La con­cor­ren­za nel set­to­re dei tra­spor­ti fer­ro­via­ri pre­sup­po­ne un prez­zo del trac­cia­to fis­sa­to se­con­do il prin­ci­pio di cau­sa­li­tà

​In re­la­zio­ne alla re­vi­sio­ne del si­ste­ma di prez­zo dei trac­cia­ti, l’Uf­fi­cio fe­de­ra­le dei tra­spor­ti ha in­det­to una con­sul­ta­zio­ne che si è con­clu­sa il 17 giu­gno. Que­sta re­vi­sio­ne deve per­met­te­re di cal­co­la­re i costi per i di­ver­si treni se­con­do il prin­ci­pio di cau­sa­li­tà e di mo­di­fi­ca­re gli in­ci­ta­men­ti inop­por­tu­ni. eco­no­mie­suis­se so­stie­ne glo­bal­men­te il pro­get­to ma ri­tie­ne che oc­cor­ra­no al­cu­ne cor­re­zio­ni. La si­tua­zio­ne deve mi­glio­ra­re per i tra­spor­ti merci, le mo­da­li­tà di cal­co­lo de­vo­no es­se­re tra­spa­ren­ti e l’ef­fi­cien­za delle in­fra­strut­tu­re deve es­se­re sen­si­bil­men­te au­men­ta­ta.
eco­no­mie­suis­se at­tri­bui­sce im­por­tan­za ad un tra­spor­to di merci e di viag­gia­to­ri ef­fi­cien­te con un fi­nan­zia­men­to equi­li­bra­to a lungo ter­mi­ne. Un prez­zo del trac­cia­to che ri­spet­ti il prin­ci­pio di cau­sa­li­tà è la con­di­zio­ne per una con­cor­ren­za ef­fi­ca­ce nel set­to­re dei tra­spor­ti fer­ro­via­ri. eco­no­mie­suis­se ap­pro­va la re­vi­sio­ne sul prin­ci­pio, ma ri­tie­ne che al­cu­ni punti deb­ba­no an­co­ra es­se­re ap­pro­fon­di­ti.

Il rap­por­to tra l’of­fer­ta e il prez­zo non è ap­pro­pria­to per il tra­spor­to delle merci. Sic­co­me que­sti con­vo­gli non be­ne­fi­cia­no di un ac­ces­so prio­ri­ta­rio alla rete, essi si ve­do­no pro­por­re trac­cia­ti molto meno in­te­res­san­ti ri­spet­to al tra­spor­to di viag­gia­to­ri. La cor­re­zio­ne pro­po­sta dal­l’Uf­fi­cio fe­de­ra­le dei tra­spor­ti, con l’in­te­gra­zio­ne di un fat­to­re di qua­li­tà dei trac­cia­ti, è in­suf­fi­cien­te. I van­tag­gi con­ces­si al tra­spor­to di viag­gia­to­ri du­ran­te l’as­se­gna­zio­ne dei trac­cia­ti de­vo­no tra­dur­si in prez­zi re­la­ti­vi.

Inol­tre, dal mo­men­to che le ri­sor­se pub­bli­che sono li­mi­ta­te, oc­cor­re ela­bo­ra­re una stra­te­gia per ri­dur­re i costi ed ot­ti­miz­za­re l’ef­fi­cien­za delle in­fra­strut­tu­re fer­ro­via­rie. Ora, il pro­get­to non in­di­ca nes­su­na mi­su­ra che per­met­ta di ga­ran­ti­re un uso ef­fi­ca­ce dei mezzi da parte dei ge­sto­ri di in­fra­strut­tu­re.

Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci de­plo­ra­no inol­tre che il cal­co­lo dei costi mar­gi­na­li non sia tra­spa­ren­te e chie­do­no la loro pub­bli­ca­zio­ne. In que­sto con­te­sto, ci si chie­de in quale mi­su­ra la se­pa­ra­zio­ne del­l’in­fra­strut­tu­ra e della ge­stio­ne possa con­tri­bui­re al­l’a­do­zio­ne di una pia­ni­fi­ca­zio­ne dei pro­ces­si pro­fes­sio­na­li e alla crea­zio­ne della ne­ces­sa­ria tra­spa­ren­za.