Esi­gen­ze TGV: in­di­spen­sa­bi­li quan­to la li­cen­za di con­dur­re

In re­la­zio­ne al co­ro­na­vi­rus, il di­bat­ti­to re­la­ti­vo alla di­scri­mi­na­zio­ne sta as­su­men­do una svol­ta in­com­pren­si­bi­le. Di fatto si sente dire che è di­scri­mi­na­to­rio solo se le per­so­ne te­sta­te, gua­ri­te e vac­ci­na­te (TGV) pos­so­no par­te­ci­pa­re ad un even­to. Se si segue que­sto ra­gio­na­men­to con­tor­to, al­lo­ra sa­reb­be anche di­scri­mi­na­to­rio non poter gui­da­re un'au­to senza pa­ten­te. Ora, con le esi­gen­ze TGV, la Sviz­ze­ra è in grado di au­to­riz­za­re nuo­va­men­te e ra­pi­da­men­te tutte le at­ti­vi­tà. Que­ste esi­gen­ze sono ne­ces­sa­rie nella fase di tran­si­zio­ne, per evi­ta­re una nuova on­da­ta. 

«Se sol­tan­to le per­so­ne TGV fos­se­ro au­to­riz­za­te a par­te­ci­pa­re ad un even­to, le altre per­so­ne sa­reb­be­ro vit­ti­ma di di­scri­mi­na­zio­ne.» «Il li­be­ro ac­ces­so a tutto è un di­rit­to fon­da­men­ta­le per­fi­no in pe­rio­do di covid. Co­lo­ro che sono esclu­si sa­reb­be­ro di­scri­mi­na­ti...» Que­sti ra­gio­na­men­ti sono pa­le­se­men­te sba­glia­ti e pos­so­no es­se­re sfa­ta­ti con un sem­pli­ce ra­gio­na­men­to.

Nes­su­no di­reb­be che la li­cen­za di con­dur­re è fonte di di­scri­mi­na­zio­ne. La si­cu­rez­za stra­da­le ri­chie­de ma­ni­fe­sta­men­te che tutti i con­du­cen­ti su­pe­ri­no que­sto esame prima di gui­da­re un vei­co­lo. Que­sto è l'u­ni­co modo per evi­ta­re ri­schi in­cal­co­la­bi­li per gli altri uten­ti della stra­da. È in atto una di­scri­mi­na­zio­ne nei con­fron­ti di chi non può gui­da­re per­ché non può o non vuole fare l'e­sa­me? No. Chiun­que non possa di­mo­stra­re di non es­se­re un pe­ri­co­lo per gli altri sulla stra­da non ha alcun di­rit­to di stare al vo­lan­te.

La si­tua­zio­ne è molto si­mi­le per quan­to con­cer­ne le esi­gen­ze TGV. Una sola per­so­na può con­ta­giar­ne molte, in par­ti­co­la­re nei luo­ghi chiu­si che non pos­so­no es­se­re ben arieg­gia­ti e dove sono riu­ni­te nu­me­ro­se per­so­ne. Si po­treb­be de­ci­de­re oggi di apri­re l’ac­ces­so ad al­cu­ne at­ti­vi­tà alle sole per­so­ne vac­ci­na­te e gua­ri­te. Ma vi sono anche per­so­ne che non pos­so­no farsi vac­ci­na­re per ra­gio­ni di sa­lu­te. Per evi­ta­re di di­scri­mi­na­re que­ste per­so­ne, si dà loro dun­que la pos­si­bi­li­tà di mu­nir­si di un test ne­ga­ti­vo per ac­ce­de­re ad un con­cer­to o ad un club. Le per­so­ne TGV non co­sti­tui­sco­no un pe­ri­co­lo per gli altri. Con­tra­ria­men­te alle per­so­ne che non sono né te­sta­te né gua­ri­te né vac­ci­na­te. Que­ste ul­ti­me pos­so­no po­ten­zial­men­te tra­smet­te­re il co­ro­na­vi­rus alle per­so­ne te­sta­te.

In breve, dal punto di vista sa­ni­ta­rio, vi sono ot­ti­me ra­gio­ni di ri­chie­de­re un cer­ti­fi­ca­to TGV per l’ac­ces­so a de­ter­mi­na­ti luo­ghi. La di­scus­sio­ne deve piut­to­sto ver­te­re sulle se­guen­ti que­stio­ni: quali at­ti­vi­tà pre­sen­ta­no real­men­te un ri­schio di pro­pa­ga­zio­ne del virus e per quan­to tempo le esi­gen­ze TGV pos­so­no es­se­re ap­pli­ca­te? È im­pe­ra­ti­vo pren­de­re una de­ci­sio­ne sulla base del ri­schio. Per quan­to con­cer­ne il ri­schio di con­trar­re il co­ro­na­vi­rus, bi­so­gna es­se­re co­scien­ti di due cose: il ri­schio d’in­fe­zio­ne au­men­ta con il nu­me­ro di per­so­ne con­ta­gia­te. E di­mi­nui­sce in­ve­ce man mano che le per­so­ne in Sviz­ze­ra sono vac­ci­na­te.

La stra­te­gia del Con­si­glio fe­de­ra­le di ba­sar­si sui re­qui­si­ti TGV du­ran­te la fase di tran­si­zio­ne è cor­ret­ta. Al­tri­men­ti si ri­schie­reb­be di su­bi­re una nuova on­da­ta di in­fe­zio­ni. Ma se si rag­giun­ge l'im­mu­ni­tà di greg­ge, il pe­ri­co­lo è scon­giu­ra­to. For­tu­na­ta­men­te, que­sta per­cen­tua­le non deve es­se­re del 100%: tutte le re­stri­zio­ni covid pos­so­no e de­vo­no es­se­re tolte a par­ti­re da una co­per­tu­ra vac­ci­na­le di circa il 70% o più della po­po­la­zio­ne. In altre pa­ro­le, più in fret­ta la co­per­tu­ra vac­ci­na­le pro­gre­di­sce in Sviz­ze­ra, più in fret­ta po­tre­mo ab­ban­do­na­re le esi­gen­ze TGV.

L’ap­pli­ca­zio­ne delle esi­gen­ze TGV per i viag­gi e l’ac­ces­so a una di­sco­te­ca hanno di fatto un ef­fet­to molto po­si­ti­vo: crea­no un in­cen­ti­vo a vac­ci­nar­si. Al­tri­men­ti, so­prat­tut­to i gio­va­ni po­treb­be­ro es­se­re ten­ta­ti di aspet­ta­re a lungo. Se la Con­fe­de­ra­zio­ne non ap­pli­cas­se le esi­gen­ze TGV, l’im­mu­ni­tà col­let­ti­va sa­reb­be rag­giun­ta più dif­fi­cil­men­te e ci ri­tro­ve­rem­mo pro­ba­bil­men­te di nuovo, in au­tun­no, in una si­tua­zio­ne in cui lo Stato deve li­mi­ta­re le li­ber­tà eco­no­mi­che e per­so­na­li. Oc­cor­re evi­tar­lo. È dun­que im­pe­ra­ti­vo che il cer­ti­fi­ca­to vac­ci­na­le sia ef­fet­ti­va­men­te di­spo­ni­bi­le per tutti entro la fine del mese di giu­gno. Solo al­lo­ra vi sarà un ri­tor­no alla nor­ma­li­tà per le per­so­ne TGV.