La libera circolazione delle persone rafforza le nostre assicurazioni sociali

Attualmente si stanno raccogliendo in Svizzera le firme per diverse iniziative che mirano ad una limitazione dell’immigrazione. Il fatto che l’economia necessiti di manodopera qualificata proveniente dall’estero viene completamente ignorato. Non è per nulla lungimirante mettere in discussione l’accordo sulla libera circolazione con l’UE. Una disdetta di quest’ultimo accentuerebbe drasticamente la mancanza di specialisti qualificati, che già oggi costituisce un problema.
Ma non è solo l’economia che approfitta dell’immigrazione di mandopera qualificata – anche le assicurazioni sociali ne traggono importanti benefici. Negli ultimi anni, cittadini provenienti dagli Stati dell’UE/AELS hanno contribuito in modo determinante alle casse delle assicurazioni sociali. In particolare l’AVS si troverebbe in serie difficoltà senza l’apporto di questi immigrati. Infatti, secondo le cifre del Dipartimento delle assicurazioni sociali, l’AVS avrebbe fatto registrare disavanzi per 3 miliardi di franchi e non, come effettivamente è stato, un avanzo di 640 milioni. Questo divario è cresciuto costantemente negli ultimi anni e ammonta ora a più di 1% di IVA o di salario.

Il calcolo è semplice: gli stranieri contribuiscono per il 21% ai contributi totali dell’AVS, ma percepiscono prestazioni solo per il 15%. Un isolamento della Svizzera non solo metterebbe in pericolo numerosi impieghi, ma creerebbe importanti problemi anche alle nostre assicurazioni sociali.