L’economia del Kazakistan: una diversificazione che richiede profonde riforme
In missione economica in Kazakistan, il Consigliere federale Johann N. Schneider-Amman ha incontrato i rappresentanti del governo ad Astana, la sua capitale. Il paese dipende fortemente dalle entrate derivanti dal petrolio. Durante le discussioni è apparso chiaramente che sarebbe opportuno investire più petrodollari nelle riforme strutturali.
In Kazakistan, le entrate generate dal petrolio rappresentano il 69% delle entrate derivanti dalle esportazioni. Finora i petrodollari sono stati utilizzati per costruire delle infrastrutture e sovvenzionare soprattutto i settori dell’industria e dei servizi. Ciò ha determinato una quota-parte dello Stato molto elevata e indotto una forte distorsione dei mercati indigeni. Ora questo sviluppo deve essere corretto con riforme strutturali di vasta portata.
La privatizzazione di molte imprese statali è un obiettivo importante. Il paese sta perciò investendo per sviluppare un proprio mercato finanziario. L’Astana International Financial Center, inaugurato due settimane fa, giocherà un ruolo fondamentale in questo ambito. Grazie a standard internazionali di regolamentazione, ad una borsa locale, a tribunali arbitrali indipendenti e all’apertura di istituti finanziari internazionali verrà creato un mercato di capitali liquidi che attirerà investitori locali e stranieri. Oltre alle banche d'investimento, è interessante anche la gestione patrimoniale. Un moderno mercato dei capitali faciliterà a sua volta la privatizzazione delle grandi imprese statali.
1000 privatizzazioni entro la fine dell’anno
Il tempo stringe: il governo kazako intende privatizzare niente di meno che 1’000 imprese statali entro la fine dell’anno. Finora, durante l'attuale seconda ondata di privatizzazioni, sono state portate a termine solo 400 privatizzazioni.
È ovvio che saranno anche necessarie alcune deregolamentazioni per rafforzare i principi dell’economia di mercato. La moneta kazaka, non convertibile, ne risente. Sono necessari molti investimenti, soprattutto nell’educazione e nella formazione. Il Kazakistan ha molto lavoro da fare in questo ambito visti i suoi 18 milioni di abitanti e le 400'000 nascite annuali.
Il Kazakistan desidera aderire all’OCSE
Le riforme realizzate in Kazakistan sono molto importanti per le imprese esportatrici svizzere, dato che il potenziamento dell’economia di mercato e la semplificazione delle formalità doganali faciliteranno ampiamente l’accesso al mercato, in particolare per le PMI svizzere.
Dalle discussioni è emerso che la necessità di una riforma è molto importante e che i ministri ne parlano apertamente. Le persone incontrate confidano nel successo di ulteriori riforme. In questa prospettiva, il paese è anche aperto a una collaborazione internazionale. Il Kazakistan collabora con l’OCSE in tutti i settori e sta cercando di aderire all’organizzazione. Il paese si trova già ora al 30o posto nella classifica mondiale «ease of doing business».