Mercato postale: situazione sfavorevole per i clienti
Nel suo ultimo rapporto il regolatore postale (PostReg) evidenzia la mancanza di concorrenza sul mercato postale svizzero. La Posta non ha bisogno del monopolio sulle lettere e il servizio universale è tuttora sovrafinanziato. E’ giunto il momento di sopprimere le disparità di trattamento a sfavore degli operatori di servizi postali privati e dei consumatori.
Nel rapporto d’attività recentemente pubblicato, PostReg costata un timido miglioramento della concorrenza sul mercato postale, ciò che non sorprende. La Posta registra una situazione nettamente migliore di quella dei suoi concorrenti e tenta, attraverso prestazioni a basso prezzo, di mantenere la clientela nei settori esposti alla concorrenza. Da parte loro, i clienti non sono soddisfatti. Se questi hanno attribuito buone note al servizio individuale e alla consulenza della Posta Svizzera, PostReg nota che i clienti sono scontenti del rapporto prezzo-prestazioni e della gestione dei problemi. Questo concerne in particolare i clienti commerciali, i quali generano oltre l’80% della cifra d’affari della Posta. Secondo PostReg, i clienti commerciali di Swiss Post International sono i meno soddisfatti. Le reclamazioni sono aumentate rispetto al 2009. Questo concerne in particolare le lettere spedite in posta A e B. L’invio all’estero delle lettere fino a 20 grammi rimane caro. Su questo punto, PostReg scrive: “Considerato come il 44,3% delle lettere spedite in Svizzera pesino 20 grammi al massimo, il prezzo di questa categoria è particolarmente significativo. Nel confronto europeo, la tariffa praticata in Svizzera per questa importante categoria di invii è tra le più elevate. Soltanto i clienti della posta norvegese, danese, belga e finlandese devono sborsare di più. […] Calcolati sulla base dei tassi di cambio medi annuali, la Posta Svizzera richiede prezzi elevati nel confronto internazionale per gli invii domestici inferiori a 20 grammi”. economiesuisse ha denunciato l’anno scorso questa situazione.
L’indice del prezzo delle lettere, che La Posta menziona spesso per comprovare il basso livello dei prezzi, corrisponde a valori medi. Come indica PostReg, questo indice non permette di pronunciarsi sul posizionamento di prodotti singoli nel confronto internazionale. Così PostReg preconizza di stabilire dei confronti sulla base di prezzi singoli. La Posta rifiuta categoricamente simili confronti. Come economiesuisse nel corso dell’estate 2010, PostReg sottolinea nel comunicato stampa pubblicato settimana scorsa la situazione sfavorevole del mercato postale elvetico nel confronto europeo. La Svizzera è il paese europeo che registra il volume di invii pro capite più elevato. Questo permette alla Posta di realizzare dei risparmi e delle sinergie nonostante la saturazione del mercato.
Per quanto concerne il settore dei pacchi, PostReg osserva che l’apertura del mercato ha un effetto positivo per i clienti: “L’analisi ha mostrato che la clientela può approfittare delle diverse offerte e che le offerte degli operatori privati costituiscono una buona alternativa a quelle della Posta”. Secondo PostReg, il segmento delle lettere beneficia della protezione del monopolio residuo nonché di “altri vantaggi” della Posta. Secondo economiesuisse è importante che gli operatori di servizi privati non siano penalizzati rispetto alla Posta in materia di gestione delle lettere e di accesso alle infrastrutture (caselle postali ad esempio) e che il divieto del finanziamento incrociato fra i settori riservati e quelli aperti alla concorrenza sia realmente rispettato dalla Posta. In quest’ottica bisogna ottenere una trasparenza sufficiente.
