Risposta a una consultazione

Legge sul­l’im­po­sta pre­ven­ti­va (LIP)

Se­con­do eco­no­mie­suis­se, il pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le posto in con­sul­ta­zio­ne va nella giu­sta di­re­zio­ne. In fu­tu­ro, il di­rit­to al rim­bor­so del­l’im­po­sta pre­ven­ti­va non do­vreb­be più de­ca­de­re se il con­tri­buen­te di­chia­ra in un se­con­do tempo le pre­sta­zio­ni in­te­res­sa­te, sia spon­ta­nea­men­te, sia in ri­spo­sta ad un in­ter­ven­to delle au­to­ri­tà fi­sca­li. Lo stes­so vale se l’au­to­ri­tà fi­sca­le cal­co­la di sua ini­zia­ti­va le pre­sta­zio­ni non di­chia­ra­te. L’or­ga­niz­za­zio­ne so­stie­ne que­sto cam­bia­men­to.

Se­con­do eco­no­mie­suis­se, il ter­mi­ne pro­po­sto per l’ul­te­rio­re di­chia­ra­zio­ne è trop­po breve. Per quan­to con­cer­ne il rim­bor­so del­l’im­po­sta pre­ven­ti­va, esso do­vreb­be es­se­re co­mun­que ga­ran­ti­to in caso di de­nun­cia spon­ta­nea. La re­troat­ti­vi­tà li­mi­ta­ta delle nuove di­spo­si­zio­ni ci sem­bra giu­sti­fi­ca­ta. In­fi­ne, so­ste­nia­mo la de­ci­sio­ne del Con­si­glio fe­de­ra­le di man­te­ne­re il prin­ci­pio se­con­do il quale in al­cu­ni casi si perde il di­rit­to al rim­bor­so. Que­sto pre­ser­va la fun­zio­ne di ga­ran­zia del­l’im­po­sta pre­ven­ti­va.