Posta una nuova pie­tra mi­lia­re alla re­vi­sio­ne del di­rit­to della so­cie­tà ano­ni­ma

Se­guen­do il Con­si­glio degli Stati, anche il Con­si­glio na­zio­na­le ha ac­cet­ta­to le pro­po­ste della con­fe­ren­za di con­ci­lia­zio­ne. Così esso ha abo­li­to le ul­ti­me di­ver­gen­ze nel pro­get­to re­la­ti­vo al di­rit­to con­ta­bi­le. Una con­ta­bi­li­tà di qua­li­tà svol­ge un ruolo im­por­tan­te per l’e­co­no­mia. Da una parte, ciò per­met­te di ri­spon­de­re me­glio ai bi­so­gni dei mer­ca­ti dei ca­pi­ta­li e della pro­te­zio­ne dei cre­di­to­ri e, dal­l’al­tra parte, la con­ta­bi­li­tà co­sti­tui­sce uno stru­men­to de­ci­si­vo per pren­de­re de­ci­sio­ni fi­nan­zia­rie. Que­sto è par­ti­co­lar­men­te il caso sui mer­ca­ti dei ca­pi­ta­li in­ter­na­zio­na­li dove le norme con­ta­bi­li ri­co­no­sciu­te a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le per­met­to­no di mi­glio­ra­re l’ef­fi­ca­cia del­l’in­ve­sti­men­to.

Se­con­do la mag­gio­ran­za delle im­pre­se el­ve­ti­che, le pre­scri­zio­ni con­ta­bi­li del Co­di­ce delle ob­bli­ga­zio­ni sono ri­le­van­ti. Per­tan­to, la pre­sen­te re­vi­sio­ne ri­ve­ste un’im­por­tan­za de­ter­mi­nan­te. eco­no­mie­suis­se sa­lu­ta la nuova re­go­la­men­ta­zio­ne, in par­ti­co­la­re la pia­ni­fi­ca­zio­ne di un si­ste­ma in­di­pen­den­te dalla forma giu­ri­di­ca, dif­fe­ren­zia­ta in fun­zio­ne della di­men­sio­ne del­l’im­pre­sa e della neu­tra­li­tà fi­sca­le.

Il pro­get­to sarà ora sot­to­po­sto in vo­ta­zio­ne fi­na­le. La re­vi­sio­ne del di­rit­to con­ta­bi­le rap­pre­sen­ta una se­con­da pie­tra mi­lia­re della re­vi­sio­ne del di­rit­to della so­cie­tà ano­ni­ma. Nel corso della ses­sio­ne esti­va, le Ca­me­re fe­de­ra­li ave­va­no già au­men­ta­to i va­lo­ri so­glia a par­ti­re dai quali si ren­de­va ob­bli­ga­to­ria una re­vi­sio­ne or­di­na­ria. Il Con­si­glio na­zio­na­le e il Con­si­glio degli Stati sono in­vi­ta­ti a porre il terzo fon­da­men­to della re­vi­sio­ne del di­rit­to della so­cie­tà ano­ni­ma con il con­tro­pro­get­to in­di­ret­to al­l’i­ni­zia­ti­va «con­tro le re­tri­bu­zio­ni abu­si­ve».