# 15 / 2016
21.12.2016

La Svizzera e la Brexit

Inchiesta presso i membri di economiesuisse: i settori d’esportazione particolarmente colpiti

Come mostrano le spiegazioni fornite in precedenza, l’economia britannica e quella della Svizzera sono strettamente legate. La Brexit ha di conseguenza un impatto diretto o indiretto notevole sulla Svizzera e in particolare sulle sue imprese esportatrici. È quanto risulta da un’inchiesta condotta da economiesuisse presso i suoi membri che giunge alla conclusione che l’impatto varia da un settore all’altro, sia sul piano delle conseguenze economiche (commercio e investimenti) sia per quanto concerne la posta in gioco in materia di accordi e di contesto giuridico. Le affermazioni proposte in questa inchiesta erano orientate su una prospettiva a medio e lungo termine.

Industria chimica e farmaceutica

Importanza attuale del mercato britannico

La Gran Bretagna occupa un posto di primo piano nel settore degli scambi e degli investimenti. Globalmente, il Regno Unito è il terzo principale mercato di questo settore. Nel 2015, le esportazioni di merci a destinazione della Gran Bretagna (3° rango) rappresentavano un valore di 5,6 miliardi di franchi, mentre le importazioni dalla Svizzera da questo paese totalizzavano un valore di 2,1 miliardi di franchi (6° rango). Inoltre, l’industria chimica e farmaceutica elvetica occupa un numero considerevole di cittadini britannici estremamente qualificati.

Sfide poste dalla Brexit

Anche se una stagnazione, o un leggero regresso dei risultati sono attesi nel settore degli scambi e degli investimenti a seguito delle incertezze legate alla Brexit e a un possibile rallentamento congiunturale, il settore dovrebbe essere risparmiato dagli impulsi eccessivamente negativi. Attualmente, gli ostacoli all’accesso al mercato del Regno Unito sono insignificanti grazie all’accordo di libero scambio tra la Svizzera e l’UE e agli accordi bilaterali. Per quanto concerne i futuri rapporti tra la Svizzera e la Gran Bretagna, occorre fare il possibile per preservare relazioni economiche almeno strette quanto quelle esistenti, e ciò concludendo nuovi trattati (ad es. CH-UK o adesione della Gran Bretagna all’AELS) che considerino anche la libera circolazione delle persone sul mercato del lavoro e delle prescrizioni di regolamentazione.

Accordi tra la Svizzera e l’UE minacciati dalla Brexit

  • Accordo di libero scambio tra la Svizzera e l’UE
  • Accordi bilaterali I e II

Industria delle macchine, degli equipaggiamenti elettrici e dei metalli (MEM)

Importanza attuale del mercato britannico

La Gran Bretagna è uno sbocco importante per il settore MEM, in particolare per i prodotti dell’aeronautica e dell’aerospaziale, l’industria automobilistica nonché il settore della sicurezza e della difesa. Nel 2015 il volume delle esportazioni del settore è stato di circa 2,5 miliardi di franchi, ciò che pone la Gran Bretagna al sesto rango dei principali mercati.

Sfide poste dalla Brexit

Per il settore MEM, le condizioni negoziate dalla Svizzera nell’ambito dell’accordo di libero scambio con l’UE e dei bilaterali sono ora rimesse in discussione per quanto concerne la Gran Bretagna. Occorre dunque sostituire la regolamentazione contrattuale in maniera adeguata e fare il possibile per evitare una situazione priva di regolamentazione. In caso contrario sono da temere ulteriori ostacoli non tariffali, dazi doganali più elevati e rischi maggiori di cambio. In concreto, delle norme divergenti da quelle del mercato dell’UE generebbero ad esempio costi supplementari e spese amministrative considerevoli per le imprese MEM svizzere. Lo stesso avverrebbe nel caso in cui dopo la Brexit si dovessero cercare altri organismi di certificazione e di controllo per ottenere l’accesso al mercato britannico.

