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News-Tic­ker: la Sviz­ze­ra e la Bre­xit

I ne­go­zia­ti tra il Regno Unito e l'UE sulle re­la­zio­ni fu­tu­re sono giun­ti a con­clu­sio­ne. Il re­la­ti­vo ac­cor­do è en­tra­to in vi­go­re il 1° gen­na­io 2021. Tut­ta­via, la vi­cen­da sulla Bre­xit con­ti­nua - con im­pli­ca­zio­ni anche per la Sviz­ze­ra. Vi in­for­me­re­mo per­tan­to re­go­lar­men­te sugli ul­ti­mi svi­lup­pi re­la­ti­vi alla Bre­xit.

Ag­gior­na­men­to del 14 giu­gno: il Go­ver­no bri­tan­ni­co vuole mo­di­fi­ca­re uni­la­te­ral­men­te il pro­to­col­lo sul­l’Ir­lan­da del nord

Il primo mi­ni­stro bri­tan­ni­co Boris John­son ha pre­sen­ta­to il 13 giu­gno un di­se­gno di legge che mi­ne­reb­be le re­go­le del Pro­to­col­lo sul­l'Ir­lan­da del Nord tra l'UE e il Regno Unito. In par­ti­co­la­re, tutte le merci di­ret­te dal Regno Unito al­l'Ir­lan­da del Nord non sa­ran­no più con­trol­la­te. In fu­tu­ro sa­ran­no con­trol­la­te solo le merci de­sti­na­te al­l'Ir­lan­da. Inol­tre, la pro­po­sta di legge li­mi­ta in ma­nie­ra uni­la­te­ra­le le com­pe­ten­ze della Corte di giu­sti­zia eu­ro­pea e gli ac­cor­di sugli aiuti di Stato e sul­l'I­VA. Così fa­cen­do, il Regno Unito sta mi­nan­do gli ob­bli­ghi in­ter­na­zio­na­li as­sun­ti in pre­ce­den­za. Per l'UE que­sto passo è inac­cet­ta­bi­le e sta va­lu­tan­do di av­via­re una pro­ce­du­ra di in­fra­zio­ne. Il di­sac­cor­do tra il Regno Unito e l'UE ri­schia quin­di di ag­gra­var­si an­co­ra una volta.


Ag­gior­na­men­to del 14 ot­to­bre: mo­di­fi­che al Pro­to­col­lo del­l'Ir­lan­da del Nord

La Com­mis­sio­ne eu­ro­pea pro­po­ne al Regno Unito ag­giu­sta­men­ti di ampia por­ta­ta del con­tro­ver­so Pro­to­col­lo sul­l'Ir­lan­da del Nord. Le age­vo­la­zio­ni pro­po­ste dalla Com­mis­sio­ne ri­guar­da­no in par­ti­co­la­re quat­tro am­bi­ti: far­ma­ci, ge­ne­ri ali­men­ta­ri, con­trol­li alle fron­tie­re e l'in­clu­sio­ne di grup­pi d’in­te­res­se nor­dir­lan­de­si nella fu­tu­ra im­ple­men­ta­zio­ne del Pro­to­col­lo. In Ir­lan­da del Nord i con­trol­li alle fron­tie­re, i vin­co­li re­go­la­to­ri o i con­trol­li di si­cu­rez­za sa­ran­no no­te­vol­men­te ri­dot­ti per un gran nu­me­ro di pro­dot­ti di uso quo­ti­dia­no. Que­sto a con­di­zio­ne che il Regno Unito, da parte sua, possa ga­ran­ti­re l'in­fra­strut­tu­ra di con­trol­lo ne­ces­sa­ria per im­pe­di­re l'im­mis­sio­ne non au­to­riz­za­ta di que­sti pro­dot­ti sul mer­ca­to in­ter­no del­l'UE. Ora se­gui­ran­no col­lo­qui bi­la­te­ra­li più ap­pro­fon­di­ti. Se un ac­cor­do non ve­nis­se rag­giun­to, il Go­ver­no bri­tan­ni­co mi­nac­cia di at­ti­va­re l'ar­ti­co­lo 16 del Pro­to­col­lo, che per­met­te­reb­be l’in­tro­du­zio­ne di mi­su­re di sal­va­guar­dia uni­la­te­ra­li in caso di gravi dif­fi­col­tà eco­no­mi­che, so­cia­li o am­bien­ta­li di una delle parti. Un ul­te­rio­re peg­gio­ra­men­to delle re­la­zio­ni tra l'UE e il Regno Unito non può quin­di es­se­re esclu­so.