In Europa, circa il 95% del volume delle lettere dipendono dai settori aperti alla concorrenza, mentre in Svizzera, dopo la diminuzione del limite del monopolio a 50 grammi, questa percentuale è solo del 24%. Nell’eventualità dell’apertura completa del mercato, la fornitura di servizi postali non sarebbe in nessun caso minacciata. Nel 2010, La Posta ha nuovamente ottenuto un eccellente risultato nel settore del servizio di base, con 665 milioni di franchi. Questa cifra dà ragione a economiesuisse, che afferma da anni che il servizio universale è solidamente finanziato e che non è assolutamente minacciato. Secondo PostReg, il risultato ottenuto per il servizio di base deve servire da riferimento per eventuali misure di liberalizzazione del mercato. Esso deve permettere di determinare se il servizio universale sia ancora sufficientemente finanziato. Tenuto conto di questi eccellenti risultati, la situazione è chiara per economiesuisse: anche se il Parlamento si è lasciato sfuggire un’occasione nel dicembre 2010, bisogna aprire il mercato e abolire le disparità di trattamento tra la Posta e gli operatori privati. Anche il regolatore postale stesso ritiene che lo slogan regolarmente ripetuto nel dibattito politico “Maggiore concorrenza equivale a meno servizio pubblico” non si applichi più al mercato postale.
L’indice del prezzo delle lettere, che La Posta menziona spesso per comprovare il basso livello dei prezzi, corrisponde a valori medi. Come indica PostReg, questo indice non permette di pronunciarsi sul posizionamento di prodotti singoli nel confronto internazionale. Così PostReg preconizza di stabilire dei confronti sulla base di prezzi singoli. La Posta rifiuta categoricamente simili confronti. Come economiesuisse nel corso dell’estate 2010, PostReg sottolinea nel comunicato stampa pubblicato settimana scorsa la situazione sfavorevole del mercato postale elvetico nel confronto europeo. La Svizzera è il paese europeo che registra il volume di invii pro capite più elevato. Questo permette alla Posta di realizzare dei risparmi e delle sinergie nonostante la saturazione del mercato.
Per quanto concerne il settore dei pacchi, PostReg osserva che l’apertura del mercato ha un effetto positivo per i clienti: “L’analisi ha mostrato che la clientela può approfittare delle diverse offerte e che le offerte degli operatori privati costituiscono una buona alternativa a quelle della Posta”. Secondo PostReg, il segmento delle lettere beneficia della protezione del monopolio residuo nonché di “altri vantaggi” della Posta. Secondo economiesuisse è importante che gli operatori di servizi privati non siano penalizzati rispetto alla Posta in materia di gestione delle lettere e di accesso alle infrastrutture (caselle postali ad esempio) e che il divieto del finanziamento incrociato fra i settori riservati e quelli aperti alla concorrenza sia realmente rispettato dalla Posta. In quest’ottica bisogna ottenere una trasparenza sufficiente.
In Europa, circa il 95% del volume delle lettere dipendono dai settori aperti alla concorrenza, mentre in Svizzera, dopo la diminuzione del limite del monopolio a 50 grammi, questa percentuale è solo del 24%. Nell’eventualità dell’apertura completa del mercato, la fornitura di servizi postali non sarebbe in nessun caso minacciata. Nel 2010, La Posta ha nuovamente ottenuto un eccellente risultato nel settore del servizio di base, con 665 milioni di franchi. Questa cifra dà ragione a economiesuisse, che afferma da anni che il servizio universale è solidamente finanziato e che non è assolutamente minacciato. Secondo PostReg, il risultato ottenuto per il servizio di base deve servire da riferimento per eventuali misure di liberalizzazione del mercato. Esso deve permettere di determinare se il servizio universale sia ancora sufficientemente finanziato. Tenuto conto di questi eccellenti risultati, la situazione è chiara per economiesuisse: anche se il Parlamento si è lasciato sfuggire un’occasione nel dicembre 2010, bisogna aprire il mercato e abolire le disparità di trattamento tra la Posta e gli operatori privati. Anche il regolatore postale stesso ritiene che lo slogan regolarmente ripetuto nel dibattito politico “Maggiore concorrenza equivale a meno servizio pubblico” non si applichi più al mercato postale.