Accordi tra la Svizzera e l’UE minacciati dalla Brexit

  • Accordo di libero scambio tra la Svizzera e l’UE
  • Accordi bilaterali I e II

Industria orologiera

Importanza attuale del mercato britannico

Il mercato britannico è molto importante per l’industria orologiera svizzera. Nel 2015, è stata esportata verso la Gran Bretagna merce per un controvalore di 1,16 miliardi di franchi – ciò che corrisponde a una progressione di oltre il 19% rispetto all’anno precedente. In questi ultimi cinque anni, le esportazioni elvetiche sono perfino raddoppiate. Per l’industria orologiera svizzera, il Regno Unito è oggi l’ottavo mercato d’esportazione del mondo e il numero quattro in Europa.

Sfide poste dalla Brexit

L’accordo di libero scambio tra la Svizzera e l’UE garantisce attualmente all’industria orologiera il libero accesso al mercato britannico. In un contesto di mercato già difficile per il settore, le incertezze si sono considerevolmente rafforzate con l’uscita della Gran Bretagna dall’UE. A medio e lungo termine, ciò potrebbe tradursi in una perdita di fiducia dei clienti dell’isola – anche se la domanda proveniente dai turisti potrebbe aumentare temporaneamente a seguito della debolezza della lira sterlina. In caso di recessione in Gran Bretagna, le vendite di orologi svizzeri in questo paese diminuiranno fortemente. Il mantenimento dello status quo per quanto concerne l’accesso al mercato del Regno Unito è dunque essenziale per il settore. Questo concerne anche tutte le prescrizioni concernenti le importazioni, la distribuzione e la vendita (ad es. norme tecniche, protezione dei consumatori e dell’ambiente).

Accordi tra la Svizzera e l’UE minacciati dalla Brexit

  • Accordo di libero scambio tra la Svizzera e l’UE
  • Accordi bilaterali I e II

Banche

Importanza attuale del mercato britannico

Londra è la principale piazza finanziaria europea e dunque un centro finanziario estremamente importante per le banche svizzere. Con una quota del mercato mondiale che rappresenta circa il 37% in termini di attivi in gestione, la Gran Bretagna è inoltre di gran lunga il primo mercato dell’Europa per la gestione patrimoniale.  Le due grandi banche UBS e Credit Suisse occupano nella metropoli inglese migliaia di collaboratori principalmente attivi nella banca d’investimento, a anche nella gestione patrimoniale e per quanto concerne gli affari di private banking nonché le funzioni di gruppo. Come per il settore assicurativo, il passaporto europeo riveste un’importanza cruciale per le grandi banche, poiché permette loro di servire i clienti dell’UE/SEE da Londra. Le unità operative londinesi delle grandi banche facilitano anche gli affari con importanti clienti internazionali, in particolare nei settori della negoziazione di titoli e della gestione patrimoniale.

Sfide poste dalla Brexit

Considerato come i negoziati tra la Gran Bretagna e l’UE a proposito del futuro reciproco accesso al mercato non siano ancora stati avviati, è difficile valutare con certezza le potenziali ripercussioni della Brexit. Per questo le imprese interessate attendono prima di prendere decisioni – in particolare a proposito di una possibile delocalizzazione di unità operative e di impieghi. Di fatto, i fondamenti e le informazioni richieste per pronunciarsi sono ancora lacunose, poiché il processo di negoziazione, il calendario preciso e, soprattutto, il contenuto del futuro accordo di ritiro tra l’UE e il Regno Unito non sono ancora noti. È possibile che trascorra ancora del tempo prima che questi aspetti possano essere chiariti.