Ag­gior­na­men­to del 14 set­tem­bre: nuo­va­men­te adat­ta­ti i ter­mi­ni per l'in­tro­du­zio­ne dei con­trol­li do­ga­na­li con il Regno Unito

Dopo un primo ade­gua­men­to nella pri­ma­ve­ra 2021, il 14 set­tem­bre il Regno Unito ha nuo­va­men­te adat­ta­to la ta­bel­la di mar­cia per l'in­tro­du­zio­ne gra­dua­le dei con­trol­li sulle im­por­ta­zio­ni pro­ve­nien­ti dal­l’UE. Que­sto ri­tar­do è stato ac­cu­mu­la­to oltre che a causa delle dif­fi­col­tà per gli at­to­ri coin­vol­ti re­la­ti­ve alle cir­co­stan­ze crea­te dal co­ro­na­vi­rus, anche per via delle ul­te­rio­ri sfide nella ge­stio­ne delle ca­te­ne di di­stri­bu­zio­ne. Le nuove sca­den­ze ri­guar­da­no anche gli espor­ta­to­ri sviz­ze­ri per que­gli am­bi­ti nei quali la Sviz­ze­ra è pie­na­men­te in­te­gra­ta nel si­ste­ma eu­ro­peo. Con­cre­ta­men­te, sono in­te­res­sa­ti gli am­bi­ti del con­trol­lo ve­te­ri­na­rio e della si­cu­rez­za do­ga­na­le, per le cui merci si at­ten­do­no nuovi con­trol­li a par­ti­re dal 1° gen­na­io 2022, ri­spet­ti­va­men­te dal 1° lu­glio 2022. La di­chia­ra­zio­ne e i con­trol­li do­ga­na­li ver­ran­no in­ve­ce in­tro­dot­ti come pre­vi­sto dal 1° gen­na­io 2022.


Ag­gior­na­men­to del 1° set­tem­bre: ac­cor­do di ri­co­no­sci­men­to re­ci­pro­co CH-UK della qua­li­fi­ca di AEO

Ora che la ra­ti­fi­ca è stata com­ple­ta­ta anche da parte bri­tan­ni­ca, l'ac­cor­do sul re­ci­pro­co ri­co­no­sci­men­to degli ope­ra­to­ri eco­no­mi­ci au­to­riz­za­ti (Au­tho­ri­sed Eco­no­mic Ope­ra­tor, AEO) tra Sviz­ze­ra e Regno Unito può en­tra­re in vi­go­re il 1° set­tem­bre 2021. Le azien­de con lo sta­tus AEO sono con­si­de­ra­te af­fi­da­bi­li per quan­to ri­guar­da la si­cu­rez­za della ca­te­na di ap­prov­vi­gio­na­men­to in­ter­na­zio­na­le, il che fa­ci­li­ta il com­mer­cio bi­la­te­ra­le per loro. Con­cre­ta­men­te, be­ne­fi­ce­ran­no di pri­vi­le­gi nei con­trol­li do­ga­na­li le­ga­ti alla si­cu­rez­za e di sem­pli­fi­ca­zio­ni nello sdo­ga­na­men­to.


Ag­gior­na­men­to del 31 ago­sto: nuove re­go­le d’o­ri­gi­ne nel com­mer­cio CH-UK

