Vogelperspektive auf Kommissionssaal im Bundeshaus

Il Con­si­glio degli Stati fa­vo­re­vo­le ad una mo­der­niz­za­zio­ne della legge sui car­tel­li

Il di­rit­to della con­cor­ren­za è vi­ta­le per l’e­co­no­mia di mer­ca­to. eco­no­mie­suis­se è aper­ta ad una mo­der­niz­za­zio­ne del di­rit­to dei car­tel­li, sem­pre che que­sta si basi su prin­ci­pi eco­no­mi­ci e dello Stato di di­rit­to fon­da­ti. Il Con­si­glio degli Stati è en­tra­to in ma­te­ria sulla re­vi­sio­ne del di­rit­to dei car­tel­li. Esso ha se­gui­to nelle gran­di linee il pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le che pre­ve­de il di­vie­to di tre forme di ac­cor­di oriz­zon­ta­li e due forme di ac­cor­di ver­ti­ca­li. Esso ha inol­tre ac­cet­ta­to una pro­po­sta che tende a vie­ta­re la di­scri­mi­na­zio­ne degli ac­qui­ren­ti sviz­ze­ri al­l’e­ste­ro a de­ter­mi­na­te con­di­zio­ni. Sarà pro­ba­bil­men­te molto dif­fi­ci­le ap­pli­ca­re que­sta di­spo­si­zio­ne inu­sua­le a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le ed eco­no­mi­ca­men­te di­scu­ti­bi­le, senza con­ta­re che essa non pro­dur­rà pro­ba­bil­men­te l’ef­fet­to spe­ra­to.

​eco­no­mie­suis­se ha già pro­ce­du­to, al­cu­ni mesi fa, ad una va­lu­ta­zio­ne det­ta­glia­ta del pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le (ve­de­re il dos­sier­po­li­ti­ca sulla legge sui car­tel­li). Al ter­mi­ne delle de­li­be­ra­zio­ni ap­pro­fon­di­te della pro­pria com­mis­sio­ne, il Con­si­glio degli Stati ha te­nu­to conto delle mol­te­pli­ci esi­gen­ze degli am­bien­ti eco­no­mi­ci.

Im­por­tan­ti mi­glio­ra­men­ti del di­vie­to par­zia­le dei car­tel­li
La re­go­la­men­ta­zio­ne ma­te­ria­le più im­por­tan­te adot­ta­ta dalla Ca­me­ra alta è il di­vie­to di cin­que forme di ac­cor­di “duri” (detto di­vie­to par­zia­le dei car­tel­li) con pos­si­bi­li­tà di giu­sti­fi­ca­zio­ne. L’e­sa­me pre­li­mi­na­re pra­ti­ca­to at­tual­men­te per de­ter­mi­na­re se un ac­cor­do abbia un ef­fet­to mar­ca­to sulla con­cor­ren­za è sop­pres­so. Oc­cor­re­rà tut­ta­via esa­mi­na­re caso per caso se un ac­cor­do si giu­sti­fi­chi per ra­gio­ni d’ef­fi­ca­cia. La va­lu­ta­zio­ne eco­no­mi­ca viene dun­que man­te­nu­ta. Il Con­si­glio degli Stati ha ap­por­ta­to al­cu­ni mi­glio­ra­men­ti im­por­tan­ti al pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le. L’o­ne­re della prova non spet­ta alle im­pre­se, bensì alle au­to­ri­tà, ciò che è giu­sto. E’ inol­tre stato de­ci­so che le of­fer­te che in­ten­si­fi­ca­no la con­cor­ren­za e i con­trat­ti di pool ri­mar­reb­be­ro pos­si­bi­li, un ele­men­to cru­cia­le in par­ti­co­la­re per la co­stru­zio­ne e le as­si­cu­ra­zio­ni non­ché per altri set­to­ri d’at­ti­vi­tà. In­fi­ne, le au­to­ri­tà non ri­pren­de­ran­no i casi che pro­vo­ca­no re­stri­zio­ni tra­scu­ra­bi­li della con­cor­ren­za (re­go­la “de mi­ni­mis”), ciò che è so­prat­tut­to de­ci­si­vo per le PMI. La de­ci­sio­ne del Con­si­glio degli Stati è con­for­me alle re­cen­ti de­ci­sio­ni della Com­mis­sio­ne della con­cor­ren­za (COMCO), ma ha pure il me­ri­to di au­men­ta­re la cer­tez­za giu­ri­di­ca e di snel­li­re le pro­ce­du­re.