In generale, il settore si attende una stagnazione o perfino un calo delle attività del mercato, associato ad un aumento dei rischi economici e giuridici: la piazza finanziaria di Londra è la piattaforma degli affari commerciali delle grandi banche europee e la porta d’entrata sul mercato interno dei capitali proveniente dagli Stati non membri dell’UE. Se il Regno Unito perdesse l’accesso al mercato interno europeo a seguito della sua uscita dall’UE, queste due funzioni sarebbero largamente minacciate.

Se la Gran Bretagna fosse privata del passaporto europeo senza che questa perdita sia ammortizzata da un accesso al mercato sulla base di un regime di equivalenza, le conseguenze possono essere molteplici. Da una parte bisogna ammettere che gli affari transfrontalieri del settore bancario dovranno essere trasferiti in altri paesi membri dell’UE (ad es. nel Lussemburgo o a Francoforte). Anche le grandi banche saranno colpite. Per la Svizzera nei confronti dell’UE questa situazione potrebbe d’altra parte diventare un’opportunità per stabilire congiuntamente con la Gran Bretagna delle procedure d’equivalenza chiare per gli Stati europei. Queste ultime sono attualmente estremamente laboriose e complesse.

In merito alle relazioni bilaterali tra la Svizzera e la Gran Bretagna, il settore è del parere che tutte le condizioni quadro applicate finora dagli accordi bilaterali con l’UE debbano essere inserite in un altro accordo. In questo contesto, il settore vede un potenziale di miglioramento della regolamentazione degli affari transfrontalieri, in particolare nel settore dei prodotti d’investimento. Sarebbe inoltre auspicabile che la Svizzera chiarisca rapidamente con la Gran Bretagna le proprie intenzioni a proposito del reciproco riconoscimento del contesto di regolamentazione.

Accordi tra la Svizzera e l’UE minacciati dalla Brexit

  • Passaporto europeo (trattato UE senza partecipazione né influenza della Svizzera)
  • Bilaterali I (in particolare libera circolazione delle persone)
  • Accordo sullo scambio automatico di informazioni fiscali con l’Unione europea

Assicurazioni (Zurich Insurance Group)

Importanza attuale del mercato britannico

Ad eccezione degli affari con le grandi imprese nel segmento «non vita», gli scambi transfrontalieri tra gli assicuratori svizzeri e la Gran Bretagna non sono significativi. Il fatto che i grandi assicuratori svizzeri trattino nel Regno Unito (sulla piazza finanziaria di Londra) gran parte dei loro affari con i clienti domiciliati nell’UE/SEE e nel resto del mondo svolge un ruolo nettamente più importante. Si tratta innanzitutto di clienti industriali con attività transfrontaliere e una presenza multinazionale che ha bisogno di soluzioni assicurative molto estese sul piano geografico. Per un assicuratore svizzero che occupa migliaia di collaboratori in Gran Bretagna, questi affari rappresentavano nel 2015 un volume di circa 4 miliardi di franchi. Il passaporto europeo è cruciale in questo contesto. Esso permette a tutti gli operatori finanziari domiciliati in uno Stato membro dell’UE/SEE di distribuire i loro prodotti e servizi nell’insieme dell’UE/SEE. Un’omologazione separata in altri paesi del blocco economico non è necessaria (riconoscimento dell’equivalenza della regolamentazione).

Sfide poste dalla Brexit

Gli operatori svizzeri di servizi finanziari non hanno accesso diretto al mercato dell’UE. Gli accordi bilaterali tra la Svizzera e l’UE lo escludono esplicitamente. Attualmente, il passaporto europeo permette così alle compagnie assicurative elvetiche di proporre i loro servizi nell’insieme dell’UE/SEE, generalmente attraverso il centro finanziario di Londra. Per questo le ripercussioni della Brexit per il settore svizzero delle assicurazioni attivo a livello internazionale dipendono fortemente dalla capacità della Gran Bretagna di ottenere, per la piazza finanziaria di Londra, la libera circolazione dei servizi sul territorio dell’Unione europea anche in qualità di paese non membro in occasione dei negoziati di uscita dall’UE.

