Parlamentstische von vorne

eco­no­mie­suis­se so­stie­ne una re­vi­sio­ne mi­ra­ta della legge sui car­tel­li

La Com­mis­sio­ne del­l’e­co­no­mia e dei tri­bu­ti del Con­si­glio degli Stati (CET-S) ha con­clu­so l’e­sa­me det­ta­glia­to della re­vi­sio­ne della legge sui car­tel­li e tra­smes­so il pro­get­to al ple­num con 10 voti con­tro 1.  eco­no­mie­suis­se, che si è sem­pre di­mo­stra­ta aper­ta ad una mo­der­niz­za­zio­ne del di­rit­to dei car­tel­li, sa­lu­ta con fa­vo­re que­sta de­ci­sio­ne tra­spa­ren­te. Il pro­get­to af­fron­ta que­stio­ni im­por­tan­ti sul piano pra­ti­co. La CET-S vor­reb­be giu­sta­men­te ri­nun­cia­re ad ob­bli­ga­re gli of­fe­ren­ti este­ri ad ap­prov­vi­gio­na­re i con­su­ma­to­ri, senza tener conto della loro po­si­zio­ne sul mer­ca­to. Ri­man­go­no aper­te al­cu­ne que­stio­ni, so­prat­tut­to in me­ri­to alle con­se­guen­ze eco­no­mi­che e alle isti­tu­zio­ni.

​Il pro­get­to di re­vi­sio­ne della legge sui car­tel­li si basa su una va­lu­ta­zio­ne ri­chie­sta dal Par­la­men­to, con­cer­nen­te la le­gi­sla­zio­ne in ma­te­ria, og­get­to di mo­di­fi­che nel 2003. eco­no­mie­suis­se ha inol­tre rea­liz­za­to uno stu­dio su que­sto tema in­ti­to­la­to “Les en­tre­pri­ses et la con­cur­ren­ce”. I di­bat­ti­ti sulla re­vi­sio­ne del di­rit­to dei car­tel­li sono stati ani­ma­ti da in­ter­ven­ti par­la­men­ta­ri, come la mo­zio­ne Sch­wei­ger ten­den­te al­l’a­do­zio­ne di pro­gram­mi di Com­plian­ce e l’ap­pli­ca­zio­ne di san­zio­ni pe­na­li alle per­so­ne fi­si­che re­spon­sa­bi­li, la mo­zio­ne Bir­rer-Heimo con­tro le dif­fe­ren­ze di prez­zo abu­si­ve e le pro­po­ste del Con­si­glio fe­de­ra­le in rea­zio­ne al fran­co forte. Sono state in­det­te in to­ta­le tre con­sul­ta­zio­ni. La CET-S ha ora adat­ta­to il pro­get­to in ma­nie­ra mi­ra­ta. Essa in­ten­de in­tro­dur­re il di­vie­to par­zia­le dei car­tel­li, pro­po­sto dal Con­si­glio fe­de­ra­le, con le mo­di­fi­che, ma ri­nun­cia ad un ob­bli­go d’ap­prov­vi­gio­na­men­to per gli of­fe­ren­ti este­ri. Essa è inol­tre fa­vo­re­vo­le alla presa in con­si­de­ra­zio­ne dei pro­gram­mi di Com­plian­ce e con­tra­ria al­l’ap­pli­ca­zio­ne di san­zio­ni pe­na­li a per­so­ne fi­si­che. Ri­spet­to alle isti­tu­zio­ni, la CET-S vor­reb­be ri­di­men­sio­na­re la Com­mis­sio­ne della con­cor­ren­za (Comco) e ri­nun­cia­re alla crea­zio­ne di un tri­bu­na­le della con­cor­ren­za.