For­ma­zio­ne dei prez­zi: un in­ter­ven­to che non avrà ef­fet­ti
Con­tra­ria­men­te alle re­go­le in vi­go­re a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le, il Con­si­glio degli Stati ha ac­cet­ta­to in ampia mi­su­ra una pro­po­sta del Con­si­glie­re agli Stati Hans Hess. In virtù di que­st’ul­ti­ma, gli ope­ra­to­ri stra­nie­ri po­tran­no es­se­re san­zio­na­ti con una multa se ri­fiu­ta­no di sod­di­sfa­re le do­man­de di ac­qui­ren­ti sviz­ze­ri alle con­di­zio­ni in vi­go­re nel loro paese. Ciò sarà pos­si­bi­le quan­do gli ac­qui­ren­ti sviz­ze­ri non hanno altra scel­ta, poi­ché i loro ri­spet­ti­vi clien­ti chie­do­no i pro­dot­ti (pro­dot­ti detti “must-in-stock”) o per­ché, a se­gui­to di un ac­qui­sto pre­ce­den­te, essi hanno bi­so­gno di pro­dot­ti o di ser­vi­zi e i pro­dot­ti sono anche in com­mer­cio in Sviz­ze­ra. Al di là delle giu­sti­fi­ca­zio­ni abi­tua­li fon­da­te sulla ri­cer­ca del­l’ef­fi­ca­cia, sarà inol­tre pos­si­bi­le far va­le­re la vo­lon­tà di con­qui­sta­re dei mer­ca­ti d’e­spor­ta­zio­ne per be­ne­fi­cia­re di un’ec­ce­zio­ne. Ri­spet­to alla mo­zio­ne Bir­rer-Heimo, che è stata giu­sta­men­te re­spin­ta, il nuovo art. 7a è dun­que ri­stret­to. La sud­det­ta mo­zio­ne avreb­be inol­tre chie­sto l’in­tro­du­zio­ne di un ob­bli­go ge­ne­ra­le di for­ni­re al­l’e­ste­ro.

La pro­po­sta Hess af­fron­ta la con­di­zio­ne di una di­pen­den­za degli ac­qui­ren­ti sviz­ze­ri, che pone gli ope­ra­to­ri (este­ri) in una po­si­zio­ne do­mi­nan­te. I cri­te­ri de­fi­ni­ti sono tut­ta­via molto vaghi, ina­bi­tua­li a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le e am­pia­men­te in­fon­da­ti sul piano eco­no­mi­co. La COMCO non po­treb­be af­fat­to ef­fet­tua­re le in­da­gi­ni che s’im­pon­go­no al­l’e­ste­ro e l’ef­fet­to di que­sto ar­ti­co­lo sa­reb­be di­scu­ti­bi­le. Que­sto ar­ti­co­lo po­treb­be in­ci­ta­re gli ope­ra­to­ri in­ter­na­zio­na­li a ri­nun­cia­re a trat­ta­re di­ret­ta­men­te con il mer­ca­to sviz­ze­ro per ra­gio­ni di cer­tez­za giu­ri­di­ca. In que­sto caso, non vi sa­reb­be un at­to­re eco­no­mi­co al quale esso po­treb­be es­se­re ap­pli­ca­to. Dal mo­men­to che le im­pre­se ri­nun­cia­no ad una pre­sen­za sul mer­ca­to sviz­ze­ro, esse non ga­ran­ti­reb­be­ro più le pre­sta­zio­ni di ser­vi­zio, come l’e­sa­me delle que­stio­ni di ga­ran­zia. La re­stri­zio­ne ai paesi del­l’OC­SE evita dei con­fron­ti eco­no­mi­ca­men­te in­so­ste­ni­bi­li con i paesi in via di svi­lup­po, ma va pro­ba­bil­men­te con­tro le re­go­le del­l’OMC. Il di­rit­to at­tua­le dei car­tel­li per­met­te già di agire con­tro gli abusi di po­si­zio­ne do­mi­nan­te, so­prat­tut­to con gli ina­spri­men­ti de­ci­si dal Con­si­glio degli Stati. Non è an­co­ra pos­si­bi­le re­go­la­re il mer­ca­to in ma­nie­ra da far di­mi­nui­re i prez­zi, e non sca­de­re in un’e­co­no­mia pia­ni­fi­ca­ta.

