Accordo di libero scambio con la Cina: un passo importante per le imprese svizzere
- Introduction L’essenziale in breve | Posizione di economiesuisse
- Chapter 1 La Cina, principale partner commerciale della Svizzera in Asia
- Chapter 2 L’accordo di libero scambio Svizzera-Cina
- Chapter 3 Come utilizzate l’accordo di libero scambio? Informazioni per gli esportatori e gli importatori svizzeri
- Chapter 4 La Cina attira fortemente le imprese svizzere
- Chapter 5 Accordo di libero scambio: la Svizzera e la concorrenza internazionale
- Chapter 6 Valutazione dal punto di vista degli ambienti economici
L’accordo di libero scambio Svizzera-Cina
Numerose disposizioni di questo vasto accordo conferiscono alle imprese svizzere un accesso migliore al mercato cinese e ai suoi 1,3 miliardi di potenziali clienti.
Riduzione dei dazi doganali
La maggior parte delle posizioni tariffali e delle esportazioni svizzere (circa il 95%) beneficiano di un’esenzione o di una riduzione dei dazi doganali dopo l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio o dopo un termine transitorio di cinque o dieci anni, in alcuni casi di dodici o quindici anni. I dazi doganali diminuiranno del 60% per il 3% circa delle posizioni tariffali o del 16% circa delle esportazioni. I termini di transizione e le riduzioni dei dazi doganali concernono dei prodotti per i quali la Cina ha fatto valere un bisogno di adattamento particolare, soprattutto a seguito di dazi doganali talvolta nettamente superiori (prodotti industriali: 8,6% in media, contro l’1,8% in Svizzera). Per il 5% circa del volume delle esportazioni svizzere non è prevista nessuna riduzione dei dazi.
Nei vari settori sussistono alcune differenze. Il settore MEM, l’industria farmaceutica, il ramo tessile nonché gli strumenti di precisione, l’orologeria e la gioielleria hanno particolarmente bisogno di protezione.
Per gli strumenti di precisione, l’orologeria e la gioielleria, nel 2015 il 27% delle esportazioni erano destinate alla Cina, per un valore totale di 2461 milioni di franchi. Gli orologi rappresentavano 1337 milioni di franchi con una quota del 14,9% sul totale delle esportazioni svizzere.
Nel maggio 2013, la Federazione dell’industria orologiera svizzera ha firmato con il suo omologo cinese, nonché con la SECO e il Ministry of Industry and Information Technology un protocollo d’intesa tendente ad intensificare la collaborazione nel settore orologiero. Questo protocollo prevede la creazione di un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dell’economia e dell’amministrazione e che può aire da piattaforma di scambio e di cooperazione, allo scopo di favorire lo sviluppo delle relazioni commerciali, nonché la protezione della proprietà intellettuale e delle indicazioni d’origine. Questo gruppo di lavoro ha già svolto due sedute, nel corso delle quali ha trattato questi temi in maniera costruttiva. L’industria orologiera svizzera è interessata da una soppressione degli ostacoli fiscali e da una migliore applicazione dei dazi della proprietà intellettuale su territorio cinese.
Industria MEM: Nel 2015, la quota delle esportazioni dell’industria svizzera delle macchine, degli equipaggiamenti elettrici e dei metalli a destinazione della Cina rappresentava il 38%, per un controvalore di 3380 milioni di franchi.
Industria chimica e farmaceutica: Nel 2015, l’industria farmaceutica ha esportato beni père un valore di 3358 milioni di franchi, che rappresentano il 37,5% delle esportazioni a destinazione della Cina.
Industria tessile e dell’abbigliamento: Nel 2015, la quota dell’industria tessile e dell’abbigliamento rappresentava l’1,2% delle esportazioni a destinazione della Cina, per un controvalore di 105 milioni di franchi. Gli acquisti di prodotti semi-finiti, come dei filati, o di prodotti finiti, come tessili o vestiti, effettuati in Cina sono esonerati dai dazi doganali dopo l’entrata in vigore dell’accordo. Al contrario, i dazi doganali sull’importazione di alcuni prodotti in Cina sono progressivamente aboliti, in particolare nel settore dell’abbigliamento.
Le riduzioni dei dazi doganali concernono la stragrande maggioranza delle esportazioni svizzere destinate alla Cina. Allo scadere dei termini transitori, circa l’80% dei dazi doganali pagati su beni d’esportazione svizzeri potranno essere risparmiati. Questo pone in evidenza il fatto che la Cina apre il suo grande mercato. La clausola di riesame contenuta nell’accordo prevede che le liste di concessione doganali convenute siano oggetto di un esame biennale. Durante il secondo incontro del comitato misto istituito dall’ALS Svizzera-Cina, il 14 settembre 2016 a Pechino, i due paesi hanno discusso su un possibile sviluppo dell’accordo. Per le aziende esportatrici svizzere è importante che siano trovate altre concessioni doganali per le importazioni di merci in Cina. Occorre evidenziare i vantaggi reciproci e le complementarietà di un accesso al mercato preferenziale migliorato per le merci svizzere sul mercato cinese: questo migliore accesso permette alle imprese cinesi di acquistare forniture di qualità elevata a prezzi più concorrenti e di approfittare del know-how svizzero. Per quanto concerne le imprese svizzere, esse possono proporre i loro prodotti di nicchia talvolta di elevato livello tecnico a prezzi concorrenziali sul mercato cinese. I prodotti svizzeri completano l’offerta cinese, senza essere in concorrenza. economiesuisse accompagna questo processo in stretta collaborazione con i suoi membri e le autorità svizzere.