Dal 1° set­tem­bre 2021 le nuove re­go­le d’o­ri­gi­ne della Con­ven­zio­ne re­gio­na­le sulle norme di ori­gi­ne pre­fe­ren­zia­li pa­neu­ro­me­di­ter­ra­nee (Con­ven­zio­ne PEM) sa­ran­no in­cor­po­ra­te nel­l'ac­cor­do com­mer­cia­le Sviz­ze­ra-Regno Unito. I ne­ces­sa­ri pro­ces­si di ap­pro­va­zio­ne in­ter­na sono stati com­ple­ta­ti con suc­ces­so e le nuove re­go­le sa­ran­no ap­pli­ca­bi­li dal 1° set­tem­bre. Le azien­de po­tran­no così be­ne­fi­cia­re di re­go­le di ori­gi­ne più mo­der­ne nel com­mer­cio tra la Sviz­ze­ra e il Regno Unito. Inol­tre, è ga­ran­ti­to che un gran nu­me­ro di pos­si­bi­li­tà di cu­mu­lo con­ti­nue­rà ad es­se­re pos­si­bi­le per le azien­de sviz­ze­re d'e­spor­ta­zio­ne nel com­mer­cio CH-UK (spe­cial­men­te per quan­to ri­guar­da le ma­te­rie prime del­l’UE). I re­go­la­men­ti det­ta­glia­ti sono ri­por­ta­ti nel­l’at­tua­le cir­co­la­re del­l'Am­mi­ni­stra­zio­ne fe­de­ra­le delle do­ga­ne AFD.


Ag­gior­na­men­to del­l’8 giu­gno 2021: il pro­ble­ma ri­guar­dan­te le re­go­le d'o­ri­gi­ne bi­la­te­ra­li tra Sviz­ze­ra e Regno Unito è stato ri­sol­to

La prima riu­nio­ne del co­mi­ta­to misto sul­l'ac­cor­do com­mer­cia­le Sviz­ze­ra-Regno Unito ha avuto luogo mar­te­dì 8 giu­gno. Du­ran­te l’in­con­tro sono stati di­scus­si temi come l'ul­te­rio­re svi­lup­po del­l'ac­cor­do ed è stata rag­giun­ta un’in­te­sa sull’ adat­ta­men­to delle re­go­le d’o­ri­gi­ne bi­la­te­ra­li. In so­stan­za, le re­go­le ri­ve­du­te della Con­ven­zio­ne re­gio­na­le sulle re­go­le di ori­gi­ne pre­fe­ren­zia­li pa­neu­ro­me­di­ter­ra­nee (Con­ven­zio­ne PEM) sa­ran­no in­cor­po­ra­te nel­l'ac­cor­do com­mer­cia­le, con ri­ser­va del com­ple­ta­men­to dei pro­ces­si di ap­pro­va­zio­ne na­zio­na­li ne­ces­sa­ri. Que­sta re­go­la potrà es­se­re ap­pli­ca­ta a par­ti­re dal 1° set­tem­bre 2021. Come so­lu­zio­ne tran­si­to­ria, il cu­mu­lo con ma­te­rie prime pro­ve­nien­ti dal­l'UE e dalla Tur­chia nel com­mer­cio bi­la­te­ra­le sarà di nuovo pos­si­bi­le dal 9 giu­gno, a con­di­zio­ne che si ap­pli­chi­no le stes­se re­go­le d’o­ri­gi­ne. I re­go­la­men­ti det­ta­glia­ti sono an­no­ta­ti nella cir­co­la­re ag­gior­na­ta del­l'Am­mi­ni­stra­zio­ne fe­de­ra­le delle do­ga­ne (AFD). Inol­tre, mag­gio­ri in­for­ma­zio­ni sono di­spo­ni­bi­li nella web­news „Re­go­le d’o­ri­gi­ne bi­la­te­ra­li CH-Regno Unito: un pro­ble­ma im­por­tan­te è ri­sol­to“.


Ag­gior­na­men­to del 4 giu­gno 2021: Nel con­te­sto della Bre­xit, gli Stati del SEE e il Regno Unito fir­ma­no una so­lu­zio­ne al­ter­na­ti­va