In caso di perdita del passaporto europeo (abolizione della libera circolazione dei servizi), alcune attività transfrontaliere dovrebbero essere trasferite verso altre piazze dell’UE/SEE. Alcuni assicuratori potrebbero allora essere confrontati a una diminuzione sostanziale – tra un quarto e un terzo – del volume dei premi. Nel contempo, sarebbe indispensabile creare e concedere una licenza a nuove entità giuridicamente autonome per poter continuare a svolgere attività in Gran Bretagna. È dunque essenziale che la Gran Bretagna riesca a negoziare con l’UE un accordo sulla libera circolazione dei servizi. Attualmente, ciò resta aleatorio. Se non dovesse riuscirci, potrebbero però presentarsi delle opportunità per la piazza finanziaria di Zurigo, nel senso che si assisterebbe al trasferimento verso il centro finanziario di Zurigo di una parte delle attività della City di Londra.

Secondo il settore, l’accesso diretto e senza ostacoli al mercato britannico e alla seconda piazza finanziaria del mondo deve continuare ad essere garantito nell’ambito degli accordi bilaterali tra la Svizzera e il Regno Unito. In concreto, si tratta di concludere un accordo di libero scambio della seconda generazione che comprenda anche la libera circolazione delle persone e dei servizi (finanziari). Bisognerebbe dapprima definire tra i due paesi delle regolamentazioni equivalenti nel settore delle assicurazioni (in particolare in merito alle esigenze di fondi propri).

Accordi tra la Svizzera e l’UE minacciati dalla Brexit

  • Passaporto europeo (trattato UE senza partecipazione né influenza della Svizzera)
  • Bilaterali I (in particolare libera circolazione delle persone)
  • Accordo tra la Svizzera e l’UE sull’assicurazione diretta
  • Accordo di libero scambio tra la Svizzera e l’UE
  • Accordo sullo scambio automatico di informazioni fiscali con l’Unione europea

Infrastruttura dei mercati finanziari SIX (in particolare Borsa svizzera)

Siccome la data del 23 giugno 2016 fissata per il voto era nota da un certo tempo, SIX ha potuto prepararsi: è stato attuato un dispositivo per poter assorbire le fluttuazioni del corso e i volumi importanti. Per la borsa, la Brexit si è svolta senza incidenti.

Effetti di scala realizzabili unicamente con un accesso al mercato

L’accesso al mercato britannico è essenziale per l’infrastruttura svizzera dei mercati finanziari. Nel settore del commercio di titoli e dei settori «a valle» (compensazione e regolamento), SIX genera quasi l’80% della propria cifra d’affari nei paesi europei stranieri, in particolare nel Regno Unito. Al momento, non è ancora chiaro se alcune attività del SIX saranno trasferite dal Regno Unito verso altri paesi dell’UE, né come la regolamentazione relativa all’accesso al mercato britannico si presenterà per l’UE e la Svizzera e quando sarà adottata. È possibile che i negoziati tra l’UE e la Gran Bretagna abbiano degli effetti sul piano dei contenuti e del calendario dei negoziati tra l’UE e la Svizzera in merito all’accesso al mercato. Comunque sia, è vitale che SIX conservi un accesso senza restrizioni ai due mercati. Gli eventi futuri saranno dunque seguiti molto attentamente.

Certezza giuridica per una struttura dei mercati finanziari stabile e affidabile

SIX ha quale mandato garantire la certezza e il funzionamento dell’infrastruttura nell’interesse della piazza finanziaria anche in circostanze nuove. Dal punto di vista dei clienti e degli investitori, la fase d’incertezza post-Brexit deve restare la più breve possibile allo scopo di limitare gli eventuali inconvenienti che potrebbero derivarne per gli attori dei mercati finanziari interessati.

