Haus aus Sicht eines Wärme Barometers

UE: mag­gior ef­fi­cien­za sul piano ener­ge­ti­co

Il 22 giu­gno scor­so a Bru­xel­les il com­mis­sa­rio eu­ro­peo del­l’e­ner­gia Günther Oet­tin­ger ha pre­sen­ta­to il pro­get­to di legge per una di­ret­ti­va sul­l’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca. Que­st’ul­ti­mo mette in atto il piano eu­ro­peo per l’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca, pre­sen­ta­to nel marzo 2010, fis­san­do obiet­ti­vi chia­ri nel­l’ot­ti­ca di una ri­du­zio­ne sen­si­bi­le del con­su­mo ener­ge­ti­co nei pros­si­mi anni.
​Con la di­ret­ti­va sul­l’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca, la Com­mis­sio­ne pre­ve­de nu­me­ro­se mi­su­re allo scopo di in­ten­si­fi­ca­re gli sfor­zi degli Stati mem­bri del­l’UE per mi­glio­ra­re l’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca. A se­gui­to di que­ste mi­su­re, i di­stri­bu­to­ri di ener­gia e i ri­ven­di­to­ri di ener­gia al det­ta­glio de­vo­no ri­dur­re an­nual­men­te il con­su­mo ener­ge­ti­co del­l’1,5% ri­spet­to al vo­lu­me del­l’e­ner­gia ven­du­ta, at­tra­ver­so il ri­sa­na­men­to dei ri­scal­da­men­ti, l’u­ti­liz­zo di vetri doppi e una mi­glio­re iso­la­zio­ne del tetto. Anche il set­to­re pub­bli­co deve as­su­mer­si le pro­prie re­spon­sa­bi­li­tà. La di­ret­ti­va pre­ve­de che ogni anno il 3% di tutte le in­stal­la­zio­ni pub­bli­che deb­ba­no es­se­re ri­sa­na­te. La di­ret­ti­va sul­l’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca pre­ve­de inol­tre dei mec­ca­ni­smi di ri­spar­mio ener­ge­ti­co, come l’in­tro­du­zio­ne di reti in­tel­li­gen­ti e di Smart Grid/Smart Meter, con l’a­iu­to dei quali i con­su­ma­to­ri po­tran­no ot­ti­miz­za­re e ge­sti­re me­glio il loro con­su­mo ener­ge­ti­co. Gli Stati mem­bri di­spon­go­no tut­ta­via di una gran­de fles­si­bi­li­tà e li­ber­tà nel­l’ap­pli­ca­zio­ne della di­ret­ti­va.  

Al­cu­ni po­li­ti­ci ri­ten­go­no che la di­ret­ti­va sia in­suf­fi­cien­te poi­ché non fissa obiet­ti­vi di ri­du­zio­ne dei con­su­mi vin­co­lan­ti. Altri due punti og­get­to di cri­ti­che sono la sua fo­ca­liz­za­zio­ne su un oriz­zon­te ab­ba­stan­za breve, non­ché la man­can­za di pre­ci­sio­ne per quan­to con­cer­ne il fi­nan­zia­men­to. D’al­tra parte, al­cu­ni am­bien­ti eco­no­mi­ci, che so­sten­go­no at­ti­va­men­te mi­su­re ten­den­ti ad au­men­ta­re l’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca e che hanno così for­ni­to il prin­ci­pa­le con­tri­bu­to alla ri­du­zio­ne delle emis­sio­ni di CO2 in Eu­ro­pa, de­plo­ra­no che il pro­get­to in­tro­du­ca obiet­ti­vi ri­gi­di, in­ve­ce di de­fi­ni­re dei prin­ci­pi in ma­te­ria di ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca.

 

La si­tua­zio­ne non è così sem­pli­ce per l’UE. Se essa in­ten­de rag­giun­ge­re il suo am­bi­zio­so obiet­ti­vo di un au­men­to del­l’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca del 20% entro il 2020, gli Stati mem­bri de­vo­no met­te­re in atto le mi­su­re pro­po­ste. Inol­tre, du­ran­te l’in­con­tro dei mi­ni­stri eu­ro­pei del­l’am­bien­te, il 21 giu­gno 2011 a Lus­sem­bur­go, la Com­mis­sio­ne ha pro­po­sto di por­ta­re l’o­biet­ti­vo di ri­du­zio­ne delle emis­sio­ni di gas ad ef­fet­to serra al 25%, con­tro l’at­tua­le 20%, entro il 2020. La Po­lo­nia, che as­su­me­rà la pre­si­den­za del Con­si­glio a breve, ha tut­ta­via uti­liz­za­to il pro­prio di­rit­to di veto. E’ dun­que poco pro­ba­bi­le che gli obiet­ti­vi di ri­du­zio­ne ven­ga­no ina­spri­ti pros­si­ma­men­te.

 

Mag­gio­ri in­for­ma­zio­ni con­cer­nen­ti la di­ret­ti­va sul­l’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca

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