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Al­l'om­bra della Gre­cia

La si­tua­zio­ne eco­no­mi­ca pre­oc­cu­pan­te della Gre­cia è stata al cen­tro delle di­scus­sio­ni del ver­ti­ce eu­ro­peo del 23 e 24 giu­gno a Bru­xel­les. Si è inol­tre di­scus­so della fine del primo se­me­stre eu­ro­peo, di mi­gra­zio­ne, di li­be­ra cir­co­la­zio­ne delle per­so­ne non­ché del­l’a­de­sio­ne della Croa­zia al­l’UE.
​Gli av­ve­ni­men­ti ve­ri­fi­ca­ti­si in Gre­cia e il ti­mo­re di una crisi più im­por­tan­te del­l’eu­ro hanno do­mi­na­to il ver­ti­ce di due gior­ni. I capi di Stato e di go­ver­no hanno de­ci­so di so­ste­ne­re la Gre­cia con un se­con­do pac­chet­to di mi­su­re dei part­ner del­l’eu­ro e del Fondo mo­ne­ta­rio in­ter­na­zio­na­le (FMI) e di ver­sa­re la pros­si­ma rata di 12 mi­liar­di di euro del pro­gram­ma. Que­sto so­ste­gno è tut­ta­via stato con­ces­so a con­di­zio­ne che la Gre­cia adot­ti un piano di au­ste­ri­tà am­bi­zio­so. Il Par­la­men­to greco ha sod­di­sfat­to set­ti­ma­na scor­sa que­sta con­di­zio­ne al ter­mi­ne di un di­bat­ti­to ani­ma­to. In caso di ri­fiu­to, la Gre­cia sa­reb­be di­ve­nu­ta in­sol­vi­bi­le a par­ti­re dalla metà di lu­glio. 

In re­la­zio­ne alle mi­su­re di po­li­ti­ca eco­no­mi­ca, il ver­ti­ce ha uf­fi­cial­men­te chiu­so il primo se­me­stre eu­ro­peo. Te­nu­to conto delle espe­rien­ze po­si­ti­ve rea­liz­za­te, il Con­si­glio eu­ro­peo ri­tie­ne che que­sto stru­men­to sia ef­fi­ca­ce per pi­lo­ta­re e con­trol­la­re mi­su­re tra­spa­ren­ti a li­vel­lo na­zio­na­le. A se­gui­to delle di­ver­gen­ze con il Par­la­men­to eu­ro­peo, non è stato pos­si­bi­le por­ta­re a ter­mi­ne altri pro­get­ti ten­den­ti a raf­for­za­re il patto di sta­bi­li­tà.

Du­ran­te il ver­ti­ce si è inol­tre di­scus­so del­l’e­vo­lu­zio­ne della po­li­ti­ca mi­gra­to­ria, in par­ti­co­la­re la ge­stio­ne dello spa­zio Schen­gen e la pro­te­zio­ne alle fron­tie­re. I par­te­ci­pan­ti si sono detti d’ac­cor­do sulla ne­ces­si­tà di pro­muo­ve­re la fi­du­cia re­ci­pro­ca tra i paesi Schen­gen e di pro­teg­ge­re più ef­fi­ca­ce­men­te le fron­tie­re ester­ne. Inol­tre, i capi di Stato e di go­ver­no hanno de­ci­so di met­te­re in atto un mec­ca­ni­smo che ver­reb­be at­ti­va­to uni­ca­men­te in cir­co­stan­ze ec­ce­zio­na­li – ad esem­pio per so­ste­ne­re uno Stato mem­bro le cui fron­tie­re ester­ne sono sotto pres­sio­ne. Que­sto mec­ca­ni­smo con­tie­ne anche una clau­so­la di pro­te­zio­ne che per­met­te di rein­tro­dur­re i con­trol­li alle fron­tie­re in casi ec­ce­zio­na­li. La Com­mis­sio­ne sot­to­por­rà, entro il mese di set­tem­bre, un pro­get­to re­la­ti­vo alle di­spo­si­zio­ni d’e­se­cu­zio­ne. Si pre­ve­de inol­tre di esa­mi­na­re le cause della mi­gra­zio­ne. A que­sto scopo, i par­te­ci­pan­ti hanno de­ci­so di for­ma­re nuovi par­te­na­ria­ti nel­l’am­bi­to della nuova po­li­ti­ca di vi­ci­na­to eu­ro­pea.

L’a­de­sio­ne al­l’UE della Croa­zia, che sod­di­sfa ora tutti i cri­te­ri, è stata fis­sa­ta prov­vi­so­ria­men­te a lu­glio 2013. In­fi­ne, l’i­ta­lia­no Mario Dra­ghi è stato elet­to alla pre­si­den­za della Banca cen­tra­le eu­ro­pea. Egli suc­ce­de a Jean-Clau­de Tri­chet.

In­for­ma­zio­ni com­ple­men­ta­ri:

Con­clu­sio­ni del Con­si­glio