Attività di consulenza

Importanza attuale del mercato britannico

Per le società di consulenza svizzere, gli scambi bilaterali con la Gran Bretagna non svolgono un ruolo importante. Esse non effettuano degli investimenti sostanziali in questo paese. Di conseguenza, il volume dei servizi transfrontalieri è debole rispetto alla cifra d’affari totale. L’attrattività delle società di consulenza britanniche potrebbe potenzialmente aumentare con il raffreddamento del mercato locale.

Sfide poste dalla Brexit

Benché il settore di consulenza assuma in prima linea dei collaboratori locali, le società di consulenza devono poter ricorrere, per alcuni progetti di loro clienti, a perizie specifiche che provengono spesso da paesi europei vicini, compresa la Gran Bretagna. Al contrario, i collaboratori svizzeri che dispongono di conoscenze specifiche (ad es. banche, industria chimica/farmaceutica, produzione) sono mobilitati per dei progetti all’estero. In relazione alla Brexit, le società di consulenza svizzere sarebbero dunque in prima linea fortemente penalizzate da una restrizione della libera circolazione delle persone. Di conseguenza, i nuovi accordi internazionali tra la Gran Bretagna e la Svizzera devono garantire il reciproco accesso al mercato del lavoro e il riconoscimento completo dei diplomi. Inoltre, la collaborazione tra l’economia e le università dei due paesi dev’essere ulteriormente rafforzato.

Accordi tra la Svizzera e l’UE minacciati dalla Brexit

  • Bilaterali I (in particolare libera circolazione delle persone)

Industria alimentare

Importanza attuale del mercato britannico

Gli scambi bilaterali con la Gran Bretagna rivestono grande importanza per l’industria alimentare elvetica. Nel 2015 per il cioccolato, ad esempio, soltanto le esportazioni verso la Germania (14'000 tonnellate) hanno superato quelle verso il Regno Unito. Questo paese occupa anche un posto importante per gli scambi di prodotti di conservazione (biscotti, ecc.), di pasticceria, della birra e delle bevande (caffè, ecc.) e figura nei top 10 dei principali mercati d’esportazione e d’importazione dei produttori alimentari svizzeri. La piazza economica britannica accoglie anche degli investitori considerevoli. Diverse società svizzere vi hanno aperto dei siti di produzione, degli uffici e dei centri di distribuzione.

Sfide poste dalla Brexit

Grazie all’accordo di libero scambio con l’UE del 1972 e agli accordi bilaterali I e II, le derrate alimentari trasformate ed esportate dalle società svizzere hanno un accesso illimitato alla Gran Bretagna. La Brexit potrebbe mettere in pericolo questo accesso, ciò che rischierebbe di rincarare le esportazioni e le importazioni. Oltre al nuovo quadro di regolamentazione bilaterale con la Svizzera, le future relazioni tra l’UE e il Regno Unito e in particolare l’accesso al mercato saranno determinanti per i futuri investimenti. Per le imprese, è inoltre importante vedere come evolve il contesto britannico (fiscalità delle imprese, ad esempio).

Accordi tra la Svizzera e l’UE minacciati dalla Brexit

  • Accordo di libero scambio Svizzera-UE
  • Accordi bilaterali I e II

Industria tessile

Importanza attuale del mercato britannico

Con delle esportazioni per un valore di 35 milioni di franchi, il Regno Unito era l’ottava destinazione delle esportazioni di tessili svizzeri nel 2015. I tessili tecnici costituiscono la maggior parte delle esportazioni. Per l’abbigliamento svizzero, il Regno Unito si situa perfino al sesto rango dei principali mercati d’esportazione (45 milioni di franchi).

