Me­da­glia d’oro alla Sviz­ze­ra per la tas­sa­zio­ne sul CO2

Gli atle­ti sviz­ze­ri in Corea del Sud ci stan­no dando molte sod­di­sfa­zio­ni, por­tan­do a casa pre­zio­se me­da­glie olim­pi­che. In altri am­bi­ti però, il podio non sem­pre su­sci­ta lo stes­so en­tu­sia­smo. L’OC­SE ha ap­pe­na as­se­gna­to alla Sviz­ze­ra la me­da­glia d'oro per la più ele­va­ta tas­sa­zio­ne sulle emis­sio­ni di CO2 (somma di tutte le tasse). Regno Unito e Lus­sem­bur­go se­guo­no in se­con­da e terza po­si­zio­ne, ma com­ples­si­va­men­te tas­sa­no i com­bu­sti­bi­li fos­si­li circa un quar­to in meno.

Si trat­ta di una no­ti­zia im­por­tan­te, dal mo­men­to che il Par­la­men­to si sta oc­cu­pan­do della re­vi­sio­ne della po­li­ti­ca cli­ma­ti­ca. In par­ti­co­la­re, la pro­po­sta è di quasi rad­dop­pia­re l'a­li­quo­ta mas­si­ma del­l’at­tua­le tassa sulle emis­sio­ni di CO2. Un ul­te­rio­re au­men­to sa­reb­be chia­ra­men­te con­tro­pro­du­cen­te. Ac­cen­tue­reb­be in­fat­ti l’a­sim­me­tria tra la Sviz­ze­ra e i suoi con­cor­ren­ti, i quali non sono pron­ti ad au­men­ta­re le loro tasse al li­vel­lo delle no­stre. Le con­se­guen­ze sa­reb­be­ro di vasta por­ta­ta e non fa­vo­ri­reb­be­ro il clima.

Un ul­te­rio­re au­men­to della tassa sulle emis­sio­ni di CO2  po­treb­be in­ci­ta­re le in­du­strie che uti­liz­za­no molta ener­gia ad in­ve­sti­re al­l'e­ste­ro in­ve­ce che in Sviz­ze­ra, senza alcun be­ne­fi­cio da un punto di vista cli­ma­ti­co. In ge­ne­ra­le, una tassa pro­du­ce degli ef­fet­ti sol­tan­to se ai con­su­ma­to­ri viene con­ces­sa la ne­ces­sa­ria li­ber­tà di scel­ta. Gli in­qui­li­ni, ad esem­pio, non hanno pra­ti­ca­men­te nes­sun mezzo per in­fluen­za­re il tipo di ri­scal­da­men­to in­stal­la­to nel loro ap­par­ta­men­to e su­bi­reb­be­ro dun­que in pieno l’au­men­to della tas­sa­zio­ne. Ana­lo­ga­men­te, le PMI spes­so non di­spon­go­no delle ri­sor­se umane e ma­te­ria­li ne­ces­sa­rie per pia­ni­fi­ca­re e at­tua­re mi­su­re volte a ri­dur­re le pro­prie emis­sio­ni di gas ad ef­fet­to serra e ad au­men­ta­re la pro­pria ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca. Per loro sono molto più utili delle mi­su­re d’in­ci­ta­men­to, come la con­clu­sio­ne di ac­cor­di sugli obiet­ti­vi con il so­ste­gno di pro­fes­sio­ni­sti, ad esem­pio se­guen­do il mo­del­lo del­l’A­gen­zia del­l’e­ner­gia per l’e­co­no­mia (AEnEC).

La Sviz­ze­ra deve man­te­ne­re la pro­pria tas­sa­zio­ne sul CO2 al li­vel­lo at­tua­le. Gli au­men­ti non pos­so­no più es­se­re scien­ti­fi­ca­men­te giu­sti­fi­ca­ti con ri­fe­ri­men­to agli "ef­fet­ti ester­ni". Ci sono modi più ef­fi­ca­ci per rag­giun­ge­re gli am­bi­zio­si obiet­ti­vi cli­ma­ti­ci. Si trat­ta in par­ti­co­la­re di com­bi­na­re le ri­du­zio­ni di emis­sio­ni in Sviz­ze­ra e al­l’e­ste­ro, per in­cen­ti­va­re l’a­zio­ne lad­do­ve il po­ten­zia­le di ri­du­zio­ne delle emis­sio­ni a van­tag­gio del clima è mag­gio­re. Inol­tre, tutte le im­pre­se che lo de­si­de­ra­no de­vo­no avere ac­ces­so al si­ste­ma di ac­cor­di mi­ra­ti per poter ri­dur­re le pro­prie emis­sio­ni. È con mi­su­re di que­sto tipo che la Sviz­ze­ra po­treb­be dare un con­tri­bu­to im­por­tan­te ed eco­no­mi­ca­men­te so­ste­ni­bi­le alla lotta con­tro il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co.