Per una Sviz­ze­ra in­ter­con­nes­sa e in­di­pen­den­te

In oc­ca­sio­ne della Festa na­zio­na­le del 1° ago­sto, tutto il paese ce­le­bra l’in­di­pen­den­za della Sviz­ze­ra. Ciò che le no­stre tra­di­zio­ni so­sten­go­no è però sem­pre più con­te­sta­to nella real­tà. L’in­ter­con­nes­sio­ne della Sviz­ze­ra a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le è spes­so de­ni­gra­ta e pre­sen­ta­ta come una mi­nac­cia per la no­stra in­di­pen­den­za. Ma è pro­prio il con­tra­rio ad es­se­re vero. In tutta la sua sto­ria, la Sviz­ze­ra non è mai stata così forte e au­to­no­ma.

Se si as­si­mi­la l’in­di­pen­den­za alla li­ber­tà, nel con­te­sto at­tua­le ne pos­sia­mo be­ne­fi­cia­re tutti. La Sviz­ze­ra può sce­glie­re oggi se ri­ma­ne­re au­to­no­ma e di­spor­re degli stru­men­ti ne­ces­sa­ri per farlo. Essa può dire No al­l’a­dat­ta­men­to di norme in­ter­na­zio­na­li o alla ri­pre­sa del di­rit­to eu­ro­peo. Essa è li­be­ra di ab­ban­do­na­re la via bi­la­te­ra­le, di scol­le­gar­si dalla rete del­l’e­let­tri­ci­tà o di ten­ta­re l’e­spe­rien­za del­l’au­to­suf­fi­cien­za agri­co­la.

 
Con­si­de­ra­ta la di­men­sio­ne del no­stro paese e le stret­te re­la­zio­ni del­l’e­co­no­mia sviz­ze­ra con l’e­ste­ro, oc­cor­re tut­ta­via chie­der­si se siamo real­men­te pron­ti a pa­ga­re il prez­zo di un’in­di­pen­den­za nel senso di se­pa­ra­zio­ne e iso­la­men­to.

 
L’in­ter­con­nes­sio­ne mon­dia­le della no­stra eco­no­mia, so­cie­tà e po­li­ti­ca è es­sen­zia­le per una Sviz­ze­ra forte e in­di­pen­den­te. Nel corso degli ul­ti­mi de­cen­ni, l’in­te­ra­zio­ne tra le re­la­zio­ni este­re co­strut­ti­ve e la ca­pa­ci­tà eco­no­mi­ca ha con­so­li­da­to la no­stra so­vra­ni­tà e por­ta­to be­nes­se­re a tutto il paese. Nu­me­ro­se sta­ti­sti­che e clas­si­fi­che lo com­pro­va­no.
La Sviz­ze­ra ha sa­pu­to be­ne­fi­cia­re degli scam­bi e dei dia­lo­ghi per con­ser­va­re la pro­pria in­di­pen­den­za nel­l’am­bi­to delle sue re­la­zio­ni. Al­l’in­ter­no di eco­no­mie­suis­se, ci im­pe­gnia­mo af­fin­ché tutto ciò ri­man­ga così, poi­ché vo­glia­mo un’e­co­no­mia forte – e dun­que una Sviz­ze­ra forte!