Sfide poste dalla Brexit

Attualmente, gli accordi in vigore per il settore del tessile e dell’abbigliamento non creano ostacoli particolari agli scambi con la Gran Bretagna. La situazione potrebbe cambiare con la Brexit, ciò che comporterebbe delle incertezze politiche ed economiche notevoli. Considerato il ruolo preponderante del mercato britannico, il ramo del tessile, estremamente sensibile alle fluttuazioni monetarie, sarebbe ancora più colpito in caso di recessione e di una nuova svalutazione dell’euro e della lira sterlina. L’incertezza giuridica attuale rischia di comportare una stagnazione degli investimenti e una delocalizzazione di alcuni processi di produzione dalla Gran Bretagna verso la Germania o l’Austria. L’ampiezza dei cambiamenti a livello degli scambi con la Gran Bretagna dipende soprattutto dalla possibilità di negoziare un accordo di libero scambio separato con questo paese o della sua adesione all’accordo di libero scambio del 1972 tra la Svizzera e l’UE. Se gli accordi in vigore (soprattutto gli accordi bilaterali I e II, l’accordo di libero scambio Svizzera-UE) non possono essere sostituiti da trattati equivalenti, si può temere un aumento dei dazi doganali e degli ostacoli al commercio non tariffali, come degli obblighi di etichettaggio o delle prescrizioni relative ai vari prodotti riconosciuti dalla Gran Bretagna. Questo indebolirebbe ulteriormente la competitività delle imprese svizzere. In un primo tempo, occorre pertanto garantire lo status quo rispetto alla rete attuale di accordi (accordi bilaterali I e II, accordo di libero scambio Svizzera-UE).

Considerata la forte dipendenza dell’industria dei tessili e dell’abbigliamento dell’UE, occorre vegliare, nell’eventualità di negoziati nell’ottica della conclusione di un accordo di libero scambio separato con la Gran Bretagna, all’adesione di quest’ultima alla Convenzione paneuromediterranea (convenzione PEM). Senza questa adesione della Gran Bretagna alla zona paneuromediterranea, l’industria dei tessili e dell’abbigliamento potrà sfruttare in maniera insufficiente il potenziale di un accordo di libero scambio con la Gran Bretagna. Un’altra questione da esaminare in relazione ai negoziati per un accordo di libero scambio separato è la liberalizzazione e la modernizzazione delle regole d’origine e una semplificazione della certificazione d’origine, sempre che questo non ostacoli l’adesione nella zona PEM.

Infine, per quanto concerne l’accesso al mercato britannico, bisogna mirare alla soppressione degli ostacoli tecnici al commercio e all’armonizzazione o al reciproco riconoscimento di prescrizioni (ad es. sull’infiammabilità, l’abbigliamento per bambini o la rinuncia ad una designazione dei prodotti specifica all’UE). Per quanto concerne la nuova legge Swissness, è essenziale che la Gran Bretagna e la Svizzera riconoscano reciprocamente le regole del “made in” e quelle sulle indicazioni d’origine e che i design e i marchi registrati in Svizzera siano protetti anche sul territorio del Regno Unito.

Accordi tra la Svizzera e l’UE minacciati dalla Brexit

  • Accordo di libero scambio Svizzera-UE
  • Convenzione PEM
  • Accordi bilaterali I e II (soprattutto ostacoli tecnici al commercio, libera circolazione delle persone, accordo sulla ricerca, appalti pubblici)

Industria alberghiera

Importanza attuale del mercato britannico

Per l’industria alberghiera svizzera, la Gran Bretagna è il quarto mercato principale se si considera la provenienza dei clienti (dopo la Svizzera, la Germania e gli Stati Uniti). Nel 2015 i clienti britannici sono stati all’origine del 4,6% (1,6 milioni) dei pernottamenti negli hotel del paese. In questi ultimi dieci anni, la loro quota è tuttavia diminuita di oltre il 40% in totale. I viaggi d’affari dei Britannici in Svizzera hanno per principali destinazioni Zurigo e Ginevra, e quelli dei vacanzieri il Vallese e l’Oberland bernese.