Ciò che per la Sviz­ze­ra è già real­tà dal 1 gen­na­io 2021 gra­zie alla  la stra­te­gia "mind the gap"  lo è ora anche per gli stati del SEE (Nor­ve­gia, Islan­da, Lie­ch­ten­stein): una so­lu­zio­ne con­trat­tua­le al­ter­na­ti­va per le re­la­zio­ni com­mer­cia­li post-Bre­xit con il Regno Unito. L'ac­cor­do di li­be­ro scam­bio, fir­ma­to il 4 giu­gno 2021, è ora sot­to­po­sto ai ri­spet­ti­vi pro­ces­si na­zio­na­li di ra­ti­fi­ca ed en­tra­ta in vi­go­re. Di in­te­res­se non sono solo le di­spo­si­zio­ni in parte più ampie ri­spet­to al­l'ac­cor­do com­mer­cia­le CH-UK (ad esem­pio per quel che con­cer­ne il com­mer­cio di­gi­ta­le, la so­ste­ni­bi­li­tà) ma anche le di­spo­si­zio­ni ri­guar­dan­ti le re­go­le d’o­ri­gi­ne. L'ac­cor­do SEE-UK con­tie­ne una so­lu­zio­ne che - a dif­fe­ren­za del­l’ac­cor­do CH-UK – per­met­te negli scam­bi com­mer­cia­li esen­ti da dazi tra gli Stati con­traen­ti il cu­mu­lo con i ma­te­ria­li del­l'UE. Que­sto è un punto im­por­tan­te che ri­chie­de la ri­cer­ca im­me­dia­ta di una so­lu­zio­ne bi­la­te­ra­le tra la Sviz­ze­ra ed il Regno Unito.


Ag­gior­na­men­to del 27 mag­gio 2021: segni di ri­pre­sa nel com­mer­cio di merci tra Sviz­ze­ra e Regno Unito

Dopo il crol­lo mas­sic­cio degli scam­bi di merci tra Sviz­ze­ra e Regno Unito nel primo tri­me­stre del 2021, ci sono ora segni in­co­rag­gian­ti di una ri­pre­sa si­gni­fi­ca­ti­va nel mese di apri­le 2021: in quasi tutti i set­to­ri prin­ci­pa­li di espor­ta­zio­ne, le cifre sono di nuovo chia­ra­men­te al di sopra del li­vel­lo del­l'an­no pre­ce­den­te. Le espor­ta­zio­ni verso il Regno Unito sono au­men­ta­te del 32,8% e le im­por­ta­zio­ni del 19,4%. Unica ec­ce­zio­ne è il set­to­re chi­mi­co/far­ma­ceu­ti­co: se nel primo tri­me­stre il com­mer­cio bi­la­te­ra­le è stato ri­spar­mia­to dal crol­lo, ad apri­le si os­ser­va un si­gni­fi­ca­ti­vo calo (espor­ta­zio­ni: -20,7%, im­por­ta­zio­ni: -11,4%). La ri­pre­sa ge­ne­ra­le degli scam­bi di merci con il Regno Unito è su­pe­rio­re alla media anche in con­fron­to alle espor­ta­zio­ni e im­por­ta­zio­ni com­ples­si­ve della Sviz­ze­ra da e verso l'Eu­ro­pa.


Ag­gior­na­men­to del 28 apri­le 2021: l’Ac­cor­do com­mer­cia­le e di coo­pe­ra­zio­ne UE-Regno Unito è stato fi­nal­men­te ra­ti­fi­ca­to 

Il 27 apri­le 2021, con 660 voti fa­vo­re­vo­li, 5 con­tra­ri e 32 asten­sio­ni, il Par­la­men­to eu­ro­peo ha chia­ra­men­te ap­pro­va­to l'ac­cor­do com­mer­cia­le e di coo­pe­ra­zio­ne tra l’UE e il Regno Unito. Ciò segna l'ul­ti­ma tappa le­ga­le af­fin­ché l'ac­cor­do entri de­fi­ni­ti­va­men­te in vi­go­re il 1° mag­gio 2021 dopo quat­tro mesi di ap­pli­ca­zio­ne prov­vi­so­ria. No­no­stan­te il rag­giun­gi­men­to di que­sta im­por­tan­te pie­tra mi­lia­re, il rap­por­to tra l’UE ed il Regno Unito ri­ma­ne ca­ri­co di ten­sio­ni. Pro­se­gui­rà, per esem­pio, la pro­ce­du­ra di con­trav­ven­zio­ne del pro­to­col­lo del­l'Ir­lan­da del Nord av­via­ta dal­l'UE con­tro il Regno Unito. Anche per l’e­co­no­mia sviz­ze­ra, e non solo per le im­pre­se del­l'UE e del Regno Unito, la fram­men­ta­zio­ne della po­li­ti­ca com­mer­cia­le del­l'Eu­ro­pa in se­gui­to alla Bre­xit com­por­ta un gran nu­me­ro di nuove bar­rie­re com­mer­cia­li quali dazi do­ga­na­li, in­gom­bran­ti con­trol­li alle fron­tie­re e re­qui­si­ti am­mi­ni­stra­ti­vi.


