Gli in­troi­ti fi­sca­li sviz­ze­ri sono tut­t’al­tro che magri

Con­tra­ria­men­te ad al­cu­ne idee che cir­co­la­no, la Sviz­ze­ra è ai ver­ti­ci in ma­te­ria di ri­di­stri­bu­zio­ne fi­sca­le.

È un vero pec­ca­to. I ca­pi­ta­li­sti avreb­be­ro di­strut­to il si­ste­ma fi­sca­le sviz­ze­ro. Ne avreb­be­ro estrat­to la so­stan­za a poco a poco e l'a­vreb­be­ro mo­del­la­ta a loro pia­ci­men­to. Que­sto è ciò che so­stie­ne la Si­ni­stra. Il si­ste­ma non ge­ne­re­reb­be più molte en­tra­te. 

Oxfam, la ONG in­ter­na­zio­na­le, è al di sopra di ogni so­spet­to. Non è nota per il suo amore per i ca­pi­ta­li­sti. In oc­ca­sio­ne del World Eco­no­mic Forum di gen­na­io, ha pub­bli­ca­to un rap­por­to in­ti­to­la­to "Cam­bia­re rotta per la giu­sti­zia so­cia­le". Cam­bia­re rotta si­gni­fi­ca ri­ve­de­re com­ple­ta­men­te il si­ste­ma fi­sca­le. Più im­po­ste buone e meno im­po­ste cat­ti­ve.

IM­PO­STE «BUONE» E «CAT­TI­VE»

Per Oxfam, le im­po­ste sba­glia­te sono, ad esem­pio, quel­le pe­san­ti sui con­su­mi, che col­pi­sco­no più du­ra­men­te i red­di­ti più bassi. Si trat­ta di im­po­ste sul red­di­to senza al­cu­na pro­gres­si­vi­tà si­gni­fi­ca­ti­va, im­po­ste molto basse sugli utili da ca­pi­ta­le. Anche la man­can­za di un'im­po­sta sul pa­tri­mo­nio è pro­ble­ma­ti­ca. Oxfam for­ni­sce delle cifre: se, a li­vel­lo glo­ba­le, il 44% delle im­po­ste viene pre­le­va­to sui con­su­mi, solo il 41% sui red­di­ti e i pro­fit­ti delle im­pre­se e ap­pe­na il 4% sulla ric­chez­za, al­lo­ra gli oneri sono mal di­stri­bui­ti. Se­con­do Oxfam, le im­po­ste svol­go­no un ruolo fon­da­men­ta­le nella ri­du­zio­ne della po­ver­tà e della di­su­gua­glian­za. I si­ste­mi fi­sca­li mal con­ce­pi­ti sono re­spon­sa­bi­li degli alti li­vel­li di po­ver­tà e di­su­gua­glian­za nel mondo.

Vale la pena di­scu­te­re se e come i si­ste­mi fi­sca­li pos­sa­no con­tri­bui­re a ri­dur­re la po­ver­tà e la di­su­gua­glian­za. Ri­di­stri­bui­re sag­gia­men­te senza cau­sa­re gran­di danni è un'ar­te. Sa­reb­be dif­fi­ci­le non so­ste­ne­re che la Sviz­ze­ra sia al­l'a­van­guar­dia nella lotta con­tro la po­ver­tà e la di­su­gua­glian­za. E, coin­ci­den­za o meno, i gran­di prin­ci­pi fi­sca­li rac­co­man­da­ti da Oxfam sono am­pia­men­te ap­pli­ca­ti in Sviz­ze­ra.

