Perché il commercio non frena ma sostiene lo sviluppo sostenibile
- Introduction L’essenziale in breve | Posizione di economiesuisse
- Chapter 1 Lo sviluppo sostenibile avviene in diverse dimensioni
- Chapter 2 Il commercio mondiale, condizione per uno sviluppo sostenibile
- Chapter 3 Come l’economia svizzera contribuisce allo sviluppo sostenibile
- Chapter 4 Strumenti efficaci in ambito di sostenibilità dal punto di vista svizzero
Lo sviluppo sostenibile avviene in diverse dimensioni
Lo sviluppo sostenibile rappresenta una delle principali sfide del nostro tempo. La Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite definisce lo sviluppo sostenibile come un «un modo di sviluppo che risponde ai bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai loro». Per raggiungere uno sviluppo sostenibile a livello planetario, gli Stati membri dell’ONU hanno definito congiuntamente diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile per il periodo che va fino al 2030 (Obiettivi di sviluppo sostenibile, OSS). Tra gli elementi centrali figurano ad esempio la promozione di una crescita economica equa e condivisa, la protezione dei diritti umani e la salvaguardia delle risorse naturali del pianeta. Gli Stati membri sono d’accordo nel riconoscere che queste sfide e questi impegni siano legati tra loro e che richiedano soluzioni integrate. Ecco perché è necessario considerare l’Agenda OSS 2030 nel suo insieme ed intervenire laddove è possibile ottenere il massimo impatto.
La sostenibilità comprende l’ambiente, l’economia e il sociale
Gli OSS evidenziano tuttavia che uno sviluppo sostenibile non si limita solo agli aspetti ecologici. Esso comprende anche una dimensione sociale e una dimensione economica.
Grafico 1
Queste tre dimensioni sono strettamente legate l’una all’altra e interagiscono tra loro. Quando un fattore agisce ad esempio su una certa dimensione, la sua azione avrà, prima o poi, conseguenze positive o negative sulle altre dimensioni. Questi effetti sono valutati attraverso degli indicatori. I metodi di misurazione sono però controversi, poiché alcuni aspetti sono solo difficilmente quantificabili. Non è possibile distinguere chiaramente le tre dimensioni perché in parte si sovrappongono e hanno punti di intersezione comuni.
L’esempio che segue permette di illustrare le interdipendenze del diagramma di Venn relativo allo sviluppo sostenibile: quando un’impresa attiva a livello internazionale crea degli impieghi in un paese emergente o in via di sviluppo essa aumenta, attraverso il trasferimento di conoscenze e di tecnologie, il livello di vita materiale e il potere d’acquisto nel paese (dimensione economica). L’accesso della popolazione locale alla formazione e alla sanità migliora (dimensione sociale). Dal momento che i redditi aumentano cresce anche il consumo, ciò che è positivo da un punto di vista economico e sociale. A breve e medio termine, l’aumento del consumo e della produzione può aumentare il consumo di CO2. A lungo termine, l’aumento dei redditi permette però alla popolazione di investire in beni ecologicamente più sostenibili, ad esempio in climatizzatori più efficienti. Sempre più spesso le nuove tecnologie introdotte dalle imprese straniere permettono un utilizzo più efficiente delle risorse nella produzione (dimensione ecologica).
Attenzione agli studi d’impatto incompleti sullo sviluppo sostenibile (esempio Borneo)
Come è già stato sottolineato, le sfide complesse devono essere considerate il più possibile in un’ottica globale. Lo stesso vale per quanto concerne lo sviluppo sostenibile. Concentrarsi su una dimensione sola non basta. Poiché un approccio unilaterale rischia di far sorgere involontariamente nuovi problemi, come mostra il ricorso al Dicloro-Difenil-Tricloroetano (DDT) nel Borneo negli anni 1950. L'insetticida DDT è stato in grado di uccidere le zanzare e quindi di fermare la diffusione della malaria sull'isola. Tuttavia, ha anche portato al crollo di file di tetti di capanne nel Borneo e alla carenza di cibo per la popolazione. Il DDT non ha distrutto solo le zanzare della malaria, ma anche le vespe, che in precedenza avevano mangiato i bruchi. Senza le vespe, la diffusione dei bruchi è aumentata in modo esponenziale. Inoltre, molti gatti sono morti per l'uso del DDT, per la gioia dei roditori dell'isola, che si sono messi a divorare indisturbati le scorte di grano della popolazione locale. L'esempio del Borneo mostra come una misura ben intenzionata per rafforzare la dimensione sociale (migliore salute grazie al controllo della malaria) abbia portato a un cambiamento nella dimensione ecologica (meno vespe, più bruchi/meno gatti, più roditori) e, in ultima analisi, a un indebolimento della dimensione economica (meno forniture, danni alle proprietà)
L’economia ha bisogno dello sviluppo sostenibile
Uno sviluppo sostenibile in ognuna delle tre dimensioni è nell’interesse dell’economia. Soltanto un utilizzo sostenibile e rispettoso dei fattori di produzione lavoro, territorio e capitale permette di preservare, a lungo termine, la capacità d’azione dell’economia. Lo sviluppo sostenibile è alla base dell’attività delle imprese ed è la chiave del loro successo economico a lungo termine. Nelle imprese lungimiranti, la ricerca di un alto rendimento a breve termine sul capitale investito non è l’unico scopo. È anche nel loro interesse poter contare su collaboratori soddisfatti, in buona salute e ben formati. Questi ultimi tendono ad essere maggiormente produttivi e più disposti a rimanere in azienda. Inoltre, le imprese hanno bisogno di un ambiente intatto in grado di fornire loro le risorse naturali indispensabili alle loro attività anche in futuro. Inoltre, le soluzioni imprenditoriali svolgono un ruolo decisivo nel superare le sfide ecologiche e sociali.