Ag­gior­na­men­to del 22 apri­le 2021: nel primo tri­me­stre il com­mer­cio bi­la­te­ra­le con il Regno Unito cala bru­sca­men­te 

Dopo il forte calo di gen­na­io, il com­mer­cio bi­la­te­ra­le tra la Sviz­ze­ra e il Regno Unito non si è ri­pre­so nei tre mesi suc­ces­si­vi: nel primo tri­me­stre, le espor­ta­zio­ni sviz­ze­re verso il Regno Unito sono di­mi­nui­te del 23,6% ri­spet­to al tri­me­stre pre­ce­den­te, men­tre le im­por­ta­zio­ni sviz­ze­re dal Regno Unito sono di­mi­nui­te del 15,3%. Se que­sta ten­den­za ne­ga­ti­va do­ves­se con­ti­nua­re per altri tri­me­stri, que­sto avrà un im­pat­to du­ra­tu­ro sul com­mer­cio este­ro sviz­ze­ro e bri­tan­ni­co.

Nel con­tem­po, lo scam­bio di merci con l'UE-27 è molto più in­co­rag­gian­te: ri­spet­to al tri­me­stre pre­ce­den­te le im­por­ta­zio­ni verso la Sviz­ze­ra sono au­men­ta­te del­l'1,6% e le espor­ta­zio­ni verso l'UE ad­di­rit­tu­ra del 6,1%.


Ag­gior­na­men­to del 18 marzo 2021: nuove sca­den­ze per l’in­tro­du­zio­ne dei con­trol­li do­ga­na­li alle fron­tie­re del Regno Unito

Il Regno Unito ha adot­ta­to una nuova ta­bel­la di mar­cia per l'in­tro­du­zio­ne gra­dua­le dei con­trol­li sulle im­por­ta­zio­ni dal­l'UE al Regno Unito. Il ri­tar­do ag­giun­ti­vo di circa sei mesi è giu­sti­fi­ca­to dal fatto che gli at­to­ri in­te­res­sa­ti stan­no at­tual­men­te af­fron­tan­do gran­di sfide non solo a causa dei cam­bia­men­ti nel con­te­sto della Bre­xit, ma anche a causa della ge­stio­ne della pan­de­mia di co­ro­na­vi­rus. Le nuove sca­den­ze si ap­pli­ca­no in parte anche agli espor­ta­to­ri sviz­ze­ri, in par­ti­co­la­re in quei set­to­ri in cui la Sviz­ze­ra è pie­na­men­te in­te­gra­ta nei si­ste­mi eu­ro­pei. Que­sto vale in par­ti­co­la­re per i con­trol­li di si­cu­rez­za ve­te­ri­na­ri e do­ga­na­li. Le merci sviz­ze­re sa­ran­no sog­get­te a con­trol­li sup­ple­men­ta­ri a par­ti­re dal 1° ot­to­bre 2021, ri­spet­ti­va­men­te dal 1° gen­na­io 2022.


Ag­gior­na­men­to del 16 marzo 2021: ten­sio­ni cre­scen­ti e nuove sca­den­ze

Il 15 marzo l’U­nio­ne Eu­ro­pea ha uf­fi­cial­men­te av­via­to una pro­ce­du­ra for­ma­le di in­fra­zio­ne nei con­fron­ti del Regno Unito. Que­sta in rea­zio­ne a una de­ci­sio­ne uni­la­te­ra­le del Go­ver­no bri­tan­ni­co di esten­de­re le di­spo­si­zio­ni tran­si­to­rie re­la­ti­ve ai con­trol­li alle fron­tie­re sulla cir­co­la­zio­ne di merci dalla Gran Bre­ta­gna al­l’Ir­lan­da del Nord. In virtù del pro­to­col­lo sul­l’Ir­lan­da del Nord, que­ste di­spo­si­zio­ni sa­reb­be­ro do­vu­te du­ra­re fino alla fine di marzo. 


