In­cen­ti­va­re per mi­glio­ra­re

​In po­li­ti­ca il verde sem­bra es­se­re at­tual­men­te il co­lo­re do­mi­nan­te, per lo meno nei di­bat­ti­ti re­la­ti­vi alla stra­te­gia ener­ge­ti­ca. Il verde è il co­lo­re della spe­ran­za. L’in­tro­du­zio­ne di un nuovo si­ste­ma d’in­ci­ta­men­to nel set­to­re del­l’e­ner­gia su­sci­ta giu­sta­men­te molte spe­ran­ze. Sono però pro­gram­ma­ti con­flit­ti e de­lu­sio­ni. È im­por­tan­te non tra­scu­ra­re un’ac­cu­ra­ta ri­fles­sio­ne nel con­te­sto delle tasse sul­l’e­ner­gia.

​La con­sul­ta­zio­ne sul nuovo si­ste­ma d’in­cen­ti­va­zio­ne nel set­to­re del­l’e­ner­gia si con­clu­de que­sta set­ti­ma­na. Que­st’ul­ti­mo deve so­sti­tui­re l’at­tua­le co­sto­so si­ste­ma e con­tri­bui­re al rag­giun­gi­men­to degli obiet­ti­vi am­bi­zio­si della stra­te­gia ener­ge­ti­ca. Al­cu­ni vi ve­do­no per­fi­no la prima pie­tra di una vasta ri­for­ma fi­sca­le eco­lo­gi­ca.

Le tasse d’in­ci­ta­men­to per­met­to­no di tra­dur­re in prez­zi gli ef­fet­ti ester­ni del con­su­mo ener­ge­ti­co sul­l’am­bien­te. Uti­liz­zar­le per fa­vo­ri­re la do­man­da – au­spi­ca­ta dallo Stato – non è per con­tro op­por­tu­no. Quan­do l’e­ner­gia viene pro­dot­ta in modo pu­li­ta e il suo prez­zo ri­flet­te i costi le­ga­ti al suo con­su­mo, non vi è ra­gio­ne per tas­sar­la.

Tasse ele­va­te, come quel­le ne­ces­sa­rie per met­te­re in atto la stra­te­gia ener­ge­ti­ca, dan­neg­gia­no l’e­co­no­mia e non ap­por­ta­no ri­sul­ta­ti sod­di­sfa­cen­ti per l’am­bien­te. Il con­su­mo e le emis­sio­ni si spo­ste­reb­be­ro al­l’e­ste­ro. Tut­ta­via, è pos­si­bi­le ot­te­ne­re degli ef­fet­ti im­por­tan­ti con dei di­spo­si­ti­vi più mo­de­sti – se essi sono le­ga­ti a con­ven­zio­ni di obiet­ti­vi e a pos­si­bi­li­tà di eso­ne­ro. In que­sto caso, le im­pre­se pos­so­no for­ni­re un con­tri­bu­to in­di­vi­dua­le cor­ri­spon­den­te alle loro pos­si­bi­li­tà. Il vero obiet­ti­vo, au­men­ta­re l’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca, può es­se­re rag­giun­to at­tra­ver­so tasse mo­de­ra­te. In con­clu­sio­ne, tutte le im­pre­se do­vreb­be­ro poter con­clu­de­re delle con­ven­zio­ni di obiet­ti­vi per li­be­rar­si dalle ri­gi­de esi­gen­ze im­po­ste dalla Con­fe­de­ra­zio­ne.