Fi­sca­li­tà delle im­pre­se: la ri­for­ma si con­cre­tiz­za

6. ar­ti­co­lo della serie sulla ri­for­ma del­l’im­po­si­zio­ne delle im­pre­se
 
La Con­fe­de­ra­zio­ne e i can­to­ni pre­sen­te­ran­no in di­cem­bre il rap­por­to fi­na­le sulla terza ri­for­ma del­l’im­po­si­zio­ne delle im­pre­se. Que­st’ul­ti­mo elen­che­rà per la prima volta delle mi­su­re con­cre­te. Il pro­get­to di ri­for­ma se­gui­rà nel 2014 e non do­vreb­be es­se­re messo in atto prima del 2018. La lunga fase di ela­bo­ra­zio­ne per­met­te­rà di am­plia­re i mar­gi­ni di ma­no­vra fi­nan­zia­ri.
​Il gran­de sfor­zo at­tua­to dalla Con­fe­de­ra­zio­ne e dai can­to­ni nella pia­ni­fi­ca­zio­ne della ri­for­ma del­l’im­po­si­zio­ne delle im­pre­se mo­stra l’im­por­tan­za del pro­get­to per la Sviz­ze­ra. De­ci­ne di mi­glia­ia di im­pie­ghi, ma anche en­tra­te fi­sca­li va­lu­ta­te in mi­liar­di di fran­chi, di­pen­do­no dal suc­ces­so della ri­for­ma. Per l’e­co­no­mia la com­pe­ti­ti­vi­tà fi­sca­le della Sviz­ze­ra co­sti­tui­sce un tema cen­tra­le e stra-te­gi­co. Anche l’e­co­no­mia so­stie­ne, in ma­nie­ra im­pe­gna­ta e co­strut­ti­va, il pro­ces­so di so­lu­zio­ne. La Con­fe­de­ra­zio­ne e i can­to­ni sve­le­ran­no i ri­sul­ta­ti dei la­vo­ri ef­fet­tua­ti fi­no­ra in un rap­por­to fi­na­le che ap­pa­ri­rà in di­cem­bre.

Il rap­por­to fi­na­le è in linea con il rap­por­to in­ter­me­dio pub­bli­ca­to nel mag­gio 2013. Una con­sul­ta-zione con­dot­ta pres­so i can­to­ni e le or­ga­niz­za­zio­ni in­te­res­sa­te ha con­fer­ma­to es­sen­zial­men­te il suo orien­ta­men­to. Si pre­ve­de di so­sti­tui­re i re­gi­mi fi­sca­li at­tua­li dei can­to­ni con so­lu­zio­ni ac­cet­ta­te a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le e af­fian­ca­te da una di­mi­nu­zio­ne dei tassi d’im­po­si­zio­ne. Le mi­su­re con­cre­te sono state og­get­to di in­ten­si la­vo­ri dopo la pub­bli­ca­zio­ne del rap­por­to in­ter­me­dio. Uno degli ele­men­ti im­por­tan­ti della ri­for­ma è l’”in­no­va­tion box”. Que­st’ul­ti­ma si ispi­ra a so­lu­zio­ni pra­ti­ca­te nel­l’am­bi­to del­l’UE, e in par­ti­co­la­re in Gran Bre­ta­gna. Il rap­por­to fi­na­le do­vreb­be pre­sen­ta­re le ri­fles­sio­ni su que­sto tema e va­lu­ta­re le pos­si­bi­li­tà di ap­pli­ca­zio­ne di una si­mi­le mi­su­ra.

Il do­cu­men­to esa­mi­na anche la pos­si­bi­li­tà di in­tro­dur­re una de­du­zio­ne degli in­te­res­si sul ca­pi­ta­le pro­prio. Essa fa­vo­ri­reb­be l’au­to­fi­nan­zia­men­to delle im­pre­se e lo va­lo­riz­ze­reb­be ri­spet­to al finan-zia­men­to me­dian­te fondi este­ri. Que­sta mi­su­ra è già in vi­go­re in al­cu­ni Stati del­l’UE. E’ in corso un’in­chie­sta pres­so le im­pre­se sviz­ze­re per va­lu­ta­re le con­se­guen­ze fi­nan­zia­rie di un’ “im­po­sta sugli utili cor­ret­ti degli in­te­res­si”. La sop­pres­sio­ne del di­rit­to d’e­mis­sio­ne sui ca­pi­ta­li pro­pri, una mi­glio­re pre­ven­zio­ne della dop­pia im­po­si­zio­ne dei grup­pi in­ter­na­zio­na­li non­ché la pro­mo­zio­ne del fi­nan­zia­men­to in­fra­grup­po in Sviz­ze­ra fi­gu­ra­no tra le altre mi­su­re in­tra­pre­se.

Il rap­por­to fi­na­le ser­vi­rà da base alla ri­for­ma, la quale do­vreb­be es­se­re posta in con­sul­ta­zio­ne entro l’e­sta­te 2014. Il pro­get­to de­fi­ni­ti­vo (mes­sag­gio del Con­si­glio fe­de­ra­le) se­gui­rà nel 2015. Vi sono poche pos­si­bi­li­tà che la ri­for­ma venga messa in atto prima del 2018.

Al di là degli aspet­ti di po­li­ti­ca fi­sca­le, il rap­por­to fi­na­le e i la­vo­ri che se­gui­ran­no do­vran­no anche chia­ri­re le que­stio­ni di fi­nan­zia­men­to e l’a­dat­ta­men­to della nuova pe­re­qua­zio­ne fi­nan­zia­ria. Per quan­to con­cer­ne que­st’ul­ti­ma, l’e­co­no­mia ri­tie­ne che le con­di­zio­ni at­tua­li re­la­ti­ve ai flus­si fi­nan­zia­ri tra i can­to­ni deb­ba­no, per quan­to pos­si­bi­le, es­se­re man­te­nu­te e che le que­stio­ni fon­da­men­ta­li sui rap­por­ti tra can­to­ni con­tri­buen­ti e be­ne­fi­cia­ri de­vo­no es­se­re di­scus­se dove ne­ces­sa­rio – nel caso spe­ci­fi­co nel­l’am­bi­to del se­con­do rap­por­to di fat­ti­bi­li­tà (2014/2015). Per quan­to con­cer­ne l’im­pat­to fi­nan­zia­rio della ri­for­ma, si trat­ta di an­ti­ci­par­lo: la lunga fase pre­pa­ra­to­ria del pro­get­to de­v’es­se­re sfrut­ta­ta per met­te­re in atto una pia­ni­fi­ca­zio­ne pre­vi­den­te, in modo che le col­let­ti­vi­tà pub­bli­che in­te­res­sa­te (Con­fe­de­ra­zio­ne e can­to­ni) rie­sca­no a crea­re un mar­gi­ne di ma­no­vra fi­nan­zia­rio. So­lu­zio­ni ba­sa­te sulle en­tra­te, quali quel­le evo­ca­te nel rap­por­to in­ter­me­dio, non sem­bra­no né giu­di­zio­se né mi­ra­te. Un pro­get­to così im­por­tan­te come la ri­for­ma del­l’im­po­si­zio­ne delle im­pre­se de­v’es­se­re po­li­ti­ca­men­te prio­ri­ta­rio. Il fi­nan­zia­men­to e la rea­liz­za­zio­ne di altre ri­for­me al­tret­tan­to im­por­tan­ti di­pen­do­no in gran parte dal suc­ces­so della ri­for­ma del­l’im­po­si­zio­ne delle im­pre­se III.