Ag­gior­na­men­to del 12 marzo 2021: forte calo del com­mer­cio bi­la­te­ra­le con l’UK

Nel gen­na­io 2021 le tur­bo­len­ze e le gran­di in­cer­tez­ze le­ga­te alla Bre­xit hanno avuto degli ef­fet­ti ne­ga­ti­vi sul com­mer­cio di beni tra la Sviz­ze­ra e il Regno Unito. Con un -46% delle im­por­ta­zio­ni e un -30% delle espor­ta­zio­ni dalla Sviz­ze­ra verso il Regno Unito per rap­por­to a gen­na­io 2020, si può par­la­re di un vero e pro­prio crol­lo. Il mas­sic­cio calo si esten­de a tutti i set­to­ri - ed è mag­gio­re del calo del com­mer­cio con l'U­nio­ne Eu­ro­pea (im­por­ta­zio­ni -11%, espor­ta­zio­ni -10%). Per quan­to con­cer­ne le im­por­ta­zio­ni dal Regno Unito, è l'in­du­stria chi­mi­ca e far­ma­ceu­ti­ca ad es­se­re mag­gior­men­te col­pi­ta (-58,3% ri­spet­to allo stes­so mese del­l'an­no scor­so), men­tre il set­to­re del­l’e­ner­gia è par­ti­co­lar­men­te toc­ca­to per quan­to ri­guar­da le espor­ta­zio­ni (-82%). Gli at­tua­li pro­ble­mi degli espor­ta­to­ri sviz­ze­ri con i loro part­ner bri­tan­ni­ci in ma­te­ria di re­go­le d'o­ri­gi­ne non aiu­ta­no: la per­di­ta di op­por­tu­ni­tà di ac­cu­mu­la­zio­ne con ma­te­rie prime UE nel com­mer­cio bi­la­te­ra­le sta pro­du­cen­do nuove bar­rie­re com­mer­cia­li e costi per le azien­de lo­ca­li. La pres­sio­ne af­fin­ché la Sviz­ze­ra agi­sca è sem­pre più alta.

Le ul­ti­me cifre del Regno Unito per il gen­na­io 2021 mo­stra­no un qua­dro al­tret­tan­to de­so­lan­te. In gen­na­io, le espor­ta­zio­ni in ge­ne­ra­le sono di­mi­nui­te del 19% e del 40% verso l'UE. Le im­por­ta­zio­ni to­ta­li di beni da paesi non UE verso il Regno Unito sono di­mi­nui­te di quasi il 13%, men­tre le espor­ta­zio­ni verso que­sti paesi sono au­men­ta­te leg­ger­men­te (+1,7%). Que­sto segna il più mas­sic­cio calo del com­mer­cio to­ta­le del paese nel giro di pochi mesi da quan­do la re­gi­stra­zio­ne è ini­zia­ta nel gen­na­io 1997. In par­ti­co­la­re, le im­por­ta­zio­ni di beni come mac­chi­na­ri, vei­co­li e pro­dot­ti chi­mi­ci dal­l'UE sono di­mi­nui­te bru­sca­men­te in gen­na­io. Tut­ta­via, è im­por­tan­te no­ta­re che il com­mer­cio con il Regno Unito non è stato come in pas­sa­to negli ul­ti­mi mesi. La fine del pe­rio­do di tran­si­zio­ne per l'u­sci­ta dal­l'UE e il rin­no­va­to loc­k­do­wn na­zio­na­le al­l'i­ni­zio di gen­na­io sono po­ten­zia­li fat­to­ri che pos­so­no aver con­tri­bui­to al de­cli­no del com­mer­cio di beni a gen­na­io. In­fat­ti, in no­vem­bre e di­cem­bre 2020 le im­por­ta­zio­ni e le espor­ta­zio­ni di beni erano in au­men­to. È quin­di im­por­tan­te mo­ni­to­ra­re da vi­ci­no que­sto svi­lup­po nei pros­si­mi mesi. Tut­ta­via, se la ten­den­za at­tua­le do­ves­se ma­ni­fe­star­si, ciò avreb­be un im­pat­to im­por­tan­te sulle eco­no­mie di vari paesi eu­ro­pei.


