Ro­mo­lo il Gran­de e la po­li­ti­ca at­tua­le

Forse co­no­sce­te la pièce tea­tra­le di Frie­dri­ch Dürren­matt dove si narra che, men­tre i Ger­ma­ni­ci erano da­van­ti alle porte di Roma, Ro­mo­lo il Gran­de dava da man­gia­re con amore e pa­zien­za alle sue gal­li­ne. Il dram­ma­tur­go è im­pie­to­so, ci tor­tu­ra. Ro­mo­lo nu­tri­va i suoi polli e non si la­scia­va af­fat­to di­strar­re, per­fi­no dal pos­si­bi­le crol­lo del­l’im­pe­ro.

​È ciò che av­vie­ne ora con la po­li­ti­ca sviz­ze­ra. In­ve­ce di rea­gi­re sol­le­ci­ta­men­te alla sfida che il fran­co forte rap­pre­sen­ta e ri­dur­re gli oneri a ca­ri­co delle im­pre­se, gli at­to­ri po­li­ti­ci pre­fe­ri­sco­no dar da man­gia­re ai loro polli, ad esem­pio im­pan­ta­nan­do­si nella po­li­ti­ca di sov­ven­zio­na­men­to nel set­to­re del­l’e­ner­gia, no­no­stan­te i costi sup­ple­men­ta­ri ge­ne­ra­ti per le im­pre­se e l’e­spe­rien­za ne­ga­ti­va fatta dalla Ger­ma­nia in que­sto set­to­re. Il Par­la­men­to in­ten­de anche raf­for­za­re la pro­mo­zio­ne della cul­tu­ra, esclu­de­re i con­ta­di­ni dai tagli delle sov­ven­zio­ni de­ci­si e ab­ban­do­na­re il prin­ci­pio del Cas­sis de Dijon.

È tempo per la po­li­ti­ca sviz­ze­ra di non fo­ca­liz­za­re più l’at­ten­zio­ne sui polli. Basta gi­ra­re lo sguar­do verso l’e­co­no­mia per ren­der­si conto che la si­tua­zio­ne è cri­ti­ca. Lo choc cau­sa­to dal­l’ab­ban­do­no del tasso mi­ni­mo di cam­bio la­sce­rà trac­ce in­con­fon­di­bi­li. Il tasso di di­soc­cu­pa­zio­ne è già au­men­ta­to ri­spet­to allo stes­so pe­rio­do del 2014. Urge una ri­du­zio­ne delle re­go­la­men­ta­zio­ni, ri­nun­cia­re mo­men­ta­nea­men­te ad ag­gra­va­re gli oneri delle im­pre­se e dun­que mi­glio­ra­re le con­di­zio­ni qua­dro. In altre pa­ro­le, è vie­ta­to dar da man­gia­re ai polli.