Sfide poste dalla Brexit

Non si può prevedere l’impatto dalla Brexit a lungo termine sul traffico turistico verso la Svizzera. In caso di rallentamento economico, di aumento della disoccupazione e di netta svalutazione della lira sterlina rispetto al franco svizzero bisogna attendersi conseguenze negative per il turismo e l’industria alberghiera svizzera. Dal punto di vista del settore, è dunque importante garantire un traffico turistico fluido e senza visti tra la Gran Bretagna e la Svizzera.

Accordi interessati

  • Accordi bilaterali II (soprattutto la convenzione di Schengen)

Industria aeronautica

Importanza attuale del mercato britannico

La Gran Bretagna riveste un’importanza considerevole per il traffico aereo svizzero, ciò che riflette le strette relazioni economiche tra i due paesi. Nel 2015, 2,8 milioni di passeggeri si sono recati dalla Svizzera nel Regno Unito con l’aereo. In termini di numero di passeggeri, il Regno Unito è il principale mercato nell’ambito dell’Europa (perfino prima della Germania). Swiss International Air Lines propone, da sola, 161 collegamenti settimanali verso la Gran Bretagna. easyJet propone pure dei collegamenti regolari soprattutto a partire da Basilea e da Ginevra. Il numero di collegamenti aerei quotidiani dalla Svizzera verso Londra (terzo aeroporto del mondo) supera il numero di collegamenti InterCity delle FFS tra Zurigo e Berna.

Sfide poste dalla Brexit

Le conseguenze della Brexit sull’aviazione dipendono fortemente dall’accesso al mercato britannico di cui disporrà l’economia svizzera in futuro. Un deterioramento avrà probabilmente un impatto negativo sui volumi di traffico aereo tra la Svizzera e il Regno Unito. È soprattutto il numero di turisti britannici che visitano la Svizzera – principalmente in inverno – che rischierebbe di diminuire. Un indebolimento supplementare della lira sterlina rispetto al franco svizzero farebbe della Svizzera una destinazione molto costosa. Oggi, l’accesso al mercato dell’aviazione è regolato nell’accordo sul traffico aereo tra la Svizzera e l’UE (accordi bilaterali I). Non vi sono restrizioni tranne il cabotaggio che non è molto conseguente economicamente (servizi di trasporto di un paese con un’impresa di trasporto straniera). Dopo l’uscita della Gran Bretagna, questo accordo non fornirà più nessuna base. Al suo posto, la Svizzera dispone unicamente di un accordo sul trasporto aereo bilaterale del 1950 che non è più adeguato e dovrà essere sostituito. Un accordo standard liberale sarebbe auspicabile. Nella misura in cui, in Svizzera e in Gran Bretagna, l’aviazione è regolamentata sulla base del diritto comunitario (standard AESA), occorre inoltre chiarire il ruolo dell’UE in questo settore. Ogni volta che ciò è possibile, bisognerà evitare delle disposizioni divergenti nell’accordo bilaterale tra la Gran Bretagna e la Svizzera.

Accordi tra la Svizzera e l’UE minacciati dalla Brexit

  • Accordi bilaterali I (soprattutto l’accordo sul trasporto aereo)

Industria medtech

Importanza attuale del mercato britannico

Con un volume degli scambi di oltre 500 milioni di franchi, la Gran Bretagna è l’ottavo mercato d’esportazione e il settimo mercato d’importazione del settore. Al di là degli scambi bilaterali, alcune imprese del settore producono direttamente nel Regno Unito e sono per alcuni importanti datori di lavoro. Zimmer Biomet, ad esempio, occupa quasi un migliaio di persone. Secondo uno studio del settore realizzato in Svizzera (prima della decisione della Brexit), il 17% delle aziende intervistate avevano già effettuato degli investimenti in Gran Bretagna o prevedevano di farlo.