Ag­gior­na­men­to del 10 marzo 2021: nuove ten­sio­ni nelle re­la­zio­ni UE-UK

L'ac­cor­do sugli scam­bi e la coo­pe­ra­zio­ne tra l’UE e il Regno Unito è en­tra­to in vi­go­re prov­vi­so­ria­men­te il 1° gen­na­io 2021. Delle ten­sio­ni sono però già sorte da en­tram­be le parti. Il Regno Unito ha de­ci­so di so­spen­de­re uni­la­te­ral­men­te per altri sei mesi (di­ver­sa­men­te da quan­to con­cor­da­to per la fine di marzo) al­cu­ni con­trol­li do­ga­na­li sul­l’im­por­ta­zio­ne di merci dalla Gran Bre­ta­gna al­l’Ir­lan­da del Nord. Que­sta de­ci­sio­ne avreb­be lo scopo di ga­ran­ti­re la si­cu­rez­za del­l'ap­prov­vi­gio­na­men­to del­l'Ir­lan­da del Nord. L'UE sta at­tual­men­te va­lu­tan­do se av­via­re una pro­ce­du­ra di in­fra­zio­ne con­tro il Regno Unito. Il Par­la­men­to eu­ro­peo, da parte sua, ha rin­via­to a data da de­fi­ni­re il di­bat­ti­to ple­na­rio ne­ces­sa­rio per ra­ti­fi­ca­re l'ac­cor­do. Tut­ta­via, se l'ac­cor­do non viene ap­pro­va­to in tempo - o la sua ap­pli­ca­zio­ne prov­vi­so­ria non viene ul­te­rior­men­te este­sa - entro il 30 apri­le, ri­schia di per­de­re la sua va­li­di­tà.


Ag­gior­na­men­to del 4 gen­na­io 2021: l’ac­cor­do sulla Bre­xit è en­tra­to in vi­go­re

Dopo il chia­ro SÌ della Ca­me­ra dei Co­mu­ni bri­tan­ni­ca (521 voti con­tro 73), il 30 di­cem­bre 2020 la Ca­me­ra dei Lord ha ap­pro­va­to a sua volta l'ac­cor­do sul fu­tu­ro par­te­na­ria­to con l'U­nio­ne eu­ro­pea. Visto che l'ap­pro­va­zio­ne da parte del Par­la­men­to eu­ro­peo, an­ch'es­sa ri­chie­sta, non è stata pos­si­bi­le rag­giun­ger­la entro la fine del 2020, gli Stati mem­bri del­l'UE hanno con­cor­da­to un'ap­pli­ca­zio­ne prov­vi­so­ria del­l'ac­cor­do fino al 28 feb­bra­io 2021. Ciò si­gni­fi­ca che l'ac­cor­do sulla Bre­xit è en­tra­to in vi­go­re il 1° gen­na­io 2021 - su­bi­to dopo la fine del pe­rio­do di tran­si­zio­ne del­l'ac­cor­do di usci­ta.


Ag­gior­na­men­to del 22 di­cem­bre 2020: UE e Gran Bre­ta­gna con­ti­nua­no le trat­ta­ti­ve fino al­l’ul­ti­mo mi­nu­to

Di­ver­se fonti ri­fe­ri­sco­no di un riav­vi­ci­na­men­to nei ne­go­zia­ti tra l'UE e il Regno Unito. Ciò ri­guar­da in par­ti­co­la­re la legge in ma­te­ria di con­cor­ren­za e di aiuti di Stato. Allo stes­so tempo, tut­ta­via, non è an­co­ra in vista un ac­cor­do sulla que­stio­ne, al­tret­tan­to con­tro­ver­sa, del fu­tu­ro ac­ces­so del­l'UE alle zone di pesca bri­tan­ni­che. Tut­ta­via, en­tram­be le parti sem­bra­no di­spo­ste a ri­ma­ne­re al ta­vo­lo delle trat­ta­ti­ve fino al­l'ul­ti­mo mi­nu­to: Il Primo mi­ni­stro bri­tan­ni­co John­son ha at­tual­men­te in pro­gram­ma di con­vo­ca­re il Par­la­men­to in una ses­sio­ne straor­di­na­ria il 30 di­cem­bre per una vo­ta­zio­ne su un pos­si­bi­le ac­cor­do. E l'UE sta esa­mi­nan­do la pos­si­bi­li­tà di un'ap­pli­ca­zio­ne prov­vi­so­ria di un even­tua­le ac­cor­do - prima della ra­ti­fi­ca par­la­men­ta­re.


