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Fran­co forte: il Con­si­glio fe­de­ra­le lan­cia un im­por­tan­te se­gna­le con­tro un raf­for­za­men­to degli osta­co­li al com­mer­cio

eco­no­mie­suis­se sa­lu­ta fa­vo­re­vol­men­te il ri­fiu­to del Con­si­glio fe­de­ra­le di au­men­ta­re i dazi do­ga­na­li sulla carne aro­ma­tiz­za­ta. Un’i­ni­zia­ti­va par­la­men­ta­re chie­de l’in­tro­du­zio­ne di ul­te­rio­ri osta­co­li al com­mer­cio, a sca­pi­to delle im­pre­se sviz­ze­re. Ciò vio­le­reb­be gli im­pe­gni in­ter­na­zio­na­li della Sviz­ze­ra.

​L’i­ni­zia­ti­va par­la­men­ta­re «Abo­li­zio­ne della ta­rif­fa do­ga­na­le pre­fe­ren­zia­le per l’im­por­ta­zio­ne di carne aro­ma­tiz­za­ta» vuole au­men­ta­re i dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti a base di carne aro­ma­tiz­za­ta. Le Com­mis­sio­ni del­l’e­co­no­mia e dei tri­bu­ti delle due Ca­me­re ave­va­no rac­co­man­da­to di ac­cet­ta­re que­sta ini­zia­ti­va che avreb­be do­vu­to es­se­re esa­mi­na­ta dal Con­si­glio na­zio­na­le nel corso della ses­sio­ne au­tun­na­le. Il Con­si­glio fe­de­ra­le rac­co­man­da ora di ri­fiu­ta­re l’en­tra­ta in ma­te­ria. eco­no­mie­suis­se, che si era espres­sa con­tro que­sto pro­get­to du­ran­te la pro­ce­du­ra di con­sul­ta­zio­ne, con­di­vi­de la pro­po­sta del Con­si­glio fe­de­ra­le.

Raf­for­za­re gli osta­co­li al com­mer­cio con­cer­nen­ti le im­por­ta­zio­ni, in un con­te­sto già dif­fi­ci­le dopo la forte va­lu­ta­zio­ne del fran­co sviz­ze­ro, sa­reb­be par­ti­co­lar­men­te dan­no­so ed inop­por­tu­no. Sa­reb­be molto più sen­sa­to ri­dur­re gli osta­co­li per poter trar­re pro­fit­to da un mag­gio­re po­te­re d’ac­qui­sto nella zona euro. In caso d’ac­cet­ta­zio­ne del­l’i­ni­zia­ti­va, l’au­men­to dei dazi do­ga­na­li col­pi­reb­be i pro­dut­to­ri di carne secca, poi­ché que­sti hanno bi­so­gno di que­ste im­por­ta­zio­ni per con­fe­zio­na­re i loro pro­dot­ti, i quali sono in di­ret­ta con­cor­ren­za con delle spe­cia­li­tà di carni sec­che este­re, come la bre­sao­la. Il rin­ca­ro delle im­por­ta­zio­ni su­sci­te­reb­be di con­se­guen­za ul­te­rio­ri so­vrac­co­sti, che si ag­giun­ge­reb­be­ro a quel­li pro­vo­ca­ti dallo choc mo­ne­ta­rio.

Dal­l’al­tra parte, si può par­ti­re dal prin­ci­pio che esten­de­re il campo d’ap­pli­ca­zio­ne del ca­pi­to­lo 2 delle ta­rif­fe do­ga­na­li è con­tra­rio al di­rit­to in­ter­na­zio­na­le e che il pro­get­to cree­reb­be un con­flit­to con gli im­pe­gni della Sviz­ze­ra nel­l’am­bi­to del­l’OMC. Si igno­ra inol­tre se il pro­get­to sia com­pa­ti­bi­le con l’ac­cor­do agri­co­lo con­clu­so tra l’UE e la Sviz­ze­ra. In­fi­ne, esso ri­schia di com­pli­ca­re le di­scus­sio­ni tra la Sviz­ze­ra e l’UE sul­l’ac­ces­so al mer­ca­to dei pro­dot­ti agri­co­li. Visto quan­to pre­ce­de, oc­cor­re se­gui­re il Con­si­glio fe­de­ra­le.