La Sviz­ze­ra ha bi­so­gno di un di­rit­to dei car­tel­li mo­der­no ed ef­fi­ca­ce
Se­con­do l’e­co­no­mia, è es­sen­zia­le che, in re­la­zio­ne al di­vie­to par­zia­le dei car­tel­li, l’o­ne­re della prova per mo­ti­vi di giu­sti­fi­ca­zio­ne non sia af­fi­da­to uni­la­te­ral­men­te alle im­pre­se. La CET-S ha mo­di­fi­ca­to il pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le su que­sto punto e pre­ci­sa­to che spet­ta­va alle au­to­ri­tà pre­sen­ta­re delle prove, ciò che è im­por­tan­te e giu­sto. Oc­cor­re inol­tre tener conto delle con­se­guen­ze eco­no­mi­che in­dot­te dalla re­vi­sio­ne. Le de­ci­sio­ni più im­por­tan­ti della COMCO non sono an­co­ra en­tra­te in vi­go­re, di modo che non è pos­si­bi­le pro­nun­ciar­si in ma­nie­ra de­fi­ni­ti­va sul di­vie­to par­zia­le dei car­tel­li. Un chia­ro con­fron­to della le­gi­sla­zio­ne non è at­tual­men­te pos­si­bi­le. Se le de­ci­sio­ni adot­ta­te dalla COMCO ve­nis­se­ro con­fer­ma­te, que­sto si­gni­fi­che­reb­be che il nuovo di­rit­to cor­ri­spon­de­reb­be alla pras­si at­tua­le, tut­ta­via con pro­ce­du­re più ra­pi­de. E’ im­por­tan­te che le in­te­se sfo­ci­no in of­fer­te che in­ten­si­fi­chi­no la con­cor­ren­za, che i con­trat­ti di poo­ling ri­man­ga­no pos­si­bi­li e che i casi senza con­se­guen­ze non siano per­se­gui­ti. La CET-S ha ri­pre­so que­ste due esi­gen­ze. Co­strin­ge­re gli of­fe­ren­ti este­ri a sti­pu­la­re un con­trat­to con clien­ti fi­na­li sviz­ze­ri senza tener conto della loro po­si­zio­ne sul mer­ca­to sa­reb­be una mi­su­ra senza pre­ce­den­ti nei con­fron­ti del di­rit­to della con­cor­ren­za; per que­sto la mag­gio­ran­za della CET-S ha re­spin­to que­sta pro­po­sta.

Dal lato delle isti­tu­zio­ni, la CET-S non so­stie­ne la crea­zio­ne di un tri­bu­na­le, poi­ché essa teme un al­lun­ga­men­to delle pro­ce­du­re. Per­ciò l’in­da­gi­ne e la de­ci­sio­ne sulle san­zio­ni  non sono così chia­ra­men­te se­pa­ra­te come vor­reb­be l’e­co­no­mia. In casi si­mi­li, il Tri­bu­na­le fe­de­ra­le e la Corte eu­ro­pea dei di­rit­ti del­l’uo­mo hanno sta­bi­li­to che è suf­fi­cien­te che le san­zio­ni ven­ga­no esa­mi­na­te in ma­nie­ra equa dalla cas­sa­zio­ne. Pro­por­re un ri­di­men­sio­na­men­to della COMCO, au­men­tan­do i suoi oneri si­gni­fi­ca tra­sfor­ma­re i suoi mem­bri in fun­zio­na­ri. Gra­zie al si­ste­ma di mi­li­zia, i mem­bri della COMCO sono at­tual­men­te meno di­pen­den­ti dallo Stato. Non è dato a sa­pe­re come possa es­se­re pre­ser­va­ta l’in­di­pen­den­za della COMCO nei con­fron­ti della Con­fe­de­ra­zio­ne.

Inol­tre, il Con­si­glio fe­de­ra­le in­ten­de­reb­be tra­sfor­ma­re la COMCO in un’i­sti­tu­zio­ne in­di­pen­den­te do­ta­ta di un Con­si­glio di sor­ve­glian­za.
Le de­li­be­ra­zio­ni della CET-S cam­bia­no la si­tua­zio­ne. Una volta che il Con­si­glio degli Stati avrà por­ta­to a ter­mi­ne le sue de­li­be­ra­zio­ni, nel corso della terza set­ti­ma­na della pre­sen­te ses­sio­ne pri­ma­ve­ri­le, si saprà quali cor­re­zio­ni la se­con­da Ca­me­ra de­li­be­ran­te dovrà ap­por­ta­re al pro­get­to. E’ de­ci­si­vo che la Sviz­ze­ra di­spon­ga di un di­rit­to dei car­tel­li mo­der­no ed in­ci­si­vo, non­ché di strut­tu­re ade­gua­te. Il Par­la­men­to deve as­so­lu­ta­men­te evi­ta­re degli in­ter­ven­ti che vanno oltre gli obiet­ti­vi pre­fis­sa­ti.