Per so­ste­ne­re l'e­co­no­mia bi­so­gna ac­cet­ta­re la ri­for­ma del­l'I­VA

Per so­ste­ne­re l’e­co­no­mia oc­cor­re adot­ta­re di­ver­se mi­su­re, in primo luogo una ri­for­ma del­l’I­VA. Il Par­la­men­to ha la pos­si­bi­li­tà di de­fi­ni­re basi equi­li­bra­te. Sono ne­ces­sa­rie azio­ni con­cre­te per ri­dur­re la bu­ro­cra­zia.
IVA
Vari par­ti­ti chie­do­no sgra­vi so­stan­zia­li per le im­pre­se. Essi hanno ra­gio­ne, poi­ché oc­cor­re in­tra­pren­de­re tutto ciò che è pos­si­bi­le per man­te­ne­re e raf­for­za­re la com­pe­ti­ti­vi­tà delle im­pre­se sviz­ze­re. Se si de­ci­des­se di so­ste­ne­re le im­pre­se, bi­so­gne­reb­be anche ri­dur­re gli oneri am­mi­ni­stra­ti­vi. Per nu­me­ro­se im­pre­se, l’IVA fi­gu­ra al primo posto dei fat­to­ri che pro­vo­ca­no oneri am­mi­ni­stra­ti­vi: è quan­to ri­ve­la­no al­cu­ne in­chie­ste rea­liz­za­te re­go­lar­men­te pres­so le im­pre­se.

IVA: quat­tro pa­gi­ne di re­go­le sui par­cheg­gi

L’IVA ri­ma­ne di una com­ples­si­tà grot­te­sca anche dopo la re­vi­sio­ne della legge sul­l’I­VA del 2010. Que­sta com­ples­si­tà ha quasi esclu­si­va­men­te due cause: le 29 ec­ce­zio­ni le­ga­li e i tre tassi d’im­po­si­zio­ne. Ciò si­gni­fi­ca che sono an­co­ra ne­ces­sa­rie 1500 pa­gi­ne espli­ca­ti­ve per ren­de­re l’IVA mag­gior­men­te com­pren­si­bi­le alle azien­de. L’al­le­sti­men­to cor­ret­to dei con­teg­gi ad esem­pio nel caso dei par­cheg­gi fa già capo a quat­tro pa­gi­ne di spie­ga­zio­ni e do­di­ci esem­pi. Anche gli esper­ti fa­ti­ca­no a ri­tro­var­si in que­sto gro­vi­glio di re­go­la­men­ta­zio­ni che si ap­pli­ca­no a set­to­ri ed at­ti­vi­tà molto di­ver­si. Nella mag­gio­ran­za delle si­tua­zio­ni, non è pos­si­bi­le al­le­sti­re un con­teg­gio del­l’I­VA cor­ret­to senza i con­si­gli di uno spe­cia­li­sta.

La ri­for­ma per­met­te­reb­be di ri­dur­re gli oneri di al­cu­ne cen­ti­na­ia di mi­lio­ni di fran­chi

Il tasso unico – l’u­ni­for­ma­zio­ne dei tassi d’im­po­si­zio­ne e l’a­bo­li­zio­ne del mag­gior nu­me­ro pos­si­bi­le di ec­ce­zio­ni – ri­sol­ve­reb­be di­ver­si pro­ble­mi. Le im­pre­se po­treb­be­ro ri­dur­re di al­cu­ne cen­ti­na­ia di mi­lio­ni di fran­chi i costi ine­ren­ti agli oneri am­mi­ni­stra­ti­vi. Nes­su­no deve te­me­re il tasso unico: at­tual­men­te, le fa­mi­glie spen­do­no molto di più per l’al­log­gio, l’e­ner­gia, i tra­spor­ti - set­to­ri in cui il tasso d’im­po­si­zio­ne di­mi­nui­reb­be - che non per le der­ra­te ali­men­ta­ri e la sa­lu­te, set­to­ri che non be­ne­fi­ce­reb­be­ro più di un trat­ta­men­to pri­vi­le­gia­to. Di con­se­guen­za, l’im­po­sta sul va­lo­re ag­giun­to pe­se­reb­be molto meno sulle fa­mi­glie, che ve­dreb­be­ro il loro po­te­re d’ac­qui­sto raf­for­zar­si. I cam­bia­men­ti in­tro­dot­ti dalla ri­for­ma sono tutti po­si­ti­vi.

Spet­te­rà pro­ba­bil­men­te al nuovo Par­la­men­to porre le basi

La Com­mis­sio­ne del­l’e­co­no­mia e dei tri­bu­ti del Con­si­glio na­zio­na­le rin­vie­rà pro­ba­bil­men­te la se­du­ta sul tasso unico, pre­vi­sta a fine ago­sto, ad una data suc­ces­si­va dopo le ele­zio­ni. Que­sto per­met­te­rà un di­bat­ti­to obiet­ti­vo che tenga conto di tutti i van­tag­gi della ri­for­ma. Gli ap­pel­li a una ri­du­zio­ne della bu­ro­cra­zia sono so­ven­te sop­pian­ta­ti dai “gran­di” temi po­li­ti­ci. Il fran­co forte po­treb­be que­sta volta fare la dif­fe­ren­za. Il nuovo Par­la­men­to avrà la pos­si­bi­li­tà di porre le giu­ste basi per una delle im­po­ste sviz­ze­re più im­por­tan­ti.