante, innovativo e sostenibile in questo settore. La pandemia di coronavirus ha provocato una spinta della digitalizzazione – occorre cogliere questa opportunità e adattare rapidamente le relative infrastrutture.

La revisione del diritto della società anonima è a tetto dopo anni di difficili discussioni. Questa revisione che introduce numerose novità rafforza la certezza del diritto delle imprese. Altro aspetto positivo per l’economia, le disposizioni dell’iniziativa Minder sono state integrate nella legge senza importanti cambiamenti e le imprese non saranno gravate da ulteriori oneri amministrativi. Ma non tutto è perfetto. Il legislatore ha sfortunatamente appesantito inutilmente il progetto di legge, in particolare con la regolamentazione sui rappresentanti indipendenti.

Dal punto di vista economico, il bilancio intermedio fondato sui primi obiettivi è positivo, dal momento che il Parlamento ha adottato decisioni su importanti dossier che favoriranno il benessere a lungo termine della Svizzera. È dunque ancora più sorprendente che le Camere abbiano ignorato i grandi principi di politica economica in alcuni dossier e accelerato l’espansione dello Stato invece di rafforzare la responsabilità individuale della popolazione e delle imprese:

È il caso in particolare per la legge sul CO2, dove la responsabilità individuale delle imprese ha lasciato il posto a uno zelo per la regolamentazione. La tassa sui biglietti aerei votata dalla Camera bassa non solo è dannosa per la piazza economica, ma anche inefficiente dal punto di vista climatico. Fissare la quota delle riduzioni di emissioni da realizzare in Svizzera al 75% ha inoltre un impatto negativo sulla produzione economica e l’occupazione in Svizzera. Dal punto di vista delle imprese, è rallegrante che, secondo la decisione del Consiglio nazionale, esse possano tutte sottoscrivere un impegno di riduzione e vedersi rimborsare la tassa sul CO2 se vi si conformano.

Anche per quanto concerne l’abolizione unilaterale dei dazi doganali sui prodotti industriali, gli argomenti suggeriti dalla maggioranza del Consiglio nazionale contro il controprogetto testimoniano una visione miope. Secondo gli oppositori, nella crisi attuale, la Confederazione non potrebbe permettersi di abolire delle entrate doganali per un importo di circa 500 milioni di franchi. Questo significa dimenticare che la Svizzera potrebbe più che compensare questa mancanza di guadagno grazie alla combinazione di diversi effetti. Di fatto, dei prezzi inferiori per i prodotti semifiniti ridurrebbero i costi di produzione delle imprese e farebbero crescere sia le importazioni che le esportazioni – grazie ad una maggiore competitività.

In materia di revisione totale della legge sulla protezione dei dati, il Consiglio degli Stati ha fortunatamente eliminato alcune divergenze. Per l’elemento centrale del progetto, il Profiling, la Camera alta si è attenuta alla sua soluzione e non fa che sollevare nuove questioni di applicazione. Non si tratta di un buon compromesso. 

In previsione della sessione autunnale, occorre mirare maggiormente ai fattori di successo della politica economica svizzera. Ciò implica in particolare una gestione prudente dei debiti accumulati dalla Confederazione, a causa del sostegno finanziario fornito per fronteggiare le conseguenze della pandemia di coronavirus. L’economia sostiene un meccanismo ragionevole ma vincolante di ammortamento di questi debiti. Questo richiede non solo un periodo di ammortamento del debito più lungo, ma anche la destinazione esplicita all’ammortamento del debito degli avanzi del budget ordinario, degli utili distribuiti dalla BNS e delle entrate straordinarie.