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FELCO: un gran­de im­pe­gno per la col­let­ti­vi­tà

L’a­zien­da fa­mi­glia­re neo­ca­stel­la­na si de­di­ca alla qua­li­tà dei suoi pro­dot­ti come ai suoi im­pe­gni so­cia­li.

 

Quan­do si ar­ri­va a Ge­ne­veys-sur-Cof­fra­ne, nel can­ton Neuchâtel, non ci si aspet­ta di sco­pri­re il luogo di pro­du­zio­ne di quasi un mi­lio­ne al­l’an­no di ce­so­ie e altri uten­si­li per il ta­glio. Ma è pro­prio in que­sto vil­lag­gio che il grup­po fa­mi­glia­re FELCO, che ha com­piu­to 70 anni nel 2015 e che conta 260 col­la­bo­ra­to­ri, espor­ta quasi il 90% della sua pro­du­zio­ne in tutto il mondo. A par­ti­re dal suo primo mo­del­lo di ce­so­ia nel 1945, FELCO ha sa­pu­to met­ter­si in evi­den­za nella vi­va­ce con­cor­ren­za gra­zie a pro­dot­ti er­go­no­mi­ci e du­re­vo­li. Non è raro d’al­tron­de che delle for­bi­ci per po­ta­re pro­dot­te de­cen­ni fa, con­su­ma­te dal­l’u­so e dalla meteo, ri­tro­vi­no una nuova vita dopo un pas­sag­gio nel­l’a­zien­da neo­ca­stel­la­na. L’im­pre­sa at­tri­bui­sce par­ti­co­la­re im­por­tan­za a poter ri­pa­ra­re cia­scu­no dei suoi mo­del­li, as­si­cu­ran­do così una lunga du­ra­ta di vita dei suoi ar­ne­si ec­ce­zio­na­li e una sod­di­sfa­zio­ne com­ple­ta del clien­te. Que­sta vo­lon­tà è parte in­te­gran­te della fi­lo­so­fia del­l’a­zien­da, af­fer­ma Chri­sto­phe Ni­co­let, CEO di FELCO, e di­stin­gue l’im­pre­sa dai suoi con­cor­ren­ti. Si cerca anche in que­sto set­to­re di in­no­va­re e in­fat­ti, da al­cu­ni anni, l’im­pre­sa si ca­rat­te­riz­za per la pro­du­zio­ne di una ce­so­ia elet­tri­ca ri­vo­lu­zio­na­ria, frut­to di un in­ten­so la­vo­ro e og­get­to di di­ver­si bre­vet­ti. Tutto ciò senza di­men­ti­ca­re il mi­glio­ra­men­to co­stan­te del pro­ces­so di pro­du­zio­ne. Que­sto si co­sta­ta im­me­dia­ta­men­te quan­do si vi­si­ta l’a­zien­da: mac­chi­ne ul­traef­fi­cien­ti, ca­te­na di pro­du­zio­ne ri­par­ti­ta in ma­nie­ra ot­ti­ma­le e aree di stoc­cag­gio ben de­li­mi­ta­te per ga­ran­ti­re una pro­du­zio­ne tra le più ef­fi­cien­ti.

I vari im­pe­gni so­cia­li di FELCO sono no­te­vo­li: l’a­zien­da par­te­ci­pa al fi­nan­zia­men­to del Car­sha­ring per il suo per­so­na­le, di­stri­bui­sce dei Rail-Checks allo scopo di pro­muo­ve­re il tra­spor­to pub­bli­co e offre una par­te­ci­pa­zio­ne fi­nan­zia­ria alle spese di tra­slo­co dei col­la­bo­ra­to­ri che si av­vi­ci­na­no al loro luogo di la­vo­ro. Inol­tre, essa con­tri­bui­sce al fi­nan­zia­men­to di di­ver­si pro­get­ti con­dot­ti da Ca­ri­tas, in par­ti­co­la­re in ma­te­ria di aiuto al di­sin­de­bi­ta­men­to e al­l’in­te­gra­zio­ne so­cia­le, ga­ran­ten­do un im­pe­gno a lungo ter­mi­ne.

