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Il Consiglio nazionale priva la Svizzera di un atout comparativo importante

economiesuisse deplora la decisione del Consiglio nazionale di estendere la responsabilità solidale dell’imprenditore all’intera catena contrattuale. Questa misura viola i principi fondamentali del diritto del lavoro e del diritto relativo agli appalti e ai contratti come quelli vigenti in Svizzera. La responsabilità solidale ostacola la ripartizione dei compiti e minaccia di ridurre l’efficienza della nostra economia nazionale.  Gli ambienti economici hanno voluto contribuire con una soluzione equa al rafforzamento mirato delle misure d’accompagnamento. Il Consiglio nazionale l’ha purtroppo gettata alle ortiche.

​Nell’ambito delle misure d’accompagnamento alla libera circolazione delle persone, il Consiglio nazio-nale ha adottato mercoledì, con 115 voti contro 74, un progetto che amplia la responsabilità solidale legale dell’imprenditore contraente dei settori dell’edilizia e del genio civile a tutta la catena di subappaltatori. In occasione della sessione autunnale 2012, il Consiglio degli Stati si era già pronunciato per questo tipo di responsabilità illimitata.

economiesuisse deplora il fatto che numerosi politici borghesi si siano lasciati trascinare dai partiti di sinistra e dai sindacati accettando di introdurre nel diritto svizzero una responsabilità solidale nei con-fronti dei subappaltatori.  Questa misura è contraria ai principi liberali del diritto del lavoro. L’economia elvetica perde così un atout importante.
La responsabilità a catena impedisce la ripartizione del lavoro e indebolisce l’efficienza dell’economia nazionale.

Oltre a motivi di ordine politico, seri problemi d’applicazione nel settore della costruzione – che dipende imperativamente dal subappalto – si oppongono all’introduzione di questa misura. La responsabilità solidale non limita i suoi effetti alle imprese straniere, essa colpisce anche la totalità dei subappaltatori indigeni. L’impegno che viene richiesto all’imprenditore «di avere svolto il proprio dovere in maniera diligente» per essere esonerato da questa responsabilità è solo una condizione molto teorica. Molto spesso, l’impresa generale assume forzatamente rischi incontrollabili subappaltando dei lavori. Inoltre, la responsabilità a catena appena votata comporterà per il contraente e per tutti i subappaltatori enormi complicazioni burocratiche. Dal momento che le imprese non amano assumere rischi incontrollabili e/o grandi spese amministrative, numerose di esse rinunceranno dunque a lavorare con subappaltatori sotto un regime di responsabilità solidale totale. Una simile estensione della responsabilità impedisce pertanto un’equa ripartizione dei compiti e rischia allo stesso tempo di indebolire l’efficienza  dell’economia nazionale. Sono soprattutto le piccole e medie imprese a soffrirne (in qualità di imprenditori responsabili o subappaltatori).

Applicare e migliorare in maniera coerente e mirata le misure d’accompagnamento
Le misure d’accompagnamento sono sostenuti dall’economia. Ma esse hanno la vocazione di combattere gli abusi e non di inasprire la regolamentazione del mercato del lavoro. Dal momento che hanno mostrato la loro efficienza, occorre continuare ad applicarle in modo coerente. Miglioramenti mirati sono benvenuti quando permettono di combattere il dumping sociale e salariale e punire le pecore nere del padronato. L'economia ha così dato il proprio appoggio ad una misura di miglioramento mirata che imponeva all’imprenditore di far firmare al suo o ai suoi subappaltatori diretti un contratto scritto che li obbliga a rispettare le condizioni di lavoro e di salario vigenti in Svizzera. In mancanza di un simile contratto, l’imprenditore responsabile dovrebbe rispondere in sede civile del mancato rispetto delle condizioni minime di salario e di lavoro da parte del subappaltatore. Sfortunatamente, il Consiglio nazionale ha respinto con 104 voti contro 82 questa soluzione ragionevole. Sottolineiamo infine che il vero potenziale di miglioramento non risiede nella legislazione, bensì nell’applicazione delle misure d’accompagnamento.