Una ri­for­ma delle isti­tu­zio­ni a metà
Il Con­si­glio degli Stati ri­nun­cia a ri­for­ma­re le isti­tu­zio­ni allo scopo di se­pa­ra­re ri­go­ro­sa­men­te l’in­chie­sta dalla de­ci­sio­ne. Esso ha inol­tre de­ci­so di ri­dur­re la COMCO e di “pro­fes­sio­na­liz­zar­la”. Si igno­ra come ciò possa es­se­re messo in pra­ti­ca. Oggi, sono i rap­pre­sen­tan­ti di as­so­cia­zio­ni eco­no­mi­che a prov­ve­der­vi. Pro­por­re di ri­dur­re la por­ta­ta della COMCO au­men­tan­do i suoi oneri si­gni­fi­ca fare dei suoi mem­bri dei fun­zio­na­ri. Gra­zie al si­ste­ma di mi­li­zia, i mem­bri della COMCO sono, at­tual­men­te, meno di­pen­den­ti dallo Stato. Non si ca­pi­sce come l’in­di­pen­den­za della COMCO nei con­fron­ti della Con­fe­de­ra­zio­ne sia pre­ser­va­ta e come la messa in pra­ti­ca possa es­se­re ga­ran­ti­ta. Il Con­si­glio fe­de­ra­le in­ten­de­reb­be tra­sfor­ma­re la COMCO in un’i­sti­tu­zio­ne in­di­pen­den­te do­ta­ta di un con­si­glio di sor­ve­glian­za. Oc­cor­re spe­ra­re che il Con­si­glio na­zio­na­le ri­tor­ni su que­sta pro­po­sta stes­sa se ri­nun­cia a crea­re un tri­bu­na­le della con­cor­ren­za. Al di là delle de­ci­sio­ni sugli af­fa­ri da trat­ta­re, si trat­ta anche di ve­glia­re al­l’ap­pli­ca­zio­ne della legge sul mer­ca­to in­ter­no o di op­por­si alle at­ti­vi­tà dello Stato che in­du­co­no di­stor­sio­ni della con­cor­ren­za nel­l’ot­ti­ca di un’e­co­no­mia di mer­ca­to aper­ta. L’in­tro­du­zio­ne di ter­mi­ni or­di­na­to­ri è una cosa po­si­ti­va: essa per­met­te­rà di ab­bre­via­re le pro­ce­du­re anche dal lato del­l’i­stan­za di ri­cor­so.

Per quan­to con­cer­ne le altre que­stio­ni, il Con­si­glio degli Stati ha se­gui­to le pro­po­ste del Con­si­glio fe­de­ra­le. La pro­ce­du­ra detta d’op­po­si­zio­ne ri­ve­ste un’im­por­tan­za par­ti­co­la­re per le im­pre­se. Que­st’ul­ti­ma per­met­te di chia­ri­re le pra­ti­che com­mer­cia­li am­mes­se. Un ter­mi­ne d’e­sa­me ab­bre­via­to rap­pre­sen­ta certo un passo nella giu­sta di­re­zio­ne, ma esso non crea una cer­tez­za giu­ri­di­ca to­ta­le. La pro­po­sta mi­no­ri­ta­ria Föhn, re­spin­ta, sa­reb­be an­da­ta
più lon­ta­no.