Il fatto più sor­pren­den­te è co­mun­que l’im­pe­gno sto­ri­co del­l’im­pre­sa a fa­vo­re del­l’in­te­gra­zio­ne nel­l’am­bi­to pro­fes­sio­na­le di per­so­ne di­sa­bi­li. Già agli esor­di di FELCO, il suo fon­da­to­re aveva as­sun­to una per­so­na ipo­ve­den­te nei suoi ate­lier di pro­du­zio­ne. Quasi 70 anni dopo, la so­cie­tà pro­se­gue su que­sta stra­da. «Si trat­ta per noi di una fi­lo­so­fia della fa­mi­glia fon­da­tri­ce che noi in­ten­dia­mo man­te­ne­re», spie­ga Chri­sto­phe Ni­co­let. At­tual­men­te, una quin­di­ci­na di per­so­ne la­vo­ra­no nel la­bo­ra­to­rio pro­tet­to ge­sti­to dal­l’i­sti­tu­to AL­FA­SET, un ef­fet­ti­vo in cre­sci­ta. La par­ti­co­la­ri­tà di que­sta ini­zia­ti­va ri­sie­de nel fatto che le per­so­ne che be­ne­fi­cia­no di que­sta in­te­gra­zio­ne pro­fes­sio­na­le ven­go­no as­sun­te dal­l’i­sti­tu­to, ma la­vo­ra­no in que­sto la­bo­ra­to­rio al cen­tro del nuovo edi­fi­cio di FELCO. Le at­ti­vi­tà con­si­sto­no es­sen­zial­men­te nel con­fe­zio­na­men­to di pro­dot­ti in of­fer­ta spe­cia­le, di pezzi di ri­cam­bio de­sti­na­ti al ser­vi­zio dopo-ven­di­ta e di de­ri­va­ti con il mar­chio FELCO. «La pro­dut­ti­vi­tà dei col­la­bo­ra­to­ri del la­bo­ra­to­rio AL­FA­SET può rag­giun­ge­re il li­vel­lo di altri col­la­bo­ra­to­ri», pre­ci­sa Chri­sto­phe Ni­co­let. Que­sto so­ste­gno so­cia­le è dun­que pie­na­men­te giu­sti­fi­ca­to eco­no­mi­ca­men­te. Gra­zie a una for­ma­zio­ne ga­ran­ti­ta da mae­stri socio-pro­fes­sio­na­li che pos­sie­do­no le ne­ces­sa­rie basi tec­ni­che, ogni per­so­na ef­fet­tua dei com­pi­ti va­ria­ti e adat­ti alle pro­prie ca­pa­ci­tà. La gran­de mo­ti­va­zio­ne di ognu­no di que­sti col­la­bo­ra­to­ri salta im­me­dia­ta­men­te agli occhi: sor­ri­so sulle lab­bra, pro­fes­sio­na­li­tà in ogni gesto e forte iden­ti­fi­ca­zio­ne nel­l’im­pre­sa FELCO. Edu­ca­to­re nel­l’am­bi­to della strut­tu­ra, Chri­sto­phe Zur­bu­chen in­di­ca che la gran­de re­spon­sa­bi­li­tà che in­com­be a que­sti col­la­bo­ra­to­ri per quan­to con­cer­ne un con­trol­lo della qua­li­tà e il ri­spet­to del li­vel­lo di pro­du­zio­ne svol­ge inol­tre un ruolo im­por­tan­te. Al­cu­ne per­so­ne hanno anche la pos­si­bi­li­tà di la­vo­ra­re fuori dalle mura del la­bo­ra­to­rio, di­ret­ta­men­te per FELCO. Anche qui, la mo­ti­va­zio­ne è in­ne­ga­bi­le: uno di que­sti la­vo­ra­to­ri as­si­dui non re­si­ste alla vo­glia di spie­gar­ci i suoi vari com­pi­ti le­ga­ti al con­trol­lo della qua­li­tà degli ac­ces­so­ri. In­con­tria­mo anche una per­so­na ipo­ve­den­te che la­vo­ra nel­l’a­zien­da da oltre 28 anni. Una fe­del­tà al­l’im­pre­sa che il di­ret­to­re ge­ne­ra­le co­sta­ta in ge­ne­ra­le nel­l’am­bi­to del per­so­na­le.

 

Ma come fun­zio­na que­sta col­la­bo­ra­zio­ne tra FELCO e AL­FA­SET? Nel 2005, con­si­de­ra­ta l’im­por­tan­za del vo­lu­me di con­fe­zio­na­men­to af­fi­da­to ad AL­FA­SET in su­bap­pal­to, FELCO ha de­ci­so di in­te­gra­re pie­na­men­te l’a­te­lier del­l’i­sti­tu­to nel­l’am­bi­to della sua azien­da di Ge­ne­veys-sur-Cof­fra­ne. L’im­pe­gno dei col­la­bo­ra­to­ri di­sa­bi­li av­vie­ne sulla base dei bi­so­gni e del pro­fi­lo ri­cer­ca­to da FELCO, ma è af­fi­da­to al­l’i­sti­tu­to, in con­tat­to re­go­la­re con la re­spon­sa­bi­le delle ri­sor­se umane. La per­so­na così as­sun­ta ef­fet­tua uno stage da tre a quat­tro set­ti­ma­ne per ren­der­si conto del ritmo di la­vo­ro e dei com­pi­ti da svol­ge­re, per es­se­re poi as­sun­ta se il suo adat­ta­men­to è ri­te­nu­to sod­di­sfa­cen­te. FELCO pro­po­ne anche varie pos­si­bi­li­tà alle per­so­ne de­si­de­ro­se e mo­ti­va­te a for­mar­si, ad esem­pio at­tra­ver­so un ap­pren­di­sta­to. L’a­zien­da pren­de atto con sod­di­sfa­zio­ne che è stata in grado di ac­com­pa­gna­re più di una per­so­na su que­sta stra­da per rein­te­grar­la nel mer­ca­to del la­vo­ro. Se­con­do l’a­zien­da stes­sa le per­so­ne di­sa­bi­li sono così pie­na­men­te in­te­gra­te nella so­cie­tà. Ciò di­mo­stra che la cul­tu­ra azien­da­le pres­so FELCO ri­flet­te un vero spi­ri­to di im­pre­sa fa­mi­glia­re.

Foto (dal­l’al­to in basso): Chri­sto­phe Ni­co­let, CEO di FELCO; l'a­te­lier AL­FA­SET; i di­pen­den­ti di FELCO