13. AHV-Rente

Una 13e­si­ma ren­di­ta AVS? Sa­reb­be ir­re­spon­sa­bi­le, co­sto­sa e an­ti­so­cia­le

Già a par­ti­re dal 2030, i con­tri­bu­ti dei la­vo­ra­to­ri non sa­ran­no suf­fi­cien­ti a fi­nan­zia­re le at­tua­li pen­sio­ni AVS. Se­con­do il Con­si­glio fe­de­ra­le, con­ce­de­re a tutti una tre­di­ce­si­ma ren­di­ta au­men­te­reb­be il buco del­l'A­VS di 5 mi­liar­di di fran­chi al­l'an­no. Il costo di que­sto au­men­to delle pre­sta­zio­ni ver­reb­be sca­ri­ca­to sui la­vo­ra­to­ri e sui con­su­ma­to­ri. In caso di ul­te­rio­re au­men­to del­l'I­VA, a farne le spese sa­reb­be­ro so­prat­tut­to le fa­mi­glie e le fa­mi­glie mo­no­pa­ren­ta­li. eco­no­mie­suis­se si op­po­ne fer­ma­men­te a que­sta esten­sio­ne co­sto­sa e in­giu­sta.

Con­si­de­ra­te le sfide fi­nan­zia­rie che il si­ste­ma del­l’A­VS deve af­fron­ta­re, è ir­re­spon­sa­bi­le da parte dei sin­da­ca­ti chie­de­re una tre­di­ce­si­ma ren­di­ta AVS per tutti i pen­sio­na­ti. Un tale am­plia­men­to delle pre­sta­zio­ni sa­reb­be co­sto­so e an­ti­so­cia­le. Con il pen­sio­na­men­to dei baby boo­mer, il nu­me­ro di per­so­ne che rag­giun­go­no la pen­sio­ne non è mai stato così alto. Di con­se­guen­za, il nu­me­ro di pen­sio­na­ti è in au­men­to, men­tre il nu­me­ro di la­vo­ra­to­ri che fi­nan­zia­no le pen­sio­ni è in calo. Inol­tre, con l'au­men­to del­l'a­spet­ta­ti­va di vita in Sviz­ze­ra, le per­so­ne per­ce­pi­sco­no le pen­sio­ni più a lungo. Ciò si­gni­fi­ca che l'AVS ha già un piede in un abis­so fi­nan­zia­rio. Le pen­sio­ni at­tua­li sa­ran­no fi­nan­zia­te solo fino al 2030. Già nel 2032, le spese del­l'A­VS su­pe­re­ran­no le en­tra­te di 4,7 mi­liar­di di fran­chi. L'i­ni­zia­ti­va co­ste­reb­be altri 5 mi­liar­di di fran­chi al­l'an­no a par­ti­re dal 2032, met­ten­do così a ri­schio la si­cu­rez­za delle ren­di­te per le fu­tu­re ge­ne­ra­zio­ni.

Le pre­sta­zio­ni com­ple­men­ta­ri fa­vo­ri­sco­no co­lo­ro che ne hanno meno bi­so­gno: i ric­chi

Con que­sta ini­zia­ti­va, tutti i pen­sio­na­ti be­ne­fi­ce­reb­be­ro di un au­men­to del­l'8,3% della loro pen­sio­ne. Que­sto in­clu­de co­lo­ro che non ne hanno af­fat­to bi­so­gno, cioè de facto più del­l'85% dei pen­sio­na­ti. È par­ti­co­lar­men­te ci­ni­co che le per­so­ne ric­che con ren­di­te AVS ele­va­te ri­ce­va­no una tre­di­ce­si­ma più alta di quel­le con ren­di­te basse. L'i­ni­zia­ti­va è in­giu­sta e so­cial­men­te in­di­fen­di­bi­le. Il sup­ple­men­to non ri­guar­da dun­que le per­so­ne che ne hanno bi­so­gno, e que­sto fa in modo che le ri­sor­se ver­reb­be­ro "spre­ca­te" in ver­sa­men­ti a fa­vo­re dei red­di­ti più ele­va­ti. Per non par­la­re del fatto che i pen­sio­na­ti hanno già i pa­tri­mo­ni più con­si­sten­ti. È sem­pli­ce­men­te in­com­pren­si­bi­le che siano i pen­sio­na­ti più ric­chi a be­ne­fi­ciar­ne mag­gior­men­te.

Au­men­to dei con­tri­bu­ti e au­men­to del­l’I­VA: l’i­ni­zia­ti­va col­pi­sce la clas­se media

L'in­tro­du­zio­ne di una tre­di­ce­si­ma AVS per tutti i pen­sio­na­ti sa­reb­be estre­ma­men­te co­sto­sa. I sin­da­ca­ti non spie­ga­no come ver­reb­be­ro fi­nan­zia­te que­sti oneri ag­giun­ti­vi. Ma è già chia­ro che sa­reb­be­ro i la­vo­ra­to­ri e i con­su­ma­to­ri a pa­ga­re il conto. In caso di au­men­to dei con­tri­bu­ti dei la­vo­ra­to­ri e del­l'I­VA, la clas­se media ver­reb­be im­po­ve­ri­ta. Que­sto sa­reb­be par­ti­co­lar­men­te duro per le gio­va­ni fa­mi­glie e i ge­ni­to­ri sin­gle, che de­vo­no anche far fron­te agli af­fit­ti ele­va­ti e ai premi della cassa ma­la­ti. Con la sua pro­po­sta, la si­ni­stra fa tutto tran­ne che au­men­ta­re il po­te­re d'ac­qui­sto dei cit­ta­di­ni. Ri­cor­dia­mo che la Con­fe­de­ra­zio­ne fi­nan­zia il 20,2% delle pen­sio­ni AVS. Di con­se­guen­za, paga già al­l'A­VS più di 10 mi­liar­di di fran­chi al­l'an­no. Se l'i­ni­zia­ti­va ve­nis­se ac­cet­ta­ta, la Con­fe­de­ra­zio­ne do­vreb­be con­tri­bui­re al­l'A­VS con un ul­te­rio­re mi­liar­do di fran­chi al­l'an­no. Do­vreb­be prima tro­va­re que­sta somma o ri­dur­re le spese per altri com­pi­ti, come la for­ma­zio­ne e la ri­cer­ca, la si­cu­rez­za o l'a­gri­col­tu­ra. Anche in que­sto caso ci sa­reb­be­ro dei per­den­ti.

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