L’im­po­sta sul red­di­to: è molto pro­gres­si­va in Sviz­ze­ra, so­prat­tut­to a li­vel­lo fe­de­ra­le. Quasi la metà delle im­po­ste ge­ne­ra­te pro­ven­go­no dal­l’1% dei con­tri­buen­ti e la metà dai con­tri­buen­ti che non pa­ga­no quasi nulla. Im­po­ste molto basse sugli utili da ca­pi­ta­le: non in Sviz­ze­ra. Le im­po­ste sugli utili da ca­pi­ta­le sono pure pro­gres­si­ve; lad­do­ve non si ap­pli­ca l'im­po­sta sul red­di­to (su certe plu­sva­len­ze), si ap­pli­ca l'im­po­sta sul pa­tri­mo­nio. Que­st’ul­ti­ma è una spe­ci­fi­ci­tà sviz­ze­ra: i nu­me­ro­si im­pren­di­to­ri sviz­ze­ri non l’a­ma­no, poi­ché que­sta im­po­sta non si basa sugli utili ed è pe­san­te. L’im­po­sta sugli utili delle im­pre­se: è più ele­va­ta che al­tro­ve, pro­por­zio­nal­men­te, e più ele­va­ta del­l’im­po­sta sul red­di­to. Un pic­co­lo nu­me­ro di con­tri­buen­ti paga quasi la to­ta­li­tà delle im­po­ste ge­ne­ra­te. E, in­fi­ne, l’IVA: nes­sun altro paese in­du­stria­liz­za­to o quasi ap­pli­ca ali­quo­te così basse – la Sviz­ze­ra ri­spar­mia la sua po­po­la­zio­ne in ma­te­ria di im­po­ste sul con­su­mo.

Il mix fi­sca­le sviz­ze­ro ha quin­di un co­lo­re com­ple­ta­men­te di­ver­so: le im­po­ste sul red­di­to e sulle so­cie­tà (così come i con­tri­bu­ti so­cia­li, che a volte pos­so­no es­se­re as­si­mi­la­ti a un'im­po­sta) ge­ne­ra­no la mag­gior parte delle en­tra­te fi­sca­li (67%). Meno di un quar­to (22%) pro­vie­ne dalle im­po­ste sui con­su­mi e le im­po­ste sul pa­tri­mo­nio danno un con­tri­bu­to re­la­ti­va­men­te ele­va­to alle en­tra­te (7%).

Oxfam chie­de anche un'im­po­sta sui su­per­pro­fit­ti, un'e­le­va­ta im­po­sta di suc­ces­sio­ne e im­po­ste di so­li­da­rie­tà in tempi di crisi: tutti in­gre­dien­ti non es­sen­zia­li che crea­no più pro­ble­mi in un si­ste­ma fi­sca­le di quan­ti ne ri­sol­va­no.

La fi­sca­li­tà sviz­ze­ra è tut­t’al­tro che per­fet­ta. In un mondo idea­le, le cose sa­reb­be­ro di­ver­se. Le im­po­ste do­vreb­be­ro avere il minor im­pat­to pos­si­bi­le sul be­nes­se­re, per­ché non lo pro­muo­vo­no. La tassa di bollo, che di­strug­ge il ca­pi­ta­le delle im­pre­se, è an­co­ra un'a­ber­ra­zio­ne. E con l’im­po­sta alla fonte nella sua forma at­tua­le, per­dia­mo op­por­tu­ni­tà ogni gior­no, tutto l'an­no. Ma le cose stan­no così. Que­sto è il si­ste­ma fi­sca­le at­tua­le. 

Ciò non si­gni­fi­ca che la fi­sca­li­tà sviz­ze­ra sia ne­ga­ti­va, al con­tra­rio. La Si­ni­stra non lo ac­cet­ta com­ple­ta­men­te. Non è pos­si­bi­le par­la­re di ma­no­vre ca­pi­ta­li­sti­che per mo­ti­vi oscu­ri. La Sviz­ze­ra, per usare le pa­ro­le di Oxfam, non deve "cam­bia­re rotta". Altri paesi, tut­ta­via, po­treb­be­ro av­vi­ci­nar­si al si­ste­ma sviz­ze­ro.

Il si­ste­ma fi­sca­le sviz­ze­ro ge­ne­ra più en­tra­te di quan­to non sem­bri. 

 

Que­sto ar­ti­co­lo è ap­par­so il 13 feb­bra­io 2023 nella NZZ.