Atomkraftwerk

Or­di­nan­za sul CO2 : più bu­ro­cra­zia in­ve­ce di in­cen­ti­vi agli in­ve­sti­men­ti

​Nuove re­go­la­men­ta­zio­ni non por­te­reb­be­ro alcun van­tag­gio alla po­li­ti­ca cli­ma­ti­ca sviz­ze­ra ma com­pli­che­reb­be­ro gli in­ve­sti­men­ti in fa­vo­re della pro­te­zio­ne del clima.

​Quan­do, circa un anno fa, è stata adot­ta­ta la legge sul CO2 , la con­si­glie­ra fe­de­ra­le Doris Leu­thard ha di­chia­ra­to di fron­te al Par­la­men­to « Do­vreb­be es­se­re chia­ro che non in­ten­dia­mo fis­sa­re a li­vel­lo am­mi­ni­stra­ti­vo degli obiet­ti­vi e che il mo­del­lo vin­cen­te del­l’A­gen­zia del­l’e­ner­gia per l’e­co­no­mia (AEnEc) debba es­se­re con­fer­ma­to anche con la re­vi­sio­ne sulla legge deul CO2. (…) Siamo con­vin­ti che que­sta so­lu­zio­ne sia com­pa­ti­bi­le con le ne­ces­si­tà del­l’e­co­no­mia.»

Que­sta pro­mes­sa non è stata man­te­nu­ta, se non in mi­ni­ma parte. In ef­fet­ti, l’or­di­nan­za adot­ta­ta pre­ve­de che ogni im­pre­sa che, con­for­me­men­te al mo­del­lo pro­po­sto dall’ AEnEc, de­si­de­ri es­se­re eso­ne­ra­ta dal pa­ga­men­to della tassa, veda fis­sa­to da parte del­l’Uf­fi­cio fe­de­ra­le del­l’am­bien­te (UFAM) un obiet­ti­vo da rag­giun­ge­re in ma­te­ria di emis­sio­ni. Per fare que­sto è ne­ces­sa­rio re­gi­stra­re pre­ven­ti­va­men­te ogni pompa, mo­to­re o im­pian­to che con­su­mi ener­gia in modo da sta­bi­li­re un rap­por­to ri­spet­to allo stato at­tua­le della tec­ni­ca. In base a que­sto l’U­FAM de­ci­de se gli in­ve­sti­men­ti rea­liz­za­ti in ma­te­ria di pro­te­zio­ne del­l’am­bien­te giu­sti­fi­ca­no l’e­so­ne­ro dal pa­ga­men­to della tassa.

Anche il “quasi di­vie­to” di in­stal­la­zio­ne di nuovi im­pian­ti di co­ge­ne­ra­zio­ne di ener­gia elet­tri­ca e ter­mi­ca do­ta­ti di una po­ten­za su­pe­rio­re ad 1 MW è dif­fi­cil­men­te com­pren­si­bi­le. In ef­fet­ti que­sti im­pian­ti con­ta­no come cen­tra­li elet­tri­che e de­vo­no quin­di com­pen­sa­re tutte le loro emis­sio­ni. In altri ter­mi­ni, que­sto pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le è in con­trad­di­zio­ne con la sua stra­te­gia ener­ge­ti­ca 2050 che ri­po­ne le sue spe­ran­ze prin­ci­pal­men­te in que­ste tec­no­lo­gie ener­ge­ti­che estre­ma­men­te ef­fi­ca­ci.

In de­fi­ni­ti­va, la nuova or­di­nan­za sul CO2 in­tro­du­ce degli oneri im­por­tan­ti per le im­pre­se ma, allo stes­so tempo, ga­ran­ti­sce solo un mo­de­sto tor­na­con­to per l’am­bien­te.