# 4 / 2022
20.05.2022

L’economia svizzera e la guerra in Ucraina, conseguenze economiche e umanitarie.

La guerra in Ucraina tocca anche la Svizzera

La guerra di aggressione su larga scala lanciata dalla Russia contro l'Ucraina il 24 febbraio 2022 segna un punto di svolta in Europa e non solo. I drammatici sviluppi della guerra in Ucraina nelle ultime settimane stanno avendo conseguenze di vasta portata anche per la Svizzera, sia dal punto di vista umanitario che della sicurezza e dell'economia. Gli ambienti economici svizzeri condannano severamente la guerra di aggressione contro l'Ucraina. La palese violazione del diritto internazionale da parte della Russia è assolutamente inaccettabile.

Sulla base dell'articolo 1 Legge federale sull’applicazione di sanzioni internazionali, il 28 febbraio 2022 il Consiglio federale ha deciso di adottare integralmente le sanzioni dell'Unione europea (UE) contro la Russia (ad oggi cinque pacchetti di sanzioni). Ciò include anche misure contro la Bielorussia. Gli ambienti economici sostengono apertamente questa decisione. Non c'è dubbio che le aziende svizzere implementeranno pienamente i relativi dispositivi legali. Al contrario, le misure sanzionatorie adottate della Svizzera in maniera indipendente non sono una soluzione adeguata.

Sanzioni della Svizzera contro la Russia e la Bielorussia

Il Consiglio federale il 28 febbraio 2022 ha adottato 5 pacchetti di sanzioni decise dall’UE. Tuttavia, sono presenti alcune eccezioni come i divieti di trasporto dovuti alla posizione geografica della Svizzera (ad esempio, il trasporto marittimo). Le misure comprendono essenzialmente i seguenti aspetti (a partire dal 27 aprile 2022):

  • Chiusura dello spazio aereo per tutti i voli provenienti dalla Russia
  • Divieti di esportazione (beni a duplice impiego, beni aerospaziali, beni per il settore energetico, cherosene, prodotti chimici e beni di lusso)
  • Divieti di importazione (armi, munizioni ed esplosivi, prodotti siderurgici, carbone e altri beni come cemento, legno, fertilizzanti e caviale)
  • Divieto di ingresso per le persone, congelamento dei beni e divieto di fornire risorse economiche e/o assistenza tecnica a persone e aziende
  • Diverse misure finanziarie: tra le quali il divieto di effettuare transazioni con la Banca centrale della Federazione Russa, il divieto di concedere prestiti e di accettare depositi e, in relazione alla compravendita di titoli, il divieto di fornire risorse finanziarie per la produzione di beni sanzionati, gli obblighi di rendicontazione delle attività bloccate e dei depositi esistenti. Divieti relativi a transazioni con determinate aziende statali. Esclusione delle principali banche russe dalla rete di comunicazione bancaria SWIFT
  • Divieto di sostegno finanziario alle organizzazioni pubbliche russe (nell'ambito di un programma nazionale svizzero) e divieti relativi ai trust

La Svizzera è stata molto rapida nell'adottare le sanzioni dell'UE. Ulteriori sanzioni sono ipotizzabili con il protrarsi della guerra in Ucraina. A breve la Commissione europea dovrebbe presentare un sesto pacchetto di sanzioni, che comprende il divieto di importazione del petrolio russo. La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha istituito una hotline per le domande sulle sanzioni e fornisce informazioni continue online e una newsletter che fornisce informazioni su eventuali modifiche alle sanzioni.

La Svizzera sostiene le sanzioni contro la Russia imposte da importanti partner commerciali come l'UE e le attua rapidamente.

Dal canto suo, anche la Russia ha reagito con varie misure contro le aziende occidentali. Queste misure non fanno altro che aumentare considerevolmente i rischi e le incertezze per l'economia svizzera per quanto concerne gli affari e gli investimenti in Russia.

L’economia svizzera ha reagito in maniera rapida e chiara

Indipendentemente dalle sanzioni, le aziende svizzere hanno ridotto notevolmente o interrotto completamente le loro attività economiche in Russia e Bielorussia. In molti casi, la reazione degli ambienti economici va ben oltre quanto richiesto dalle sanzioni. Questo dimostra che le perdite finanziarie sono quindi di secondaria importanza per le aziende. Esse sono anche state costrette, per motivi di sicurezza, a ridurre o sospendere temporaneamente le loro attività in Ucraina. L'obiettivo principale è la sicurezza dei dipendenti, il sostegno della popolazione locale e un chiaro segnale contro la guerra di aggressione russa. Molte aziende sono state coinvolte nel settore umanitario fin dall'inizio: aiutano i loro dipendenti, i rifugiati e la popolazione nelle zone di guerra.