Clean­te­ch: l'i­ni­zia­ti­va del PS è con­tro­pro­du­cen­te

Le Clean­te­ch sono un set­to­re in cre­sci­ta. In­tro­dur­re mi­su­re di pro­mo­zio­ne sup­ple­men­ta­ri nuo­ce­reb­be allo svi­lup­po so­ste­ni­bi­le e in­de­bo­li­reb­be l’e­co­no­mia. L’i­ni­zia­ti­va Clean­te­ch del PS deve dun­que es­se­re sot­to­po­sta al voto senza con­tro­pro­get­to.
L’i­ni­zia­ti­va Clean­te­ch del PS, uf­fi­cial­men­te riu­sci­ta, chie­de che siano crea­ti degli im­pie­ghi gra­zie a sov­ven­zio­ni sta­ta­li. Si trat­ta di oltre 100'000 im­pie­ghi in to­ta­le. I costi sa­reb­be­ro fi­nan­zia­ti dai con­su­ma­to­ri, at­tra­ver­so au­men­ti di prez­zo, e dal­l’e­co­no­mia, at­tra­ver­so un au­men­to delle im­po­ste. Se­con­do il PS, que­sta po­li­ti­ca di ri­di­stri­bu­zio­ne sti­mo­le­rà la cre­sci­ta.

In real­tà, le mi­su­re pro­po­ste non pro­dur­ran­no l’ef­fet­to spe­ra­to, come di­mo­stra l’e­spe­rien­za fatta dalla Spa­gna: 670'000 euro sono stati in­ve­sti­ti nel set­to­re Clean­te­ch per ogni im­pie­go crea­to e uno stu­dio mo­stra che per ogni im­pie­go crea­to 2,5 im­pie­ghi sono stati sop­pres­si nel­l’in­du­stria clas­si­ca. L’in­du­stria ha do­vu­to fi­nan­zia­re que­sta po­li­ti­ca co­sto­sa.

Lo Stato può in ogni mo­men­to crea­re degli im­pie­ghi a con­di­zio­ne di spen­de­re suf­fi­cien­te­men­te per que­sto. Ciò non prova tut­ta­via che sia op­por­tu­no pro­ce­de­re in que­sto modo e nem­me­no che gli im­pie­ghi crea­ti ri­spon­da­no ad una ri­chie­sta del mer­ca­to. L’i­ni­zia­ti­va po­treb­be per­fi­no es­se­re con­tro­pro­du­cen­te nel set­to­re Clean­te­ch, ca­rat­te­riz­za­to da una forte cre­sci­ta ed espo­sto ad un’in­ten­sa con­cor­ren­za in­ter­na­zio­na­le. Se, in que­sto con­te­sto, fos­se­ro ver­sa­te delle sov­ven­zio­ni, que­sto pro­teg­ge­reb­be ar­ti­fi­cial­men­te il mer­ca­to in­ter­no, fa­cen­do­ne di­mi­nui­re la com­pe­ti­ti­vi­tà. L’in­du­stria te­de­sca del­l’e­ner­gia fo­to­vol­tai­ca ne sa qual­co­sa: in que­sto caso le ga­ran­zie sta­ta­li hanno ri­dot­to l’ef­fi­ca­cia ne di que­sta in­du­stria che non pro­ce­du­to ad adat­ta­men­ti strut­tu­ra­li. Oggi, le im­pre­se ci­ne­si si lan­cia­no sul mer­ca­to con mo­du­li van­tag­gio­si e com­pe­ti­ti­vi, to­glien­do im­por­tan­ti fette di mer­ca­to alle im­pre­se te­de­sche.

Né i pa­ga­men­ti di­ret­ti, né i pro­gram­mi sta­ta­li pos­so­no in­cre­men­ta­re la cre­sci­ta del set­to­re Clean­te­ch. Que­st’ul­ti­mo è un mer­ca­to in cre­sci­ta sul quale le im­pre­se sviz­ze­re pos­so­no pro­fi­lar­si. Non vi è bi­so­gno di pro­mo­zio­ne o di ri­di­stri­bu­zio­ne per svi­lup­par­si. Oggi, il 23,5% delle im­pre­se di­spon­go­no già di pro­dot­ti o di pro­ces­si Clean­te­ch – e si può par­ti­re dal prin­ci­pio che il set­to­re el­ve­ti­co delle Clean­te­ch potrà au­men­ta­re con­si­de­re­vol­men­te la pro­pria quota al mer­ca­to mon­dia­le nei pros­si­mi anni. La sola cosa di cui esso ha bi­so­gno per que­sto, sono buone con­di­zio­ni qua­dro per le im­pre­se.