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Il bre­vet­to eu­ro­peo pren­de forma

Du­ran­te un in­con­tro svol­to­si a Lus­sem­bur­go, al­cu­ni mi­ni­stri si sono messi d’ac­cor­do per la prima volta su un „orien­ta­men­to ge­ne­ra­le“ sui re­go­la­men­ti con­cer­nen­ti il bre­vet­to eu­ro­peo uni­ta­rio e le mo­da­li­tà di tra­du­zio­ne. La de­ci­sio­ne è stata presa al­l’u­na­ni­mi­tà dai 25 Stati mem­bri par­te­ci­pan­ti. Sol­tan­to l’I­ta­lia e la Spa­gna non par­te­ci­pa­no a que­sto pro­gram­ma.
​I di­bat­ti­ti su un bre­vet­to eu­ro­peo sono in corso da oltre tren­t’an­ni. L’in­tro­du­zio­ne di un bre­vet­to eu­ro­peo per­met­te­reb­be alle im­pre­se di de­po­si­ta­re la loro do­man­da in una lin­gua e di ot­te­ne­re un bre­vet­to va­le­vo­le in tutti gli Stati par­te­ci­pan­ti. Una pro­te­zio­ne a li­vel­lo del­l’UE ri­dur­reb­be con­si­de­re­vol­men­te i costi, au­men­te­reb­be la com­pe­ti­ti­vi­tà delle im­pre­se eu­ro­pee e pro­muo­ve­reb­be l’in­no­va­zio­ne in Eu­ro­pa.

Ini­zial­men­te, si trat­ta­va di crea­re un bre­vet­to eu­ro­peo ri­la­scia­to dal­l’UE che va­les­se nei 27 Stati mem­bri. Sic­co­me l’I­ta­lia e la Spa­gna non hanno so­ste­nu­to il bre­vet­to eu­ro­peo, a se­gui­to del re­gi­me lin­gui­sti­co pre­vi­sto, ci si è do­vu­ti ac­con­ten­ta­re di una coo­pe­ra­zio­ne raf­for­za­ta (“en­han­ced coo­pe­ra­tion”). In marzo di que­st’an­no, i 25 Stati mem­bri del­l’UE hanno ap­pro­va­to que­sta forma di coo­pe­ra­zio­ne.

La re­go­la­men­ta­zio­ne adot­ta­ta pre­ve­de che ogni bre­vet­to ri­la­scia­to dal­l’Uf­fi­cio eu­ro­peo dei bre­vet­ti be­ne­fi­ci di una pro­te­zio­ne nei 25 Stati mem­bri. I bre­vet­ti sono ri­la­scia­ti nelle tre lin­gue uf­fi­cia­li del­l’Uf­fi­cio eu­ro­peo dei bre­vet­ti – il te­de­sco, l’in­gle­se e il fran­ce­se. Il Con­si­glio del­l’UE ha de­fi­ni­to i cri­te­ri per il cal­co­lo delle tasse da pa­ga­re per un bre­vet­to eu­ro­peo, non­ché la loro ri­par­ti­zio­ne tra gli Stati mem­bri. Prima che il Con­si­glio del­l’UE di­scu­ta, nei pros­si­mi mesi, della crea­zio­ne di una giu­ri­sdi­zio­ne eu­ro­pea uni­for­me, il Par­la­men­to eu­ro­peo deve pro­nun­ciar­si sui re­go­la­men­ti adot­ta­ti. Il si­ste­ma eu­ro­peo dei bre­vet­ti potrà dun­que en­tra­re in vi­go­re al più pre­sto l’an­no pros­si­mo.

In­for­ma­zio­ni com­ple­men­ta­ri:
Pro­po­sta di re­go­la­men­to del par­la­men­to eu­ro­peo e del con­si­glio