La Commissione europea vuole una politica migratoria meglio regolamentata
Gli ultimi sviluppi nei paesi del Mediterraneo hanno chiaramente evidenziato la necessità per l’Europa di ottenere una collaborazione più efficace tra i suoi membri in materia di migrazione e di asilo. La Commissione europea ha presentato il 4 maggio 2011 un concetto di politica di migrazione e di asilo il cui obiettivo è quello di garantire una migliore gestione degli attuali problemi e ridurre la pressione migratoria alle frontiere dell’Unione.
Anche se l’UE ha risposto in modo coeso al recente flusso migratorio, la crisi attuale mette chiaramente in evidenza le lacune della politica comunitaria di migrazione e di asilo, nel caso specifico quelle del sistema Schengen. Le proposte della commissione concernono da una parte i limiti dell’UE, vale a dire l’agenzia Frontex di protezione delle frontiere e, dall’altra parte, la definizione di regole chiare tendenti a reintrodurre provvisoriamente i controlli alle frontiere tra gli Stati membri dello spazio Schengen. Esse tendono così ad una migliore collaborazione con gli Stati terzi. In concreto, il concetto della Commissione prevede le seguenti priorità:
finalizzazione entro il 2012 di una politica europea comune in materia d’asilo;
rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne ed applicazione più rigida delle regole di Schengen che soddisfino le regole seguenti: limitare l’immigrazione illegale ed ottenere la garanzia che ogni Stato applichi un controllo efficace alle rispettive frontiere esterne all’UE, conformemente alle regole e allo spirito del diritto comunitario;
alleggerimento del regime legale delle migrazioni tendente ad agevolare l’entrata in Europa di personale qualificate;
scambi tra gli Stati membri;
adozione, per le relazioni con paesi terzi, di un concetto strategico che migliori le possibilità legali d’immigrazione facendo parallelamente da scudo all’immigrazione illegale.
Nonostante questo concetto, l’UE vuole attenersi per principio al sistema comunitario dell’asilo. Tuttavia, la proposta tendente ad ottenere un impegno di solidarietà in caso di forte pressione alle frontiere esterne di uno Stato membro costituirà uno dei punti più controversi dei futuri negoziati che avranno luogo il 24 maggio nell’ambito del dibattito del Consiglio dell’UE sulla questione migratoria.
finalizzazione entro il 2012 di una politica europea comune in materia d’asilo;
rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne ed applicazione più rigida delle regole di Schengen che soddisfino le regole seguenti: limitare l’immigrazione illegale ed ottenere la garanzia che ogni Stato applichi un controllo efficace alle rispettive frontiere esterne all’UE, conformemente alle regole e allo spirito del diritto comunitario;
alleggerimento del regime legale delle migrazioni tendente ad agevolare l’entrata in Europa di personale qualificate;
scambi tra gli Stati membri;
adozione, per le relazioni con paesi terzi, di un concetto strategico che migliori le possibilità legali d’immigrazione facendo parallelamente da scudo all’immigrazione illegale.
Nonostante questo concetto, l’UE vuole attenersi per principio al sistema comunitario dell’asilo. Tuttavia, la proposta tendente ad ottenere un impegno di solidarietà in caso di forte pressione alle frontiere esterne di uno Stato membro costituirà uno dei punti più controversi dei futuri negoziati che avranno luogo il 24 maggio nell’ambito del dibattito del Consiglio dell’UE sulla questione migratoria.