FOSTRA: un pericoloso poker stradale
Attualmente esistono due opzioni per l’indispensabile sviluppo dell’infrastruttura stradale. Vi è l’iniziativa «vacca da mungere», che intende attingere alle casse della Confederazione per potenziare la rete stradale, ma che non propone un piano. Oppure il progetto del Consiglio federale relativo al fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) che il Consiglio degli Stati ha esaminato e riequilibrato dal punto di vista politico. Di fronte a queste due scelte, non si può che sostenere il compromesso rappresentato da FOSTRA. È quanto è lecito pensare.
Abbiamo bisogno di una soluzione costruttiva e non di una guerra di trincea ideologica
Tuttavia, è successo diversamente nell’ambito della consultazione preliminare della Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale, dove i rappresentanti del PS e dell’UDC si sono uniti respingendo il progetto FOSTRA. Le motivazioni erano probabilmente diverse, ma alla fine ne è uscita una maggioranza. La sinistra intenderebbe così frenare il trasporto stradale, ciò che riuscirebbe a fare, poiché occorrerebbero degli anni prima che sia pronto un nuovo progetto. Con questa manovra inutile, essa rischia tuttavia di far pendere l’ago della bilancia a favore dell’iniziativa «vacca da mungere». La destra, dal canto suo, propende per un aumento dell’imposta sugli oli minerali di 4 centesimi – un adattamento abbastanza modesto -, ma trascura il fatto che la versione attuale del progetto FOSTRA è molto favorevole alla strada.
Per uscire dal vicolo cieco, bisogna dar prova di circospezione e assumere una responsabilità politica comune, da sinistra a destra. Sulla sola rete di strade nazionali, il signor e la signora Rossi sopportano ogni anno oltre 21'000 ore di code. Questo ha un costo per l’economia e la società. Non solo in tempo e nervi, ma anche in somme considerevoli che potremmo spendere in modo migliore. Abbiamo bisogno di una soluzione costruttiva e non di una guerra di trincea ideologica. La soluzione si chiama FOSTRA.