Zutritt nach 2G-Regel

Il Con­si­glio fe­de­ra­le mette in con­sul­ta­zio­ne mi­su­re re­strit­ti­ve, ma i test non ven­go­no in­cen­ti­va­ti

Per in­ter­rom­pe­re l'at­tua­le on­da­ta di co­ro­na­vi­rus, il Con­si­glio fe­de­ra­le pro­spet­ta due pos­si­bi­li pac­chet­ti di mi­su­re, che com­por­ta­no en­tram­bi im­por­tan­ti re­stri­zio­ni. eco­no­mie­suis­se si ram­ma­ri­ca che una pro­lun­ga­ta esi­ta­zio­ne sulle vac­ci­na­zio­ni di ri­chia­mo e l'ab­ban­do­no dei test a li­vel­lo na­zio­na­le nelle scuo­le ab­bia­no con­tri­bui­to a que­sta si­tua­zio­ne. En­tram­bi i pac­chet­ti di mi­su­re pon­go­no gli am­bien­ti eco­no­mi­ci di fron­te a gran­di sfide. Essi pre­fe­ri­sco­no la va­rian­te 1, meno dra­sti­ca.

È evi­den­te che gli alti tassi di in­fe­zio­ne da co­ro­na­vi­rus e sfrut­ta­men­to delle unità di te­ra­pia in­ten­si­va ri­chie­do­no una ri­spo­sta ra­pi­da da parte del Con­si­glio fe­de­ra­le. Pur­trop­po, que­sta è tra­dot­ta dal Go­ver­no fe­de­ra­le in ul­te­rio­ri re­stri­zio­ni della vita eco­no­mi­ca e so­cia­le met­ten­do oggi in con­sul­ta­zio­ne le re­la­ti­ve mi­su­re. Esse sono ne­ces­sa­rie, tra l'al­tro, per­ché la Sviz­ze­ra non ha of­fer­to pre­co­ce­men­te le vac­ci­na­zio­ni di ri­chia­mo e non ha te­sta­to in modo com­ple­to nei luo­ghi con il mag­gior ri­schio at­tua­le di in­fe­zio­ne, cioè le scuo­le. Men­tre que­sti stru­men­ti ef­fi­ca­ci con­ti­nua­no ad es­se­re usati len­ta­men­te o per nien­te dallo Stato, si fa sem­pre più pros­si­ma la mi­nac­cia di nuove re­stri­zio­ni per le im­pre­se e la po­po­la­zio­ne.

Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci si stan­no già as­su­men­do le pro­prie re­spon­sa­bi­li­tà

Molte azien­de sono già pas­sa­te al te­le­la­vo­ro e i com­mer­cian­ti e le sta­zio­ni scii­sti­che hanno fis­sa­to vo­lon­ta­ria­men­te dei li­mi­ti di ca­pa­ci­tà. Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci si stan­no quin­di già as­su­men­do le pro­prie re­spon­sa­bi­li­tà. Dal punto di vista di eco­no­mie­suis­se, sa­reb­be più op­por­tu­no dare alle azien­de un mar­gi­ne di ma­no­vra af­fin­ché pos­sa­no in­tro­dur­re una re­go­la­men­ta­zio­ne 2G nel qua­dro dei loro piani di pro­te­zio­ne esi­sten­ti. Fi­no­ra que­sto è stato pos­si­bi­le solo per ri­sto­ran­ti, club, pi­sci­ne co­per­te e cen­tri fit­ness, ma non per tutte le im­pre­se. Le azien­de hanno un in­te­res­se no­te­vo­le a pro­teg­ge­re i loro di­pen­den­ti e clien­ti nel mi­glior modo pos­si­bi­le.

Mi­su­re tem­po­ra­nee per fer­ma­re l'on­da del con­ta­gio

Se il Con­si­glio fe­de­ra­le si ve­des­se co­stret­to ad adot­ta­re le mi­su­re di ina­spri­men­to pre­sen­ta­te oggi, eco­no­mie­suis­se, se­con­do una va­lu­ta­zio­ne pre­li­mi­na­re, da­reb­be la pre­fe­ren­za alla va­rian­te 1. Se­con­do l'or­ga­niz­za­zio­ne man­tel­lo del­l’e­co­no­mia, le mi­su­re sa­reb­be­ro uti­liz­za­te come un mezzo per bloc­ca­re l'at­tua­le on­da­ta di con­ta­gio. Per­tan­to, sa­reb­be­ro li­mi­ta­te fino al 9 gen­na­io 2022, dopo di che ver­reb­be ef­fet­tua­ta una ri­va­lu­ta­zio­ne glo­ba­le. Tut­ta­via, dal punto di vista delle azien­de, è in­com­pren­si­bi­le che il Con­si­glio fe­de­ra­le vo­glia tor­na­re sui suoi passi ri­guar­do alla de­ci­sio­ne presa solo una set­ti­ma­na fa sul­l’ob­bli­go del te­le­la­vo­ro ma allo stes­so tempo non vo­glia ri­ve­de­re le re­go­le sui test ri­pe­tu­ti.