Sfide poste dalla Brexit

Le imprese medtech che producono per il mercato mondiale devono sempre soddisfare le esigenze di regolamentazione dei relativi mercati. Per la Gran Bretagna, le regolamentazioni comunitarie vengono finora applicate. Scegliere il mercato europeo per fare la sua entrata sul mercato con un nuovo prodotto era considerato abbastanza interessante (rispetto agli Stati Uniti e alla Cina ad esempio), nonostante un grado elevato di sicurezza dei pazienti. Numerose questioni si pongono dopo la Brexit. Si ignora ad esempio se il Regno Unito prevederà prescrizioni divergenti (prescrizioni relative ai prodotti, protezione dei dati, istanze di controllo e di certificazione separate, ecc.). Il mantenimento della libera circolazione delle persone e l’evoluzione della politica fiscale britannica sono decisivi per le imprese insediate in Gran Bretagna. Le previsioni di crescita inizialmente positive per il mercato britannico saranno ancora oggetto di correzioni.

Accordi tra la Svizzera e l’UE minacciati dalla Brexit

  • Libera circolazione delle persone nell’ambito dell’UE
  • Accordo istituente l’AELS
  • Accordi bilaterali I 
  • Accordo Svizzera-UE sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità (ARM)
  • Diverse ordinanze e direttive dell’UE che sono pertinenti per l’accesso al mercato e che si applicano anche in Svizzera attraverso l’ARM e l’integrazione nel diritto svizzero. Queste ultime comprendono le direttive europee relative ai prodotti medicali e alle diagnostica in vitro, che saranno sostituite da due nuove regolamentazioni europee all’inizio del 2017 (MDR/IVDR).

Riassunto dell’inchiesta condotta presso i nostri membri

Il mercato britannico riveste grande importanza per la maggior parte dei settori dell’economia svizzera e ciò in maniera identica per le merci, i servizi e gli investimenti. Non vi sono al momento problemi o ostacoli importanti da segnalare trattandosi di relazioni economiche bilaterali nel settore delle merci. Le società finanziarie non hanno certo un accesso diretto dalla Svizzera verso l’Inghilterra e l’Unione europea, ma è relativamente facile oggi aggirare questo ostacolo attraverso delle succursali con sede a Londra (concessione di passaporti europei). E gli istituti presenti sul posto possono anche perfettamente gestire la clientela internazionale. In Svizzera e in Gran Bretagna, numerose imprese sono tuttavia già ora fortemente sotto pressione a seguito del franco forte e della debolezza della lira sterlina. Una recessione che colpirebbe il Regno Unito complicherebbe ulteriormente le cose con un degrado del contesto economico.

Ciò che preoccupa numerose società elvetiche dopo il voto sulla Brexit è in particolare il rischio di perdere un accesso oggi eccellente al mercato britannico. Nuovi ostacoli tariffali e non tariffali al commercio o prescrizioni britanniche sui prodotti diverse dalle norme europee complicherebbero ulteriormente gli scambi. Le società di servizi finanziari temono inoltre che Londra possa perdere il suo accesso privilegiato all’UE.

Tutti questi fattori comportano dunque una grande incertezza giuridica per le imprese svizzere. Quest’ultima pesa parecchio ed è aggravata dalla prospettiva di negoziati di uscita tra l’Unione europea e la Gran Bretagna, il cui esito è attualmente molto difficile da prevedere. In questo contesto, è ancora più delicato per le imprese prendere decisioni strategiche a lungo termine.

Oggi è evidente che la scomparsa degli accordi bilaterali I e II, dell’accordo di libero scambio tra la Svizzera e l’UE e di vari accordi settoriali creerebbe, al capitolo delle relazioni economiche con il Regno Unito, un vuoto che occorrerebbe colmare rapidamente. Una soluzione equivalente sotto forma di un accordo bilaterale globale con il Regno Unito riveste dunque un’importanza cruciale per l’insieme dei settori. Oltre alla liberalizzazione delle merci, questa soluzione dovrà anche considerare quella dei servizi.