Ses­sio­ne au­tun­na­le 2021

Dal punto di vista degli am­bien­ti eco­no­mi­ci, la ses­sio­ne par­la­men­ta­re au­tun­na­le del 2021 si è con­clu­sa su una nota po­si­ti­va con il ri­la­scio del con­tri­bu­to di coe­sio­ne ad al­cu­ni Stati mem­bri del­l’UE se­le­zio­na­ti. Le Ca­me­re hanno anche ri­sol­to al­cu­ne que­stio­ni an­no­se nel­l’in­te­res­se degli am­bien­ti eco­no­mi­ci. I dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li sa­ran­no abo­li­ti e il Con­si­glio na­zio­na­le è stato il primo a vo­ta­re a fa­vo­re della ri­for­ma del­l'im­po­sta alla fonte. Nel com­ples­so, le de­ci­sio­ni prese raf­for­za­no la piaz­za eco­no­mi­ca Sviz­ze­ra.

Rias­sun­to della ses­sio­ne

Dal punto di vista degli am­bien­ti eco­no­mi­ci, sono par­ti­co­lar­men­te ral­le­gran­ti le de­ci­sio­ni delle Ca­me­re in am­bi­to di fi­sca­li­tà. Il Con­si­glio na­zio­na­le ha di fatto ac­cet­ta­to a larga mag­gio­ran­za l’a­bo­li­zio­ne dell’im­po­sta pre­ven­ti­va sugli in­te­res­si delle ob­bli­ga­zio­ni e i ti­to­li del mer­ca­to mo­ne­ta­rio. Que­sta ri­for­ma è im­por­tan­te ed era at­te­sa da tempo dagli am­bien­ti eco­no­mi­ci. At­tual­men­te, le azien­de sviz­ze­re si fi­nan­zia­no prin­ci­pal­men­te al­l’e­ste­ro. A se­gui­to del pre­lie­vo del­l’im­po­sta pre­ven­ti­va, l’e­mis­sio­ne di ob­bli­ga­zio­ni in Sviz­ze­ra è poco at­trat­ti­va. Gra­zie alla ri­for­ma, le at­ti­vi­tà di fi­nan­zia­men­to po­tran­no es­se­re rim­pa­tria­te in Sviz­ze­ra. Per­tan­to, la ri­for­ma do­vreb­be tra­dur­si in in­troi­ti fi­sca­li sup­ple­men­ta­ri già dopo pochi anni. Tutti hanno da gua­da­gnar­ci.

Il Par­la­men­to ha pure abo­li­to i dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li. Le PMI e gli ar­ti­gia­ni be­ne­fi­ce­ran­no di una netta ri­du­zio­ne dei loro oneri fi­nan­zia­ri e am­mi­ni­stra­ti­vi, ciò che è molto im­por­tan­te. Inol­tre, anche i con­su­ma­to­ri po­tran­no be­ne­fi­cia­re di ri­du­zio­ni dei prez­zi. eco­no­mie­suis­se, che si è im­pe­gna­ta per molto tempo a fa­vo­re del­l’a­bo­li­zio­ne dei dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li, sa­lu­ta con fa­vo­re que­sta de­ci­sio­ne.

Un altro tema in di­scus­sio­ne da di­ver­si anni è l’abo­li­zio­ne del va­lo­re lo­ca­ti­vo sui beni im­mo­bi­lia­ri de­sti­na­ti al­l’u­so per­so­na­le. eco­no­mie­suis­se com­pren­de che si chie­da la sop­pres­sio­ne del va­lo­re lo­ca­ti­vo sulla re­si­den­za prin­ci­pa­le. Que­sta rior­ga­niz­za­zio­ne deve però ri­spet­ta­re i prin­ci­pi della si­ste­ma­ti­ca fi­sca­le che pre­ve­do­no in par­ti­co­la­re che gli in­te­res­si pas­si­vi pos­sa­no es­se­re de­dot­ti fin­tan­to che gli utili da ca­pi­ta­le in que­stio­ne sono pie­na­men­te im­po­ni­bi­li. La Ca­me­ra alta ha ret­ti­fi­ca­to im­por­tan­ti ele­men­ti del pro­get­to. Il Con­si­glio na­zio­na­le sem­bre­reb­be pro­pen­so a se­guir­la.

Il Con­si­glio degli Stati non ha ac­cet­ta­to una mo­zio­ne che vo­le­va uni­for­ma­re e dun­que sem­pli­fi­ca­re l’IVA. Il pro­ces­so di im­po­si­zio­ne a ca­ri­co delle azien­de è tec­ni­ca­men­te molto com­ples­so e dun­que molto co­sto­so. eco­no­mie­suis­se de­plo­ra che il Con­si­glio degli Stati non abbia avuto il co­rag­gio di chie­de­re al Con­si­glio fe­de­ra­le di ela­bo­ra­re un pro­get­to di legge in tal senso. È inol­tre da bia­si­ma­re che le Ca­me­re in­tro­du­ca­no nuove ec­ce­zio­ni e trat­ta­men­ti par­ti­co­la­ri.

