Accordo fiscale: un segnale forte
economiesuisse saluta la riuscita dei negoziati relativi ad un accordo fiscale tra la Svizzera e la Germania. La soluzione, nell’insieme equilibrata e di qualità, permette la regolarizzazione del passato e pone le basi per il futuro. Gli istituti finanziari svizzeri beneficeranno di un migliore accesso al mercato tedesco. L’accordo costituisce anche un segnale contro lo scambio automatico di informazioni bancarie.
L’accordo fiscale trovato oggi con la Germania è positivo sotto molteplici aspetti: esso permette di regolare i problemi del passato, pone le basi per il futuro e facilita l’accesso bilaterale al mercato tedesco. Il nostro vicino ha pure ammesso, in questo testo, che l’imposta “liberatoria” rappresenta una soluzione durevole allo scambio automatico di informazioni. Un segnale chiaro viene così inviato ai paesi che chiedono questa forma di scambio, nonché all’UE. Inoltre, l’accordo si rivelerà molto favorevole per la Germania poiché essa riceverà, senza dover fare lo sforzo di prelevarle, le somme fiscali ad essa destinate.
L’agenda, che prevede un’entrata in vigore all’inizio del 2013, è ambiziosa. Occorre dunque che il Consiglio federale presenti rapidamente il proprio messaggio al Parlamento. E’ inoltre necessario lanciare senza indugi dei negoziati con altri paesi europei interessati. Anche per questi ultimi, l’accordo fiscale con la Germania costituisce un segnale forte.
L’agenda, che prevede un’entrata in vigore all’inizio del 2013, è ambiziosa. Occorre dunque che il Consiglio federale presenti rapidamente il proprio messaggio al Parlamento. E’ inoltre necessario lanciare senza indugi dei negoziati con altri paesi europei interessati. Anche per questi ultimi, l’accordo fiscale con la Germania costituisce un segnale forte.