# 16 / 2019
18.11.2019

Budget federale 2020: basi solide, anche con l’attuazione del progetto AVS-riforma fiscale

Aumento delle entrate grazie all’imposta federale diretta e all’imposta preventiva

In totale, le entrate della Confederazione raggiungono i 75,7 miliardi di franchi, in rialzo del 2,9% (2,1 miliardi di franchi) rispetto al budget 2019. Esse progrediscono dunque più rapidamente della crescita economica nominale (2,3%), che serve da riferimento.

Nel 2020, la crescita dell’imposta federale diretta e dell’imposta preventiva continuerà ad influenzare fortemente le entrate complessive. Queste due fonti di entrata sono state particolarmente abbondanti in questi ultimi anni. Per il budget 2020, le previsioni sono dunque state riviste al rialzo.

L’imposta federale diretta e l’IVA sono le due principali fonti d’entrata della Confederazione, ma sono le entrate dell’imposta preventiva che presentano la maggiore progressione.

  • Nel 2020 la crescita dell’imposta preventiva supera nuovamente la soglia del 10%. Questa tendenza è dovuta alla situazione economica favorevole, ma senza dubbio anche alla congiunzione di diversi fattori transitori in questi ultimi anni (richieste di rimborso poco numerose a seguito dei tassi negativi, deflussi di fondi ed entrate provenienti dall’imposta residua dopo la riforma fiscale americana, adozione del progetto AVS-riforma fiscale).
  • Nell’imposta federale diretta, la crescita dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è particolarmente dinamica (+3,8%), ciò che è dovuto ai redditi delle economie domestiche in rialzo con la buona congiuntura economica degli ultimi anni. Per quanto concerne l’imposta sull’utile delle persone giuridiche, la crescita delle entrate si riassesta nuovamente all’evoluzione nominale dell’economia dopo alcuni anni di abbondanza.
  • La progressione piuttosto timida dell’IVA è dovuta all’adozione di un nuovo sistema informatico, ciò che ha provocato dei ritardi nell’invio di alcuni conteggi. Dopo correzione dei fattori speciali, la crescita corrisponde a quella del PIL (2,3%).
  • Diversi prestiti concessi dalla Confederazione saranno rimborsati nel 2020 e l’aumento delle entrate non fiscali si attesta così all’1,8%.
  • Siccome le entrate 2019 delle tasse di bollo non raggiungeranno, secondo le previsioni, l’importo previsto nel budget, le cifre per l’anno in questione sono notevolmente più basse.
  • Nelle imposte sul consumo, le entrate sono regredite a causa della diminuzione delle imposte sul tabacco, sulle bevande alcoliche e sugli oli minerali.

Negli anni del piano finanziario, le entrate continueranno in un primo momento a progredire grazie allo sviluppo sostenuto dell’imposta federale diretta e dell’imposta preventiva. La soppressione della penalizzazione fiscale delle coppie sposate e dei dazi doganali sui prodotti industriali si rifletterà sulle entrate a partire dal 2022. Insieme, queste due riforme graveranno sul budget in ragione di 1,7 miliardi di franchi. Tuttavia, dopo le recenti decisioni politiche, non è certo che la penalizzazione del matrimonio sia effettivamente oggetto di una riforma nei prossimi anni. Si tratta di una soluzione provvisoria, che costerebbe alla Confederazione almeno un miliardo di franchi.

Per abolire la discriminazione tra coppie sposate e coppie conviventi, il Consiglio federale ha proposto un sistema di “calcolo alternativo dell’imposta”. Ciò comporterebbe una perdita di entrate pari a 1,2 miliardi di franchi.

Il freno all’indebitamento non limita gli investimenti

L’introduzione del freno all’indebitamento nel 2003 ha permesso, nonostante la crisi economica e finanziaria, di stabilizzare e perfino ridurre l’indebitamento federale. Dopo il livello record di oltre 130 miliardi di franchi nel 2005, il debito lordo della Confederazione sarà di circa 94 miliardi di franchi nel 2020. Il tasso d’indebitamento lordo è diminuito e raggiungerà il 13% del PIL nominale. Si tratta di un’evoluzione rallegrante resa possibile soprattutto dal freno all’indebitamento. Quest’ultimo impone di generare delle eccedenze quando la congiuntura è buona, che servono a garantire le prestazioni dello Stato quando la congiuntura è negativa. La forte crescita delle entrate ha così svolto un ruolo importante per la riduzione del debito. I redditi abbondanti derivanti soprattutto dall’imposta preventiva hanno generato eccedenze inaspettate che hanno potuto essere destinate all’ammortamento dei debiti. La riduzione dell’indebitamento alleggerisce le finanze federali a lungo termine. Con meno debiti, la Confederazione spende meno per la voce degli interessi, indipendentemente dal livello dei tassi.

In questi ultimi anni, la decisione di destinare le eccedenze eccezionalmente elevate alla riduzione del debito è stata oggetto di critiche ricorrenti. Vari ambienti chiedono di rendere più snello questo meccanismo, poiché le sue regole troppo rigide ostacolerebbero gli investimenti. Questo argomento non è però valido per il nostro Paese, come mostra il conto degli investimenti.

La Confederazione investe costantemente somme considerevoli. Per i settori confrontati a picchi d’investimento, si possono trovare soluzioni nell’ambito del freno all’indebitamento. Ciò è stato il caso in materia di traffico con il fondo per i grandi progetti ferroviari (FTP), il fondo d’infrastruttura ferroviaria (FIF) e il fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA). I versamenti della Confederazione a questi fondi sono sottoposti al freno all’indebitamento, mentre le spese vi sfuggono. Gli esborsi, però, sono effettuati esternamente, il che in alcuni casi consente di effettuare spese elevate senza limitare altre spese ordinarie.

Nel 2020, quasi il 15% delle spese totali avverranno sotto forma di investimenti. Negli anni considerati dal piano finanziario, le spese d’investimento aumenteranno allo stesso ritmo delle spese totali (2,4%). Oltre la metà degli investimenti è destinata al settore dei trasporti (apporti più elevati al FIF e al FOSTRA). Importanti investimenti saranno inoltre realizzati nel settore climatico ed energetico (promozione delle energie rinnovabili, risanamento del pacchetto edifici). Infine, gli investimenti nei settori che promuovono la crescita, come la formazione e la ricerca, sono anch’essi costantemente aumentati in questi ultimi anni.