La ri­for­ma del­l’A­VS è di­ve­nu­ta più ur­gen­te che mai. La no­stra prin­ci­pa­le as­si­cu­ra­zio­ne so­cia­le de­v’es­se­re ra­pi­da­men­te ri­sa­na­ta. Dopo che le due Ca­me­re si sono pro­nun­cia­te in prima bat­tu­ta a fa­vo­re del­l’ar­mo­niz­za­zio­ne del­l’e­tà di pen­sio­na­men­to a 65 anni, il Con­si­glio degli Stati ha di­bat­tu­to, nel corso della ses­sio­ne au­tun­na­le, l’e­sten­sio­ne delle mi­su­re di com­pen­sa­zio­ne per i grup­pi di donne in­te­res­sa­te. La Ca­me­ra alta ha ge­ne­ro­sa­men­te au­men­ta­to le spese: ha au­men­ta­to l’IVA di 0,4 punti, au­men­ta­to mas­sic­cia­men­te i sup­ple­men­ti di ren­di­ta ed ha este­so i grup­pi di donne in­te­res­sa­te che hanno di­rit­to ai sup­ple­men­ti ad un to­ta­le di nove anni. In que­sto modo, il Con­si­glio degli Stati ha rotto l’e­qui­li­brio tra le mi­su­re fi­nan­zia­rie e strut­tu­ra­li. Oc­cor­re spe­ra­re che il Con­si­glio na­zio­na­le ri­sta­bi­li­sca l’o­biet­ti­vo ini­zia­le della ri­for­ma: sta­bi­liz­za­re l’AVS a breve ter­mi­ne. eco­no­mie­suis­se con­ti­nua a op­ta­re con con­vin­zio­ne per una ri­for­ma equi­li­bra­ta.

Con­si­de­ra­ti gli svi­lup­pi in ma­te­ria di ri­cer­ca, è in­com­pren­si­bi­le che il Par­la­men­to abbia nuo­va­men­te pro­lun­ga­to la mo­ra­to­ria sul­l’in­ge­gne­ria ge­ne­ti­ca. Que­sta mo­ra­to­ria che equi­va­le ad un di­vie­to tec­no­lo­gi­co ge­ne­ra­le, viene pro­lun­ga­ta di quat­tro anni, fino al 2025. Que­sta de­ci­sio­ne sem­bra mo­ti­va­ta dalla paura ed è priva di fon­da­men­ti scien­ti­fi­ci. Dopo l’in­tro­du­zio­ne della mo­ra­to­ria nel 2005, molte cose sono cam­bia­te nella scien­za e nella ri­cer­ca e le basi giu­ri­di­che sono su­pe­ra­te. La de­ci­sio­ne del Con­si­glio na­zio­na­le di vie­ta­re anche nuove pro­met­ten­ti tec­no­lo­gie come l’e­di­ting ge­no­mi­co (CRI­SPR / Cas) è molto stra­na con­si­de­ra­ti gli evi­den­ti van­tag­gi per la si­cu­rez­za ali­men­ta­re e la ri­du­zio­ne del­l’u­ti­liz­zo di pro­dot­ti fi­to­sa­ni­ta­ri. La ri­cer­ca sviz­ze­ra ri­schia di ac­cu­mu­la­re ri­tar­do nel con­fron­to in­ter­na­zio­na­le.

Le Ca­me­re hanno anche ap­pro­va­to la nuova legge sui pro­dot­ti del ta­bac­co, che mi­glio­ra for­te­men­te la pro­te­zio­ne dei mi­no­ren­ni in tutta la Sviz­ze­ra senza però vie­ta­re com­ple­ta­men­te la pub­bli­ci­tà. Que­sta legge po­treb­be en­tra­re in vi­go­re a breve. Il Par­la­men­to op­po­ne la nuova legge sui pro­dot­ti del ta­bac­co al­l’i­ni­zia­ti­va po­po­la­re «Sì alla pro­te­zio­ne dei fan­ciul­li e degli ado­le­scen­ti dalla pub­bli­ci­tà per il ta­bac­co» quale con­tro­pro­get­to in­di­ret­to. Le due Ca­me­re rac­co­man­da­no al po­po­lo e ai Can­to­ni di re­spin­ge­re l’i­ni­zia­ti­va. Se i suoi au­to­ri non do­ves­se­ro ri­ti­rar­la, no­no­stan­te l’a­do­zio­ne della nuova legge, ciò com­por­te­reb­be dei ri­tar­di. Spet­te­reb­be dun­que al po­po­lo e ai Can­to­ni de­ci­de­re se sia an­co­ra pos­si­bi­le pro­por­re una pub­bli­ci­tà in Sviz­ze­ra per i pro­dot­ti del ta­bac­co fab­bri­ca­ti e com­mer­cia­ti le­gal­men­te.

Quasi al­l’ul­ti­mo mi­nu­to, le Ca­me­re hanno di­scus­so e ac­cet­ta­to lo stan­zia­men­to del con­tri­bu­to di coe­sio­ne a fa­vo­re di al­cu­ni Stati mem­bri del­l’UE. Que­sta de­ci­sio­ne è di buon au­spi­cio per la ri­cer­ca sviz­ze­ra, che può nuo­va­men­te spe­ra­re di es­se­re pie­na­men­te as­so­cia­ta al pro­gram­ma qua­dro di ri­cer­ca del­l’UE Oriz­zon­te Eu­ro­pa. eco­no­mie­suis­se ha sem­pre so­ste­nu­to il ver­sa­men­to di que­sti fondi di coe­sio­ne, senza con­di­zio­ni, e con­ti­nua ad im­pe­gnar­si a fa­vo­re di buone re­la­zio­ni con l’UE che è di gran lunga il prin­ci­pa­le part­ner com­mer­cia­le della Sviz­ze­ra.