Ag­gior­na­men­to del 21 di­cem­bre 2020: un'al­tra sca­den­za man­ca­ta per la Bre­xit

Non c'è an­co­ra un ac­cor­do in vista nelle trat­ta­ti­ve sulla Bre­xit. Anche se l'UE e il Regno Unito rag­giun­ges­se­ro un ac­cor­do nei pros­si­mi gior­ni, una tem­pe­sti­va ra­ti­fi­ca da parte del Par­la­men­to eu­ro­peo entro la fine del­l'an­no sa­reb­be dif­fi­cil­men­te pos­si­bi­le (ve­de­re di­chia­ra­zio­ne di David Al­li­ster, Pre­si­den­te della Com­mis­sio­ne per gli af­fa­ri este­ri del Par­la­men­to eu­ro­peo). In­fat­ti, af­fin­ché il Par­la­men­to eu­ro­peo aves­se avuto il tempo suf­fi­cien­te per ap­pro­va­re un even­tua­le ac­cor­do prima della sca­den­za del pe­rio­do di tran­si­zio­ne alla fine del­l'an­no, l’ac­cor­do avreb­be do­vu­to es­se­re pre­sen­ta­to entro il 20 di­cem­bre 2020.


Ag­gior­na­men­to del 14 di­cem­bre 2020: le trat­ta­ti­ve sulla Bre­xit ven­go­no nuo­va­men­te pro­lun­ga­te

No­no­stan­te le in­ten­se trat­ta­ti­ve dal­l'ul­ti­mo in­con­tro per­so­na­le fra Boris John­son e Ur­su­la von der Leyen, fino a do­me­ni­ca 13 di­cem­bre non è stato pos­si­bi­le rag­giun­ge­re un’in­te­sa di ac­cor­do. In con­si­de­ra­zio­ne del per­si­ste­re di im­por­tan­ti di­ver­gen­ze, en­tram­be le parti hanno quin­di de­ci­so di pro­se­gui­re le trat­ta­ti­ve - que­sta volta senza una nuova sca­den­za.


Ag­gior­na­men­to del 10 di­cem­bre 2020: in­suc­ces­so del­l’in­con­tro tra Boris John­son e Ur­su­la von der Leyen

Mer­co­le­dì sera, il primo mi­ni­stro del Regno Unito e la Pre­si­den­te della Com­mis­sio­ne eu­ro­pea si sono in­con­tra­ti a Bru­xel­les per ten­ta­re di sbloc­ca­re la si­tua­zio­ne. Allo sta­dio at­tua­le, i ne­go­zia­ti sulla loro fu­tu­ra re­la­zio­ne com­mer­cia­le ri­schia­no for­te­men­te di fal­li­re. Que­sto in­con­tro alla vi­gi­lia del ver­ti­ce del Con­si­glio eu­ro­peo non ha per­mes­so nes­sun tipo di av­vi­ci­na­men­to nei punti con­tro­ver­si (pesca, aiuti sta­ta­li e di­rit­to della con­cor­ren­za, re­go­la­men­to delle con­tro­ver­sie). I ne­go­zia­ti pro­se­gui­ran­no fino al 13 di­cem­bre. Pa­ral­le­la­men­te, la Com­mis­sio­ne eu­ro­pea ha raf­for­za­to i suoi pre­pa­ra­ti­vi in pre­vi­sio­ne di un even­tua­le «no-deal». Una cosa è certa: il pe­rio­do di tran­si­zio­ne ter­mi­na il 31 di­cem­bre. Al mo­men­to non è an­co­ra pos­si­bi­le ca­pi­re cosa suc­ce­de­rà dopo.