# 7 / 2022
10.11.2022

Le finanze federali nel 2023: le cifre rosse impongono priorità

Riassunto delle finanze federali

Dopo che il budget federale ordinario ha superato la crisi del Covid senza troppi danni, si profilano per i prossimi anni importanti disavanzi. Questa situazione difficile è… fatta in casa. I progetti decisi dal Parlamento superano di gran lunga le entrate della Confederazione. Secondo la pianificazione attuale a partire dal 2024, il freno all’indebitamento non potrà più essere rispettato.

La pianificazione degli anni a partire dal 2024 lascia intravedere un’eccedenza di uscite e dei disavanzi. Se si intende rispettare il freno all’indebitamento, è necessario rivedere il piano finanziario.

Il freno all’indebitamento garantisce l’equilibrio del budget federale. Questa regola fiscale semplice – le spese devono essere finanziate dalle entrate – impedisce sviluppi fuorvianti nella politica fiscale come nessun altro strumento e garantisce la sostenibilità delle finanze dello Stato. L'importanza del freno all’indebitamento è attualmente ben visibile. Il budget federale è in piena espansione, come non è mai stato il caso dopo l’introduzione del freno 15 anni fa. La maggior parte dell’espansione prevista non è finanziata e comporterebbe dunque un indebitamento elevato e costante. Il freno costituzionale all’indebitamento impedisce questa evoluzione problematica e dannosa. I disavanzi non autorizzati nella pianificazione finanziaria devono dunque essere ridotti.

Per garantire una politica finanziaria adeguata alla congiuntura, i disavanzi sono autorizzati negli anni peggiori (negli anni migliori sono richieste delle eccedenze). I disavanzi «strutturali», vale a dire non legati alla congiuntura, sono dovuti al fatto che si è deciso di spendere di più rispetto alle entrate disponibili.

Il freno all’indebitamento garantisce anche la riduzione dei nuovi debiti accumulati durante la pandemia. Queste spese straordinarie hanno superato i 27 miliardi di franchi. Il Parlamento è rimasto coerente su questo punto e si è pronunciato, al pari degli ambienti economici e del Consiglio federale, per una riduzione completa di questo debito. Questa riduzione non è responsabile della situazione delle finanze federali. Essa non pesa sul budget ordinario. La riduzione del debito avviene per così dire dietro le quinte, con la destinazione dei fondi «eccedentari» (distribuzioni supplementari della Banca nazionale svizzera BNS ed eccedenze del budget ordinario). Il disavanzo che attualmente deve essere compensato (saldo del conto d’ammortamento) è di circa 20 miliardi di franchi (stato fine 2021).

Adattamento della presentazione dei conti

Nel marzo 2021, il Parlamento federale ha adottato la mozione 16.4018 «A favore di una presentazione dei conti che esponga la situazione reale inerente alle finanze e ai ricavi». Questa mozione ha invitato il Consiglio federale a prevedere la gestione finanziaria in maniera più conforme al periodo contabile. L’adozione della mozione ha comportato una modifica della legge sulle finanze della Confederazione (LFC), che si applicherà per la prima volta al preventivo 2023. La revisione ha forti ripercussioni sulle cifre. L’adattamento più importante è la soppressione del conto di finanziamento. Esso costituiva finora la base di decisione per il freno all’indebitamento.

Il freno all’indebitamento resta lo strumento di gestione centrale del budget federale, ma i valori di riferimento importanti sono ormai dedotti dal conto di gestione corrente e dal conto degli investimenti. Il grado di autofinanziamento della Confederazione, un primo valore di riferimento importante, è il saldo delle uscite e delle entrate aventi un’incidenza sul freno all’indebitamento (ciò che si definisce le uscite correnti e le entrate correnti). Esso permette di verificare se gli investimenti netti della Confederazione possano essere finanziati da mezzi propri o se dei debiti siano stati contratti a tale scopo. Se il risultato finanziario è negativo e superiore ad un eventuale disavanzo congiunturale autorizzato, le prescrizioni del freno all’indebitamento non sono rispettate. Il rispetto del freno all’indebitamento resta il criterio centrale che permette di valutare e gestire la situazione delle finanze federali.

Nuova è anche la gestione degli accantonamenti. Inoltre, nelle singole categorie di reddito e di spesa sono presenti anche le poste e le partecipazioni straordinarie al posto di quelle ordinarie. Di conseguenza, non è più possibile distinguere tra budget ordinario e straordinario all'interno delle singole categorie. Per poter confrontare il preventivo con l'anno precedente, è stato necessario adeguare i conti dello Stato per il 2021 e il preventivo per il 2022.

A seguito della ridefinizione delle nozioni di entrate e uscite, la revisione della LFC ha anche un impatto sulla definizione del debito. La nozione centrale è ormai il «debito netto», che si compone dei capitali presi in prestito meno il patrimonio finanziario. La variazione del nuovo indebitamento può essere direttamente dedotta dal saldo di finanziamento (cf. tabella). Le definizioni internazionali si basano su altre nozioni del debito. Il debito netto secondo la definizione della LFC non è dunque direttamente utilizzabile per un confronto internazionale.